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Avvocati alla riscossa/Era di Maggio

Pubblicato da: Categoria: COVER

6
FEB
2015
Per i prossimi quattro anni rappresenterà la categoria prendendo il posto di Angelo Esposito.  Dopo una lunga tornata elettorale, l’eletto Presidente del Consiglio dell'Ordine racconta il suo programma e la sua squadra 
 
Abbiamo intervistato l'avvocato Di Maggio all'indomani della chiusura della lunga tornata elettorale. Visibilmente stanco, come è naturale che fosse dopo più di qualche notte passata in bianco, lo intercettiamo in un aula del tribunale mentre deposita alcuni atti nell'ambito di una udienza civile. Look come sempre informale "non ho mai messo la cravatta, non intendo cominciare ora", ci riceve nella Scuola Forense, a tutti gli effetti una sua creatura che ha diretto come presidente fino a qualche giorno fa. 
 
L'avvocatura attraversa un periodo sicuramente non facile, qual è l'idea che si è fatta per il futuro della professione? 
«L'avvocatura deve innanzitutto uscire fuori da un equivoco. Quello di rappresentarsi come un ceto d'elite; dobbiamo recuperare posizioni nell'immaginario collettivo. Dobbiamo rafforzarci e farci percepire come la vera e autentica voce del cittadino che rivendica i propri diritti  e la tutela dei propri interessi davanti al giudice. Non è più possibile accettare che si parli di dignità e decoro in modo astratto: dignità e decoro non devono essere solo principi enunciati ma testimoniati da fatti  concreti».
 
Come pensa di modificare la percezione pubblica del ruolo dell'avvocatura?
«E' importante tra l'altro il giusto rapporto con i media; non certo con la spettacolarizzazione a cui abbiamo assistito in alcuni casi, ma con una costante e corretta informazione».
 
E' in atto un processo di modernizzazione che crea qualche problema di adattamento;lei è un esperto di informatica forense e di processo telematico, come intende procedere per superare resistenze e oggettive difficoltà?
«Il progresso non si può fermare; chi ha tentato di farlo ha sempre fallito.  Il processo civile telematico è ad un punto di non ritorno;oramai i principi del governo dell'efficienza, la delocalizzazione,  la dematerializzazione,  la trasparenza, sono principi irrinunciabili che si stanno ampiamente affermando.  Il sistema è ormai ampiamente implementato su tutto il territorio nazionale; non ci sono tribunali che possono e altri che non possono funzionare, ma direi tribunali che vogliono e tribunali che non vogliono funzionare. Il processo civile telematico non presenta particolari difficoltà; occorre studiarlo. Va vinta la paura del click».
 
Qual è l'impegno dell'Ordine per la formazione sul processo telematico?
«L'Ordine di Taranto è già tra i tecnologicamente più evoluti di Italia.  Personalmente sono tra i precursori; quando ne parlavo ho sempre riscontrato scetticismo. Di fronte alla obbligatorietà è cambiato l'approccio. La Scuola Forense ha realizzato un numero enorme di corsi di formazione. Inoltre ho realizzato un sito tematico raggiungibile all'URL www.infotelematica.it che ha collezionato in meno di due mesi oltre 17 mila visite». 
 
Restando in tema di formazione, si dibatte da tempo circa le modalità di accesso alla professione, oggi previsto attraverso un esame spesso oggetto di critiche, qual è il suo pensiero a riguardo?
«Non sono convinto affatto che l'esame possa essere il sistema per garantire equilibrio tra numero di professionisti abilitati e domanda del mercato; questo ruolo è ormai assunto dalla crisi e dalla pressione fiscale e parafiscale che sta determinando un allontanamento dalla professione da parte soprattutto di molti giovani colleghi. Cosa non buona. Il percorso deve essere serio. L'accesso alla professione deve essere regolamentato attraverso una selezione  per merito. Ritengo necessaria la obbligatorietà della formazione attraverso la Scuola Forense. Ipotizzo esami periodici, commissioni paritetiche, tutoraggio costante, mirato a colmare eventuali lacune. Concludendo con la discussione finale di una causa. Ritengo inutile un esame di tipo nozionistico; occorre distinguere tra sapere e saper fare. Il sapere è acquisito con gli studi universitari. Il saper fare deve venire dalla formazione affidata agli ordini».
 
