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Carta kaputt/Ritorno alla tavoletta

Pubblicato da: Categoria: COVER

14
SET
2012

 

Dall’ITIS “Majorana” di Brindisi la crociata pro digitale guidata da Salvatore Giuliano, il dirigente più coraggioso e giovane d’Italia, a capo di un progetto che coordina circa 70 istituti di secondo grado e che fa tremare gli editori
 
Intanto la nostra regione sembra essere all’avanguardia: dall’ITIS “Ettore Majorana” di Brindisi nel 2009 è partita una vera e propria crociata pro digitale: dapprima notebook e pendrive per tutti gli iscritti al primo anno, poi iPad e materiali digitali, “libri-fai-da-te”, frutto di un lavoro di squadra fra docenti di ambiti disciplinari affini che si sono impegnati per realizzare moduli didattici, i cosiddetti learning object, confezionati sulla base delle competenze di base dell’utenza studentesca: oltre 300 studenti di ben 12 prime classi. Book in progress è il nome del progetto ideato dal dirigente dell’ITIS di Brindisi. Ci siamo recati sul posto per incontrarlo.
La sensazione che proviamo, entrandoci, è quella di essere capitati in un albergo veneziano: le pareti a stucchi e un grande monitor che dà il benvenuto e aggiorna in tempo reale sugli appuntamenti. Tradizione e modernità, tecnologia e calore umano. Dalla reception prontamente una collaboratrice ci accompagna in presidenza. Attraversiamo un corridoio sempre decorato con colori pastello e radica. Ad attenderci, in quella che potremmo definire una cabina, non di comando, ma di coordinamento, il dirigente. A sorprenderci non è l’ampiezza della stanza, quanto il numero dei monitor sulla scrivania: tutti accesi. Del resto questo istituto è capofila dell’ambizioso e rivoluzionario progetto e coordina circa 70 scuole secondarie di secondo grado, tra le quali, da quest’anno l’ITIS “Majorana” di Martina Franca. Quella di Brindisi è una realtà dove l'aforisma “Chi sa fa, chi non sa insegna” è rovesciato, a dispetto  di quanti (e sono in tanti, ahimè) continuano ad accettare una scuola immobile, reazionaria, con professori ingessati, dirigenti burocrati che ricevono previo lungo appuntamento. Alcuni hanno persino sistemato un dispositivo con le lucine, come quelle dei semafori. Non  e' il caso di Salvatore Giuliano. Questo nome fa strabuzzare gli occhi, ma, tranquilli, non si tratta del bandito che finì ammazzato. Certo, a tanti non sta simpatico. «Qui son venuti tutti: SIAE, finanza, ispettori... che vuole che le dica, risulto antipatico a quanti fa comodo credere che la scuola non può funzionare, che non ci sono le risorse. Ma io me ne infischio. Volere è potere».
Sulla sua scrivania sono cinque i pc, forse qualcun altro nel cassetto: una lavagna digitale accesa sulla parete, iPhone, iPad. Di tutto di più! È un folle, pensiamo. «Per gli editori sono una bestia nera. Li vede questi? Li produciamo noi». E ci mostra un testo di algebra. Bella la grafica, essenziali e chiarissimi i contenuti. Leggibilissimo e molto operativo. «Spari un prezzo- ci incalza - quanto pensa che costi alle famiglie questo libro?» Biascichiamo una cifra andando al ribasso: 10 euro? «No: 3 euro e 90. Questo e' il cartaceo, ma i nostri studenti lo avranno in versione digitale  sull'iPad. Le famiglie dei ragazzi che si sono iscritti al primo anno hanno speso 379 euro per l’acquisto dell’iPad su cui saranno scaricati tutti i libri e in più riceveranno il cartaceo». Alle nostre spalle un espositore metallico con testi di varie discipline, prevalentemente scientifiche, tutti realizzati a Brindisi. La tipografia non è distante: di fronte alla presidenza con macchinari ottenuti in comodato d’uso. «Da quest’anno però – precisa il preside – ci siamo rivolti all’esterno: non saremmo mai riusciti a realizzare 70 mila copie: i testi servono a tutti gli studenti delle scuole in rete con noi». Il nostro stupore cresce. Comprendiamo il malanimo di editori e librai.
Non c'è che dire: Salvatore Giuliano è persona coraggiosa. Audace, lungimirante: riesce a vedere un orizzonte di vastissimo respiro. Classe 1967. Laurea in Economia e Commercio a Lecce, docente di ruolo di Economia Aziendale e Diritto, vincitore di concorso per dirigente scolastico, Master ad Harvard nel 2005 e trasferimento a Brindisi delle competenze acquisite. Spocchia zero. Capacità comunicativa e di trasmissione delle conoscenze ai massimi livelli. In diretta, con il suo straordinario staff, per lo più formato da professori di matematica, scienze e chimica, ci insegna a trasferire con una recente applicazione di Apple materiali di qualsiasi formato. Niente carta, niente fotocopie. Tutto rigorosamente digitale. I professori lo venerano, non perché lui lo richieda. Nasce spontanea la venerazione, come accade quando ci si trova dinanzi a un prodigio. Certo, si lavora come matti, rinunciando persino alle ferie, ma la sua squadra è affiatata, nessuna forma di protagonismo, trasparenza nelle decisioni prese collegialmente con assoluta condivisione.  Da 700 alunni del 2009 si è passati a più di 1200: 44 classi in una struttura a cinque piani, molto accurata. Gradevolissima sul piano estetico. «Chi ha dipinto così bene le pareti?» Chiediamo a fil di voce. «Noi! Anch'io ho aiutato i miei collaboratori. Le spese hanno riguardato solo l'acquisto della vernice e dei materiali. Per il resto è tutta opera nostra. Se dovesse tornare potrebbe trovarmi con cacciavite e martello». La passione trasuda da ogni dettaglio. Mentre siamo lì Salvatore Giuliano risponde al telefono, firma circolari, sfoglia la posta, esegue la simulazione di una video lezione sul monitor appeso nella stanza. Ci tornano in mente Napoleone e i celebri versi manzoniani "di quel securo il fulmine/tenea dietro al baleno". La rapidità unita all'esattezza. Capiamo bene perché tra lui e il ministro Francesco Profumo è stato amore a prima vista. «Ci sentiamo ogni giorno» - ci dice, senza ombra alcuna di presunzione. Di tanto in tanto l'intercalare in lingua inglese e qualche battuta simpatica. Poi scopriremo che ama il teatro e ha persino recitato. «Ad animarmi la passione e l'amore per i ragazzi. Lavoro 26 ore su 24 e ne sono contento...». Bussano. Dobbiamo andar via: e' arrivata la squadra per la disinfestazione. «La faccio eseguire alle 13.00, per non perdere una giornata di lavoro». Ci fa strada. Poi si ferma e resta indietro. Sarà di certo lui a uscire per ultimo e lasciare la scuola. Così com'è il primo ad arrivare al mattino.


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