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Non si vive di solo Sanremo

Pubblicato da: Categoria: PROTAGONISTI

23
FEB
2014

 

"Fuga dai giardini di Lamarck" è il primo singolo tratto da Adiafora, esordio discografico della giovane cantante Antonella Chionna, prodotto dall'etichetta salentina Dodicilune e distribuito da IRD. Il videoclip del brano in pittura animata, diretto da Gianni De Blasi con l'animazione di Valentino Curlante, è realizzato con circa tremila disegni dell'artista Francesco Cuna. "La musica di Antonella pregna di suggestioni oniriche rimanda a scene legate da forme e colori in un susseguirsi fluido, senza tagli di montaggio", sottolinea De Blasi. "Sentivo l'esigenza di costruire spazi surreali in cui una forma diventava un'altra e così via... un racconto che si sviluppasse per quadri scenici fatti di elementi che ritornano ciclici ed in perpetua trasformazione come la forma della luna del soffione, della farfalla. Proprio come in un sogno. Per realizzare il soggetto che ho scritto, l'unica tecnica possibile sarebbe stata la pittura animata"
 
 
Adiafora accoglie sette composizioni originali della ventitreenne martinese e due cover (lo standard Round Midnight e Non so più niente di Piero Ciampi) eseguite da Marco Tamburini (tromba, flicorno), Alessandro Leo (sax baritono e soprano), Antonio Palazzo (piano), Camillo Pace (contrabbasso) e Max Ingrosso (batteria). Adiafora, si legge sul sito della Treccani, è un termine di origine greca usato dai cinici e dagli stoici per indicare ciò che lascia l'animo assolutamente indifferente. Risponde all'ideale del saggio chi considera tali tutte le cose, all'infuori dell'unico bene, che è la virtù, o dell'unico male, che è il vizio (Diogene Laerzio, VI, 104). "Il filo conduttore comprende un rovesciamento dei termini cui il concetto di adiaforia fa (indirettamente) riferimento", sottolinea la cantante e autrice "Adiaforie sono le cose indifferenti ovvero tutte quelle determinazioni con le quali o senza le quali la predisposizione al raggiungimento del bene resterebbe invariata. Fare bene vuol dire essere liberi attraverso un processo di ricerca personale nella misura in cui le "indifferenti" variabili umane potere, denaro, ribalta sociale giungano mai a vincolare i nostri destini in una cornice già corrotta. Tutti i miei protagonisti, le mie creature", precisa l'autrice "partono benissimo sulla carta ma muoiono a poco a poco schiacciate proprio dalle cose che credono di aver appeso al chiodo ma che tornano a scandire l'umana clessidra. Io sono una di quelle creature".


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