Come spiega l'ampio consenso ottenuto dalla sua lista?
«Una squadra composta da un mix di esperienza e novità; sei consiglieri uscenti, anche se senza incarichi istituzionali e molti volti nuovi. Abbiamo affrontato una lista di colleghi, 4 consiglieri uscenti tra cui il segretario e il tesoriere, molto forte così come la terza proposta era guidata da un ex parlamentare e sottosegretario di Stato. Dunque un confronto non facile. Credo che la nostra vittoria sia dovuta ad un programma che ha convinto le colleghe e i colleghi e alla stima personale che ogni candidato ha maturato nel tempo. Doveroso un ringraziamento alle tante colleghe e colleghi che ci hanno dato fiducia, a tutto il gruppo che ha comportato la lista e in particolare  quanti purtroppo non ce l'hanno fatta ma hanno dato un significativo contributo e continueranno a lavorare insieme a quanti sono entrati in consiglio. Voglio in particolare segnalare i colleghi Nestore  Thiery, Dario Duggento, Pino Valente, Daniele  D'Elia, Rosa Lupo, Ylenia Lucaselli, Luca Panarelli».
 
 
 
I vincitori
Ecco il nuovo Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Taranto per il quadriennio 2015-2018
 
Grande affluenza al voto per il rinnovo del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Taranto, che ha visto ben 2300 elettori, dei 3500 aventi diritto, presentarsi alle urne nei giorni 29, 30 e 31 gennaio scorsi. Tre le liste presentate per i 21 posti da consigliere per il quadriennio 2015-2018; la più suffragata è stata “Voci del Foro” a sostegno del candidato presidente Vincenzo Di Maggio, già presidente della scuola forense. Oltre a Di Maggio, sono risultati eletti gli avvocati  Rino Levato, Vito Fico, Paola Donvito, Sebastiano Comegna, Cristina Gigante, Antonio Fortunato, Mara Ostilio, Imma Caricasulo, Loredana Ruscigno, Luca Andrisani, Francesco Murianni, Rocco Giuliani e Donato Salinari. Di Maggio ha ottenuto  quindi la maggioranza e si  appresta ad essere eletto presidente del Consiglio dell'Ordine per i prossimi 4 anni. L'altra lista che conquista 6 consiglieri dei 7 restanti è quella denominata “Continuità ed innovazione” a sostegno del candidato presidente Fedele Moretti, già tesoriere dell’ordine. Oltre a Moretti (che risulta il secondo più suffragato dopo Di Maggio), Aldo Feola, Rosario Orlando, Antonio Altamura, Carmela Liuzzi (detta Milena) e Francesco Tacente. Sorpresa per l'outsider di turno,  l’avvocato Romina Axo, che, candidata in modo autonomo, ha ottenuto ben 425 preferenze personali.  Nessun eletto  invece per la terza lista guidata dall'ex parlamentare Rocco Maggi. Di Maggio che sarà eletto presidente nei prossimi giorni succede all'avvocato Angelo Esposito, eletto all’unanimità nel Consiglio nazionale forense come rappresentante del distretto della Corte d’appello di Lecce. 
 
La composizione del nuovo Consiglio
 
In giallo la lista “Voci del Foro” per Di Maggio Presidente
In azzurro la lista “Continuità ed innovazione” per Moretti presidente
In verde consigliere autonoma 
    
1 Avv. Di Maggio Vincenzo
2 Avv. Moretti Fedele
3 Avv. Levato Rosario
4 Avv. Fico Vito
5 Avv. Donvito Paola Antonia
6 Avv. Feola Aldo Carlo
7 Avv.Gigante Cristina
8 Avv. Caricasulo Maria Immacolata
9 Avv. Comegna Sebastiano
10 Avv. Orlando Rosario Pompeo
11 Avv. Altamura Antoniovito
12 Avv. Fortunato Antonio Nicola
13 Avv. Salinari Donato
14 Avv. Giuliani Rocco
15 Avv. Murianni Francesco
16 Avv. Andrisani Luca
17 Avv. Tacente Francesco
18 Avv. Liuzzi Carmela
19 Avv. Axo Romina
20 Avv. Ruscigno Loredana
21 Avv. Ostillio Maria Rita
 
