MATTIA LO CASCIO/LA MIA RIVINCITA

Da brutto anatroccolo («Ero grassottello») a bello con l’anima: si ispira a Bruce Lee, ama la filosofia ed è esperto di nutrizione. E ora ha realizzato il suo sogno diventando modello: appeal a go-go

 

Osservando il modello nelle foto credereste mai che ha un passato da – cito testualmente – “grassottello”? Incredibile a dirsi, il giovanissimo Mattia Lo Cascio, di cui potete valutare da soli l’appeal, si è già preso la sua personale rivincita, passando le selezioni di casting, riscuotendo successo in molti concorsi e divenendo il modello di punta della nota accademia di formazione Janoct. Merito di tanto impegno, come lui stesso ha affermato, e di uno stile di vita sano: niente grilli per la testa, nessun vizio, bensì alimentazione corretta, tanto sport e la voglia di tener sempre fede ai suoi valori e ai suoi ideali. Semplicità, umiltà e naturalezza, si uniscono a caparbietà, determinazione e intelligenza. Il bellissimo Mattia sembra possedere tutte le qualità per far sì che di lui ne sentiremo parlare a lungo.

 

Mattia, hai sempre desiderato fare il modello?

«No, in realtà da piccolo non ci pensavo molto. Ero grassottello e non credevo di poter mai entrare in questo mondo. Poi pian piano, nel momento in cui mi sono avvicinato alla palestra e ho iniziato a fare sport, vedendo i modelli sulle riviste mi sono ritrovato a pensare “Chissà come sarebbe essere al loro posto”. La mia carriera nel campo della moda è iniziata quasi per caso, nel senso che quando ho affrontato i casting l’ho fatto con una certa ingenuità, ma anche con impegno e determinazione. Poi, una volta dentro questo ambiente ho capito quanto in realtà mi piacesse farne parte, soprattutto dal momento che la Janoct segue con professionalità e grande competenza il mio percorso artistico, facendomi crescere e migliorare sempre di più. Prima ero un disastro, in agenzia invece mi hanno insegnato a curare il mio aspetto in ogni dettaglio; ho studiato galateo, dizione e molto altro. Insomma, mi hanno reso più sicuro e più capace di rapportarmi agli altri».

 

Guardandoti adesso si stenta a credere che tu sia stato “grassottello”…

«E invece è proprio così. Infatti, devo ammettere che già essere arrivato a questo punto è un’immensa soddisfazione per me. Direi che è il mio riscatto personale».

 

D’altronde la tua cura per il corpo è qualcosa che prendi molto seriamente.

«Esatto. Mi piace coltivare l’interesse per il benessere fisico in ogni settore. Anzitutto grazie allo sport: pratico arti marziali e kick boxing a livello agonistico, nonché sollevamento pesi per mantenere una buona forma fisica. Alleno anche altri atleti e adoro vedere i loro miglioramenti. Inoltre, non trascuro l’alimentazione. Al contrario, studio all’università di Urbino Scienze della Nutrizione proprio perché intendo conoscere a fondo i meccanismi che regolano il corpo umano e tutte le tecniche che un uomo dovrebbe adottare per avere un’alimentazione corretta e uno stile di vita sano».

 

E a proposito di stile di vita sano…

«Ne sono un fervido sostenitore. Non bevo, non fumo, sto attento all’alimentazione e pratico sport. Vedendo i benefici riscontrati e il cambiamento che tutto ciò ha apportato nella mia vita, non torno indietro».

 

Sei davvero un ragazzo di sani principi, e si vede. Hai altri interessi oltre ai già citati?

«Amo la filosofia e leggo molto al riguardo. Ho una visione piuttosto kantiana della vita. Non a caso il mio idolo è Bruce Lee…».

 

Bruce Lee?

«Sì. Lui era laureato in filosofia e praticava arti marziali. In pratica coltivava anche lui due dei miei maggiori interessi. È quasi scontato che io mi ispiri a lui».

 

Qualcun altro?

«Beh, dal momento che sogno di intraprendere una carriera nel cinema non posso non citare Julien Greaux, un attore francese emigrato a Los Angeles con pochi spiccioli in tasca. Lo ammiro molto perché è partito da zero ed è riuscito a ottenere tanto: in men che non si dica è diventato protagonista di numerosissime copertine delle più grandi riviste americane, ha interpretato diversi ruoli cinematografici e in più ha aperto una catena di palestre. Nel suo percorso mi rivedo molto, mi rispecchio in lui in tantissime piccole sfaccettature».

 

E così sogni di diventare un attore…

«Mi piacerebbe, certo, ma senza trascurare il campo della moda e tutto ciò che questo settore può portare. Né ovviamente gli studi: vorrei continuare anche a occuparmi di nutrizione».

 

La tua famiglia sostiene le tue scelte?

«Assolutamente. Mia madre, mio padre e la mia sorellina di sedici anni sono molto orgogliosi di me e seguono con interesse il mio percorso. Si fidano delle mie scelte poiché mi hanno insegnato loro a ponderare sempre molto attentamente ogni decisione e a tenere gli occhi bene aperti».

 

E in campo sentimentale? La carriera di modello, il dover posare senza veli per alcuni servizi fotografici… insomma, penso che possa scatenare qualche gelosia.

«Sì, forse. Ma sono fortunato anche da questo punto di vista. Sono fidanzato da un anno con Marianna, anche se ci conosciamo da molto più tempo. Siamo una coppia piuttosto particolare, vista la notevole differenza di età. Io ho venti anni, mentre lei trentasette, anche se sembra una ragazzina. La cosa bella, tuttavia, è che questa differenza la vedono solo gli altri: noi stiamo benissimo. Contrariamente a quanto si possa pensare e ai pregiudizi a cui inevitabilmente si va incontro, io e Marianna ci rendiamo felici a vicenda. O almeno, lei mi rende felice, e io spero di fare altrettanto (ride, ndr). Di lei mi ha colpito il suo modo di fare e il fatto che tenga tantissimo a me. Certo, a volte è un po’ gelosa, ma sa che questo è il mio lavoro e ovviamente ha a cuore il mio benessere e la mia realizzazione professionale. Vuole che vada avanti in questo settore e mi supporta continuamente».

 

Mattia, per concludere, come ti vedi tra dieci anni?

«Dico solo una parola: realizzato. O almeno, il mio obiettivo è quello e ce la metterò tutta per farcela».