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Scivoloni/Se telefonando

Pubblicato da: Categoria: COVER

22
NOV
2013
"La fantasia distruggerà il potere e una risata vi seppellirà": paradossalmente questa frase attribuita a un anarchico sindacalista degli inizi del novecento, ripresa poi anche da Bacunin, sarà stata particolarmente gradita al presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, ma negli ultimi giorni, molto probabilmente, deve avergli creato qualche fastidio. Questo perché una sua risata rischia di seppellirlo politicamente. Di sicuro finora è stato seppellito da una quantità industriale di commenti negativi, e di richieste di dimissioni. Tutto nasce da una intercettazione telefonica, il cui testo a dire il vero è noto da tempo, pubblicata però nella versione voce dal Fatto Quotidiano. Ascoltare il governatore "scompisciarsi" dalle risate, per dirla alla Totò, mentre al telefono parla con Girolamo Archinà, responsabile dei rapporti istituzionali dell'Ilva, è sicuramente cosa diversa che leggerne soltanto il testo. Partiamo dall'antefatto: in occasione della presentazione a Taranto dell'ennesimo rapporto Ilva sulla sicurezza e sull'ambiente, il giornalista della tv locale BluStar, Luigi Abate rivolge alcune domande al patron Emilio Riva, riferite all'incidenza di tumori della città di Taranto. Mentre Riva, non senza qualche difficoltà, prova a rispondere alle domande del giornalista, Archinà gli strappa il microfono e impedisce di fatto il proseguimento dell'intervista. A distanza di tempo, nel 2010, Vendola chiama al telefono il funzionario Ilva e, ridendo di gusto, si compiace per quel " balzo da felino" definendo Abbate "faccia di provocatore" e rassicurando il suo interlocutore circa il proprio impegno nei confronti del presidente dell'Ilva. Dopo la pubblicazione che ovviamente si è diffusa in modo virale sul Web ci sono registrate le comprensibili reazioni da parte soprattutto degli oppositori di Vendola, ai quali comunque si sono contrapposte anche diverse dichiarazioni a difesa del governatore. Vendola è andato all'attacco, e mentre ha telefonato al giornalista per scusarsi -scuse accettate con riserva da Abbate che attende che Vendola si scusi con l'intera città- ha poi annunciato di voler querelare il Fatto Quotidiano. Il Presidente della Regione, che evidentemente non può non riconoscere la inopportunità, almeno in riferimento alle modalità con cui si è svolta la telefonata, rivendica il suo assoluto impegno per ottenere contestualmente la difesa del lavoro e dell'ambiente. Ha convocato immediatamente i gruppi della sua maggioranza dai quali ha ottenuto solidarietà, e anticipando le opposizioni ha affrontato il consiglio regionale. Vendola non accetta quello che definisce un processo mediatico senza prove: «Non mi sono sottratto alle domande dei giornalisti, anche su questioni che sono oggetto di apprezzamento da parte dell'autorità giudiziaria. Penso rientri nel mio dovere di uomo pubblico. Ma in queste ore sto subendo il tentativo, bene orchestrato, di far slittare la vicenda Ilva in un processo di piazza, un processo senza prove, senza dibattimento e con una sceneggiatura già scritta. Questo processo non dà conto del fatto che per anni abbiamo combattuto in solitudine la battaglia dell'Ilva». L'autodifesa della governatore pugliese punta su quanto la sua amministrazione ha fatto negli otto anni circa di governo della regione per tutelare ambiente e lavoro a Taranto. Il tono confidenziale della telefonata viene rubricata come un normale approccio con una grande azienda con la quale, per Vendola, è necessario dialogare. Riteniamo fondamentalmente che la telefonata, sia nei contenuti sia nella forma, a prescindere dalle valutazioni che potrà fare la magistratura, non appare certamente essere prova di un atteggiamento di Vendola teso a favorire l'azienda. Certo è legittimo