 
Chi è l'avvocato Vincenzo  Di Maggio
Nel momento in cui andiamo in stampa formalmente non è stato ancora eletto presidente, atteso che non è prevista la elezione diretta, ma sicuramente Vincenzo Di Maggio, alle soglie dei sessanta anni, a breve andrà a sedersi dove negli ultimi undici anni si è seduto, per dirigere  il Consiglio del'Ordine degli Avvocati di Taranto, l'avvocato Angelo Esposito. Considerate le nuove modalità di voto e le tre liste presentate, il risultato ottenuto, 14 consiglieri su 21, è da ritenersi di portata straordinaria. Frutto, come lo stesso Di Maggio ci ha dichiarato, di una squadra fatta di colleghi qualificati, preparati, onesti, coesi. Ma,  chi frequenta il tribunale di Taranto sa bene, risultato anche di una lunga e appassionata attività svolta dal presidente in pectore, in anni di presenza all'interno del Consiglio dell'Ordine, ma soprattutto di impegno nell'ambito della formazione, sia in qualità di presidente della Scuola Forense, sia per la sua prolifica attività di saggista nonché esperto di informatica forense. Ma chi è Vincenzo Di Maggio? Pur con la massima sintesi resta difficile riassumere nello spazio che un articolo di stampa consente il suo ampio curriculum. Sposato, due figli, laureatosi in giurisprudenza nel 1981 si è iscritto all'albo degli Avvocati nel 1984. Dal 1992 al 1997 ha ricoperto l'incarico di Vice Pretore Onorario presso la Pretura circondariale di Taranto;  dal 1998 ad oggi  Consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Taranto. Negli anni 1998 e 2001 Componente effettivo della Commissione per gli esami di Avvocato istituita presso la Corte di Appello di Lecce. Dal 2000 ad oggi Tesoriere del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Taranto nonchè Presidente del Consiglio di Amministrazione della Scuola Forense (oggi Fondazione).
Consigliere   delegato,   responsabile del sito www.oravta.it ed   ideatore del   portale dell’Avvocatura   Jonica .  Dal 2004 al 2008   CNF - Componente della Commissione Informatica del Consiglio Nazionale Forense. Nel  2006 docente al Corso di Aggiornamento per il Uffici Giudiziari del Distretto di Taranto. Nel periodo  2000/2007 Componente dell’osservatorio Provinciale di Taranto per l’adeguamento degli Studi di Settore alle realtà economiche locali – Agenzia delle Entrate direzione generale della Puglia; 2001/2003 Componente  della  Commissione  provinciale  dei  periti  e  degli  esperti    -  Camera  di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Taranto. Referente per il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Taranto nella Fondazione Italiana  per l’Innovazione Forense Realizzazione di piattaforma e-learnig 1 e 2 per la formazione e l’aggiornamento professionale in “video streaming” con modalità “live” e “on demand” .Componente  del  Coordinamento  centrale  delle  Scuole  forensi  presso  la  Scuola  Superiore dell’Avvocatura. Componente della Commissione di Studi sulla mediazione civile e commerciale presso la Scuola Superiore dell’Avvocatura. Responsabile scientifico dell’Ente di Formazione per Mediatori del Consiglio dell’Ordine di Taranto. Docente a contratto, Titolare della cattedra di “Informatica Giudiziaria e Forense” presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Bari - sede distaccata di Taranto. Responsabile d’Area e Docente dell’Insegnamento di Comunicazione Forense – Università LUM Jean Monnet  – Scuola di specializzazione per le professioni legali. Docente a contratto, Titolare della cattedra di “Comunicazione Forense” –  Università LUM Jean Monnet – Corso di Laurea Magistrale in Giurisprudenza. “La tutela della privacy all’interno degli studi legali” – Grafiche Cressati – 2001. Relatore in numerosissimi convegni scientifici ha pubblicato diversi saggi: “La tutela della privacy nella cripta del vir bonus tacendi peritus” Piero Lacaita Editore – 2004, “I Diritti degli Immigrati” – in occasione della XIII Assises des Barreaux de la Mediterranèe - 2004, “Il documento informatico” “la responsabilità civile dei providers” Dispense per il corso di Abilità Informatiche presso l’Università di Bari, sede distaccata di Taranto, “La Privacy negli studi legali” – Buffetti Editore – 2006, “Appunti sui polsini - Il Diritto e la Prassi - Una banca dati per orientarsi  tra separazione e divorzio” – Universita’ Lazarski di Varsavia – Facoltà di Giurisprudenza - 29.11.2007, Annali della Facoltà di Giurisprudenza di Taranto – Anno I – N.2 –  “La netiquette, dall’etica della chiocciola alla creazione della norma”- Cacucci Editore – 2008,  “Guida Ipertestuale e Lettura pragmatica alle modifiche introdotte al Codice di Procedura Civile dalla Legge n.69 del 18 Giugno 2009” - Le Pubblicazioni del Consiglio dell’Ordine – 2009.
 
