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Tatiana Margherita/Se ci fosse più empatia

Pubblicato da: Categoria: COVER

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LUG
2013

 

Astro nascente del PdL ionico, Tatiana Margherita ci parla del suo partito in un momento politico molto delicato. Con lei navighiamo a vista partendo da San Giorgio, il suo paese.

Avvocato, come si trova un’esponente del PdL in una città con un’amministrazione di centrosinistra?

«La situazione politica di  San Giorgio Jonico, in questo momento, può definirsi di vero e proprio stallo amministrativo dovuto alla grave conflittualità tra i vari partiti e correnti che compongono la maggioranza di centro sinistra. E’ evidente che il Sindaco di SEL, Giorgio Grimaldi, le cui ambizioni sono state di certo ridimensionate dal voto delle politiche di febbraio (dove il PDL si è imposto come primo partito e si è assistito al crollo di consensi di SEL e PD, ovvero i due maggiori partiti di maggioranza) è continuamente costretto a ricercare il massimo equilibrio tra le forze politiche che lo sostengono per portare avanti il suo “modello” che di fatto è stato bocciato dagli stessi elettori. Un bilancio dei due anni trascorsi dal voto non può, pertanto, che essere espresso in termini di fallimento del progetto politico costruito intorno a Grimaldi»

E l’opposizione?

«Il PDL locale, di cui faccio parte,  guidato dal Coordinatore Franco Festa, sta lavorando per costruire una seria alternativa a questa amministrazione e lo sta facendo cercando di aggregare le diverse espressioni del centrodestra a livello comunale. Il risultato registrato nelle ultime elezioni politiche fa emergere come in Paese vi sia un’anima di centrodestra che va assolutamente coltivata e intercettata attraverso un progetto nuovo e credibile, attraverso persone che sappiano capire le esigenze di questo territorio e che con quest’ultimo abbiano un legame vero ed empatico».

Ci dica in cosa concretamente Grimaldi e la sua squadra hanno fallito.

«Come le ho anticipato, il progetto politico costruito intorno all’attuale Sindaco francamente mi sembra non riuscito; può registrarsi una netta insufficienza nella capacità di sintesi e di guida del sindaco Grimaldi, il quale non riesce a tenere insieme la sua maggioranza e non riesce a proiettarla verso una operatività concreta e doverosa finalizzata alla soluzione dei tanti problemi che affliggono il nostro paese, quali quello dell’igiene, dello stato in cui versano gli edifici scolastici, della viabilità e del cd PUG, per citarne solo alcuni»

Non certo cose da poco...

«E non è finita qui. Con grandissimo ritardo, ovvero dopo oltre un anno dal suo insediamento l’Amministrazione attuale ha provveduto al ritiro del Piano Regolatore Generale, mentre ancora oggi a distanza di un altro anno nulla è stato fatto per avviare il PUG, fondamentale strumento urbanistico che disciplina lo sviluppo urbano e la valorizzazione del territorio. Tutt’oggi il nostro paese evidenzia delle problematiche in merito alla tutela e la valorizzazione del centro storico, alla riqualificazione delle periferie urbane (strade, servizi) e in particolare la carenza di spazi per la creazione di nuove abitazioni. L’attuazione di questo Piano Urbanistico, doveva essere uno dei punti principale di cui l’Amministrazione Comunale avrebbe dovuto occuparsi, ma fin’ora silenzio assoluto.

Per non parlare della problematica delle scuole sangiorgesi alcune delle quali versano in           condizioni davvero pessime e con riferimento alle quali si è attuato soltanto qualche intervento tampone, peraltro discutibile, ma nulla si è fatto in ordine ai lavori di ristrutturazione e adeguamento alle normative vigenti degli edifici scolastici di competenza, ovvero in ordine alla realizzazione di tutte quelle condizioni tese a favorire il corretto espletamento delle attività didattiche.

Nonostante gli slogan elettorali, poi, il problema della viabilità è rimasto insoluto; non si registra, infatti, nessun intervento che abbia consentito di realizzare un serio recupero della vivibilità del centro urbano e in particolare del centro storico sotto il profilo economico, sociale e urbanistico, così come nessun provvedimento è stato preso per l’adeguamento alle condizioni di traffico nonché alle posizioni strategiche anche commercialmente delle arterie principali, quale via Roma. Ma la cosa più grave è che non si intravede neppure la benché minima programmazione».
 

Proiettiamoci in un orizzonte più ampio. Avvocato, lei è anche un componente del Direttivo Provinciale del Popolo della Libertà, quale è la situazione provinciale del partito?