definire quantomeno inopportuna una telefonata di un rappresentante istituzionale di così rilevante ruolo a un funzionario di un'azienda privata per compiacersi di un atto assolutamente censurabile come quello di ostacolare il lavoro di un giornalista. Ma detto ciò non si può pensare di motivare la richiesta di dimissioni. Del resto chi rivolge questa richiesta a Vendola difende invece la telefonata del ministro Cancellieri. Non si può modificare il modo di valutare una stessa fattispecie in riferimento al soggetto che ne è protagonista. Ovviamente questo vale per tutti, ricordando che c'è chi per una telefonata si ritrova oggi una condanna penale in primo grado. Ma veniamo ad una questione più generale. C'è innanzitutto il rinnovarsi di una questione da tempo dibattuta che è quella della pubblicazione delle intercettazioni. Intercettazioni che andrebbero rese pubbliche solo in fase processuale e soprattutto non decontestualizzate. C'è poi da distinguere le responsabilità penali, valutazioni che spettano unicamente alla magistratura, da quelle politiche. Quando sta emergendo dal complesso delle notizie che man mano vengono diffuse, è l'atteggiamento generale di tutto il sistema politico istituzionale sindacale nei confronti della grande industria siderurgica. Nella trasmissione di Report di lunedì scorso  la Gabanelli ha ricordato come il gruppo Riva abbia finanziato diverse campagne elettorali sia sinistra sia a destra. È di tutta evidenza che la difesa degli asset industriali e di conseguenza anche dei livelli occupazionali abbia prevalso sulla tutela dell'ambiente e della salute. Ciò che va attentamente valutato, sul piano dell'analisi politica, e se vogliamo anche morale, è in quale misura la difesa del lavoro non sia stato strumento per la tutela del profitto. Non ci spiegheremmo, ad esempio, come mai tutta una serie di attività che oggi si stanno avviando, a cominciare dalla copertura dei parchi minerali, fino a qualche tempo fa erano giudicati addirittura impossibile da realizzarsi. Infine ciò che rileva, e che dovrebbe indurre non solo Vendola, ma anche il sindaco Stefano, di cui è stata pubblicata una intercettazione in voce dallo stesso quotidiano, a fare un passo indietro, è il fallimento di fatto delle politiche adottate nei confronti della questione ambientale. Alla fine ciò che stabilisce la validità di un'azione è il conseguimento del risultato. Dati alla mano è evidente che il risultato non ci sia stato. 
 
Il testo 
Affettuosa complicità tra il referente dell’Ilva e il Presidente. Il giornalista “molesto” definito «senz’arte né parte»
Girolamo ARCHINA': «Pronto?»
Nichi VENDOLA: «Sono Nichi Vendola!»
Girolamo ARCHINA': «Oh, come va Presidente...»
Nichi VENDOLA: «Sono.. per dire una cosa seria anche se mi... sono molto
colpito da una scena che ho appena visto ora… i miei amici mi hanno fatto
vedere a Roma una conferenza stampa e un’immagine... e uno splendido
scatto felino… -risata [n.d.r.]-»
Girolamo ARCHINA': -risata [n.d.r.]-
Nichi VENDOLA: «Non potevo riprendermi –risata [n.d.r.]- non potevo riprendermi
-risata [n.d.r.]- ho visto una scena fantastica… -risata[n.d.r.]-»
Girolamo ARCHINA': -risata [n.d.r.]-
Nichi VENDOLA: «Col mio capo di gabinetto... siam rimasti molto colpiti…
siccome ho capito qual è la situazione... volevo dire che… mettiamo
subito in agenda un incontro con l'ingegnere...»
Girolamo ARCHINA': «Mh, mh...»
Nichi VENDOLA: «...Archinà no!... state tranquilli, non è che mi son
scordato!!!..».
Girolamo ARCHINA': «No, assolutamente...»
-incomprensibile, le voci si sovrappongono-
Nichi VENDOLA: «..Come fare, perchè ho paura che...»
Girolamo ARCHINA': «No, ero sicuro...»
Nichi VENDOLA: «Ho paura che metto la faccia mia e si possono accendere
ancora di più i fuochi…»
Girolamo ARCHINA': «No.. ero sicuro.. soltanto che sta degenerando
..veramente saà degenerando... per colpe...»