Il programma
Le linee guida della gestione Di Maggio: trasparenza, efficienza, partecipazione, solidarietà
 
Quattro parole, quattro valori, quattro stelle polari nel programma elettorale presentato da Di Maggio con la lista "Le voci del Foro" : Trasparenza, Efficienza, Partecipazione e Solidarietà.
La trasparenza sarà assicurata attraverso la pubblicazione on line del rendiconto operativo dell'Ordine, la pubblicazione degli incarichi ricevuti da soggetti collegabili ai consiglieri dell'Ordine. Gestione di ogni incarico affidato dall'ordine su base algoritmica;miglioramento della interattività del portale istituzionale e istituzione di una commissione per la valutazione delle osservazioni critiche sull'operato del Consiglio dell'Ordine. L'Efficienza invece sarà raggiunta attraverso la redazione di appositi protocolli, di intesa con gli Organi giudiziari,  per la migliore gestione della attività forense, la redazione di tabelle applicabili ex officio per la liquidazione dei compensi per procedimenti standard. Altra iniziativa in programma la riorganizzazione dei servizi front office e reingegnerizzazione del modus operandi e della organizzazione interna dell''Ordine. Prevista inoltre la integrazione tra mediazione, negoziazione assistita e camera arbitrale. Realizzazione di info/check point per la comunicazione delle quotidiane attività di udienza e infine istituzione di un servizio di sostituzione in udienza per determinati procedimenti. Grande attenzione anche per la Partecipazione: prevista la collaborazione sinergica della Scuola Forense con tutte le associazioni forensi; istituzione dello Sportello del Cittadino, delocalizzazione delle attività con l'istituzione di sportelli gestionali decentrati. Altro obiettivo la valorizzazione dell'Ordine nelle attività della locale università. Collaborazione con altri Ordini distrettuali per realizzazione e fornitura di servizi di interesse diffuso. Infine non manca il capitolo Solidarietà:istituzione di infopoint per l'assistenza agli iscritti per i rapporti con la Cassa Nazionale Forense; Riconoscimento della personalità giuridica per la onlus già costituita come fondo di solidarietà per gli iscritti, con la contribuzione del 5x1000. Sostituzione gratuita nell'attività di udienza in favore di colleghi affetti da patologie inabilitanti e attività di assistenza professionale e di sostituzione processuale per colleghe in maternità. 
 
L’avversario
Fedele Moretti secondo solo dopo Di Maggio: «Penalizzati da un regolamento discutibile»
 