«Mi sembra evidente che la base militante del PdL tarantino continua a essere compatta e presente nella vita politica provinciale. Ciò è senza dubbio dovuto alla nuova classe dirigente provinciale che ha saputo intraprendere un percorso di rinnovamento all’interno degli organismi del Partito, puntando su nuove leve giovani e capaci in grado di offrire credibilità. Del resto è sotto gli occhi di tutti il notevole impegno sul territorio che i nostri Dirigenti stanno esprimendo attraverso l’attenzione rivolta alle istanze di tutti i Coordinamenti locali».

Ecco, parliamo dei vertici.

«Il PDL tarantino, nei suoi massimi esponenti, e mi riferisco alla sua massima espressione ovvero l’On. Gianfranco Chiarelli, nonché al Coordinatore Provinciale Gino Montanaro e al Vice Coordinatore Renato Perrini, si sta muovendo nella direzione della costruzione di una classe locale forte che, attraverso la riorganizzazione dei territorio, si faccia portatrice nell’elettorato di proposte costruttive che possano influenzare positivamente la politica del nostro territorio. Credo che il centrodestra tarantino, continuando su questa strada, possa davvero continuare a crescere imponendosi anche nelle prossime competizioni elettorali, anche perché gli ideali di quel grande partito liberale di massa in cui noi crediamo sono più vivi che mai».

Cosa si aspetta dai nomi che ha appena nominato?

«Mi aspetto che diano voce all’esigenza di dare maggiore vivacità  e forza al  Partito, proseguendo sulla già intrapresa strada del rinnovamento e del rafforzamento in tutti i territori della Provincia attraverso la loro assidua presenza perché ritengo importante che il Partito possa contare su una Leadership forte, risultato obiettivamente ottenuto attraverso l’elezione alla Camera dei Deputati di Gianfranco Chiarelli, e su personalità fortemente aggreganti come quelli dei Dirigenti Provinciali che ho appena citato.

 E' innegabile infatti, e credo che sia una delle chiavi di lettura del risultato elettorale delle ultime amministrative a livello nazionale, che, senza il traino mediatico di Berlusconi, il PDL ha fatto emergere tutti i limiti di un partito che non ha saputo rinnovarsi a livello nazionale. Credo che il partito vada riformato dal basso ripartendo dal consenso sul territorio ed è ciò che i vertici del PDL ionico stanno facendo. Difatti, anche su questo punto, in provincia, abbiamo assistito a un dato fortemente in controtendenza rispetto a quello nazionale; si può tranquillamente dire che da noi c’è aria di centrodestra e lo dimostrano i risultati delle amministrative nei comuni di Lizzano, Pulsano, Palagianello e Crispiano, comuni, dove il PDL si è fortemente imposto. Proprio con riferimento a Crispiano, storica roccaforte del centrosinistra, l’elezione del sindaco Egidio Ippolito è frutto dell’impegno, della dedizione, presenza sul territorio e capacità di gestione e mediazione del nostro Vice Coordinatore Provinciale Renato Perrini».

Puntando gli occhi sulla modalità effettuata in questa ultima tornata elettorale delle amministrative, cosa pensa riguardo alla doppia preferenza di genere?

«Credo che si possa guardare positivamente all’introduzione della cd preferenza di genere  nella misura in cui ha rappresentato un modo per tentare di riequilibrare i consigli comunali nel rispetto delle quote rosa. Non può certo sottacersi il grande valore sociale e culturale che ha la presenza di donne e giovani tra gli eletti.  La riforma del doppio voto di genere si muove nell’ottica del cambiamento della politica, rende protagonisti giovani e donne, rinnova i consigli comunali, e tenta quella trasformazione ed avanzamento culturale delle varie realtà locali. Di certo  le amministrative del 2013 non passeranno alla storia per la «rivoluzione dei sessi» e del voto di genere ma un incoraggiante passo avanti su questa strada è stato compiuto tanto che le assemblee di molte città italiane, così come quelle dei Comuni della nostra Provincia dove si è votato, sono uscite dall’ultima tornata elettorale con una presenza femminile notevolmente accresciuta. La stessa campagna elettorale ha consentito alle donne, in virtù della introdotta modalità di voto, maggiore visibilità. Ma soprattutto trovo che le questioni femminili abbiano conquistato uno spazio maggiore nel dibattito generale. Direi che è stato un buon inizio: Roma, come si suol dire, non fu costruita in un giorno solo.




Commenti:

Michele 5/LUG/2013

Condivido quanto ha esposto in modo perfetto

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