Nichi VENDOLA: -incomprensibile- «I vostri alleati principali in questo
momento… lo voglio dire... sono quelli della Fiom…»
Girolamo ARCHINA': «Eh, lo so...»
Nichi VENDOLA: «Quelli più preoccupati... mi chiamano venticinque volte al giorno...»
Girolamo ARCHINA': «Eh, lo so... e lo so... lo so... lo so... purtroppo i miei
timori del recente passato si stanno dimostrando sempre di più… e sempre
di più non solo l'Ilva ma anche.. altre persone sono nell'occhio del
ciclone... ma tutto poggiato su una scivolata del nostro… stimato amico
direttore (si riferisce ad Assennato - ndr)…»
Nichi VENDOLA: «Vabbè.. vabbè... va bene, va bene… noi dobbiamo fare...
ognuno fa la sua parte... e dobbiamo però sapere che… a prescindere da
tutti i procedimenti... le cose… le iniziative…»
Girolamo ARCHINA': «Se se...»
Nichi VENDOLA: «L'Ilva è una realtà produttiva...»
Girolamo ARCHINA': «Eh, lo so... e infatti…»
Nichi VENDOLA: «…Cui non possiamo rinunciare, e quindi ... diciamo... fermo
restando tutto dobbiamo vederci... dobbiamo…»
Girolamo ARCHINA': «Certo, certo…»
Nichi VENDOLA: «...ridare garanzie... volevo dirglielo perchè poteva
chiamare Riva e dirgli che.. il Presidente non si è defilato...»
Girolamo ARCHINA': «Vabbè.. no, ma ne eravamo... ne eravamo.. ne eravamo
assolutamente certi…»
Nichi VENDOLA: «Casomai sto molto impegnato perchè sono stato in Cina
...sto girando il mondo...»
Girolamo ARCHINA': «Eh, lo so.. lo so... anzi, mi meraviglia che si ricordi
di parlare italiano…»
Nichi VENDOLA: -incomprensibile, le voci si sovrappongono- «Cercare di
portare qualche affare...»
Girolamo ARCHINA': «...Visto che è stato in Cina... a parlare di affari...»
Nichi VENDOLA: «Devo dire che ora... sono a casa di amici a Roma...»
Girolamo ARCHINA': «Eh…»
Nichi VENDOLA: «Mi han detto... ti dobbiamo far vedere a una conferenza
stampa sull'Ilva... ho detto.. e come mai a voi vi interessa l'Ilva?... c'è
un immagine molto divertente… ma è stupendo... uno scatto fantastico…
-risata [n.d.r.]- e complimenti... io e il mio capo di gabinetto siamo stati un
quarto d'ora a ridere perchè è stata una scena fantastica –risata [n.d.r.]-»
Girolamo ARCHINA': «Eh...serve almeno...»
Nichi VENDOLA: «E sì, sì... no ma poi quella faccia di provocatore mhà... vabbè…»
Girolamo ARCHINA': «Vabbò.. comunque…»
Nichi VENDOLA: «Per me che le ho fatte veramente le battaglie… la difesa
della vita e della salute…»
Girolamo ARCHINA': «Eh, lo so...»
Nichi VENDOLA: «Altro che...»
Girolamo ARCHINA': «Ma grazie a lei se posso dire io ci credo... grazie a
lei… veramente abbiamo dimostrato...»
Nichi VENDOLA: «Arriva gente senza arte né parte...»
Girolamo ARCHINA': «Eh...»
Nichi VENDOLA: «E si improvvisano…»
Girolamo ARCHINA': «E lo so...lo so.. però…»
Nichi VENDOLA: «Vabbè… vabbè…»
Girolamo ARCHINA': «Dobbiamo... dobbiamo riprendere un percorso...»
Nichi VENDOLA: «Per i venti... avere pazienza e guardare gli obiettivi...
eh… ci sentiamo presto...»
Girolamo ARCHINA': «Grazie Presidente…»
Nichi VENDOLA: «Arrivederci… salve, salve... salve...»
Girolamo ARCHINA': «Grazie...»
 


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