L'avvocato Fedele Moretti, consigliere uscente, rappresenta l'elemento di discontinuità nell'ambito della storia del Consiglio Forense tarantino. La sua una proposta di rinnovamento che guarda anche ad una rotazione nella gestione dell'organismo che regola l'attività degli avvocati della provincia ionica. La sua lista “Continuità ed innovazione” ha conquistato in totale 7 consiglieri. Anche a lui abbiamo rivolto alcune domande a caldo. D. Sul piano personale la sua è stata una grande affermazione, ma il risultato complessivo non ha premiato la lista, come se lo spiega? R. "Certamente il risultato personale, al pari della maggioranza degli altri colleghi della mia lista è gratificante. Noi abbiamo improntato la nostra "strategia elettorale" partendo da una valutazione assolutamente negativa sul regolamento (Decreto Ministero Giustizia 10.11.2014 n° 170 , G.U. 24.11.2014 4. Il voto e' espresso attraverso l'indicazione del nome e cognome degli avvocati candidati, ovvero attraverso l'indicazione della lista; in tale ultima ipotesi, il voto attribuito alla lista e' computato, in sede di scrutinio, come espressione di voto a favore di ognuno dei componenti della lista. Sono nulle le schede che recano espressioni di voto rese in parte con indicazione della lista ed in parte con attribuzione di preferenza individuale, nonché quelle recanti l'indicazione di più liste). Abbiamo lasciato assoluta libertà ai colleghi di esprimere le proprie preferenze indipendentemente dal voto alla lista. E questo ci ha chiaramente penalizzati. Come Associazione Nazionale Forense abbiamo anche impugnato davanti al TAR del Lazio un regolamento che riteniamo sbagliato"  D. In concreto come si è svolto il voto? R. "Come ho già detto noi abbiamo ricevuto il voto a livello di singoli candidati venendo a mancare il voto per la lista. Abbiamo verificato come il voto nei giorni di attività del tribunale, quindi quello di quanti esercitano con continuità la professione, sia andato prevalentemente a noi, mentre quello di sabato, ovvero di chi ha meno frequentazione con le aule,  più con la pec, ha interessato l'altra lista." D. Le due liste  (la terza non ha influito più di tanto non ottenendo neppure un consigliere) hanno rappresentato una sorta di scissione del consiglio uscente; avete "governato" insieme, cosa vi ha portato a distinguervi? R. "Il fatto di essere insieme nell'Ordine per un certo periodo non vuol dire condividere necessariamente gli stessi percorsi, le stesse storie, gli stessi valori. Né lavorare insieme per qualche anno costituisce motivo di superamento delle distinzioni. Come sindacato abbiamo sempre ritenuto non positiva la presenza di blocchi monolitici che portano alla conservazione e al  mantenere sulla scena sempre gli stessi soggetti. E' una questione di trasparenza, di democrazia, di rotazione. Gli incarichi vanno messi a disposizione di tutti. Noi abbiamo marcato questa nostra posizione rifiutando l'idea della successione dinastica." D. Al netto delle questioni di regolamento i numeri dicono comunque che la lista ha totalizzato meno consensi di quanto forse erano attesi  R. " Se guardiamo ai numeri di ciascun collega in relazione alle preferenze individuali con la vecchia normativa la storia sarebbe stata altra. Ci sono nostri candidati che hanno avuto in assoluto più preferenze di colleghi dell'altra lista entrati in consiglio, penalizzati dal voto alla lista che è mancato".  D. Quale sarà ora il Vs atteggiamento in consiglio?  R. "Non ci mettiamo certo a fare ostruzionismo. Siamo avvocati e lavoreremo nell'interesse degli avvocati. Saremo di stimolo ovviamente e vigileremo attentamente affinché si evitino gli errori del passato"
 
 
Le vittorie “rosa”
L'avvocato Paola Convito, prima tra le donne
Con 400 preferenze personali, a cui si sommano i voti di lista, l'Avvocato Paola Donvito si conferma consigliere dell'Ordine degli Avvocati ed è la prima donna, quinta in assoluta. Qualcosa in più ha portato a casa l'avvocato Romina Axo (425) che però non ha voti di lista essendosi presentata autonomamente. Le abbiamo chiesto una  breve dichiarazione: «Il risultato personale è stato molto soddisfacente, quasi inaspettato. Evidentemente risultato del lavoro  svolto nella passata consigliatura. Ho lavorato avendo come obiettivo principale la formazione e la preparazione dei colleghi. E' un obiettivo a cui tengo in modo particolare nella convinzione che l' avvocatura debba essere preparata per affrontare le tante sfide del nostro tempo. Purtroppo viviamo un momento di grande crisi non solo dal punto di vista sociale per il  nostro territorio ma più in generale  per la professione. Dobbiamo puntare alla qualità dei colleghi a cominciare da noi stessi consiglieri. Ci misureremo con un programma che prevede obiettivi molto interessanti a cominciare dal processo civile telematico. Abbiamo una squadra di grande valore che ha avuto il consenso dei colleghi. Lavoreremo nell'interesse di tutti».
 
L' avvocato Romina Axo, l'outsider che ha sorpreso tutti
Candidata al di fuori delle liste la giovane avvocata Romina Axo, alla sua prima esperienze elettorale, ha stupito per il largo consenso ottenuto. Guardando ai soli voti personali è la prima delle donne. Le abbiamo chiesto come spiega questo, per alcuni versi inaspettato, successo: «Ho voluto candidarmi per affrontare una nuova esperienza. L'ho fatto da sola rispettando il mio spirito libero ed indipendente. I gruppi erano composti tutti da bravi colleghi ma ho voluto cimentarmi da sola. Credo che sia stata premiata la disponibilità, il sorriso, il modo di porsi nei confronti dei colleghi. Auspico che all'interno del consiglio si riesca a lavorare tutti insieme condividendo un unico progetto nell'interesse di tutti gli avvocati di Taranto».
 


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