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MICHELE ZAURINO - Datemi un fiore

Pubblicato da: Categoria: COVER

30
OTT
2015

“Il fiore perfetto è una cosa rara. Se si trascorresse la vita a cercarne uno, non sarebbe una vita sprecata”. L’addir poco magnetico Ken Watanabe, alias Katsumoto, nell’epico L’Ultimo Samurai, osserva i mandorli in fiore della sua terra e afferra il senso della vita. Pellicola targata USA, che vedeva nel 2003 protagonista un Tom Cruise senza Dio ed esangue nell’anima, alle prese con la ricchezza interiore del silenzioso Giappone.  Il fiore perfetto… Potrebbe essere invece, il fiore stesso, una fisica rappresentazione della bellezza perfetta del creato? Di sicuro, chi ci crede da più di qualche anno è Michele Zaurino, martinese di nascita e flower designer di successo, uno tra i più grandi d’Italia e d’Europa. Una vita immersa nei profumi e nei colori della natura: miracoli in “clorofilla e ossa” che hanno fatto dell’esistenza di un uomo appassionato, una vera e propria favola…  

Michele, ci vuoi parlare di te? Come arrivi nel mondo del flower design e del wedding?

«Michele nasce a Martina Franca come tanti altri bambini, ma non come tutti, inizia subito a lavorare. A soli 8 anni infatti, divento il garzone di bottega di uno dei fioristi della città. Pensa, ero il ragazzo che i fiori li puliva solamente e invece col passare degli anni, faccio della mia passione un vero e proprio trampolino di lancio. Ho più di 40 anni di esperienza alle spalle nell’ambito del flower design, e mi è successo praticamente di tutto! Ottenuto il diploma dalla Federfiori, divento fiorista europeo a tutti gli effetti e continuando a lavorare tanto, riesco pian piano a farmi un nome. Ho curato la scenografia floreale per esempio, di un matrimonio a Londra in cui, tra gli invitati e come amico dello sposo, c’era il figlio di Carlo d’Inghilterra. Ho anche allestito le nozze evento di Laure Peugeot, figlia del noto proprietario della casa automobilistica, che si è sposata a Polignano. E poi il cinema! Nel 2005 vengo contattato per curare la scenografia floreale, del film La seconda notte di nozze, di Pupi Avati e più tardi entro a far parte della scenografia della pellicola americana Point Break 2. Insomma, la mia vita tra i fiori è a dir poco favolosa!».

Hai girato praticamente il mondo. In base alla tua esperienza, quale nazione secondo te, riesce meglio a esprimersi in eleganza, nel settore del wedding?

«Di sicuro, guarda, le nazioni più inclini all’ambiente wedding e al floreal, sono l’America e l’Inghilterra. In nessun’altra nazione troverai un culto così spasmodico per le scenografie floreali. La Russia sta tentando di avvicinarsi, ma a livello qualitativo le prime nazioni che ti ho citato, sono sempre ai primi posti nel mondo per eleganza e lusso».

È un ambiente soltanto competitivo il vostro, o in parte hai riscontrato un senso piacevole di collaborazione?

«È un ambiente di sicuro selettivo, fattore che lo porta a essere anche molto competitivo. In Italia i flower designer di un certo livello sono pochi, e ci si può contare sulle dita di una mano. Però ho constatato la voglia di fare e la passione di fioristi della mia stessa città, Martina Franca. In altre città della Puglia, non ho riscontrato lo stesso approccio collaborativo, ma non faccio nomi, oggi mi sento buono!» ride, ndr.

Ma qual è la chiave del successo di un flower designer?

«Sono quattro le parole che un vero flower designer deve tenere bene a mente: armonia, dolcezza, colore e passione. Troppo spesso vedo fioristi del settore, armati solo del loro ego. A noi non interessa chi e cosa qualcuno abbia fatto nel suo lavoro, a noi interessa che questo qualcuno lo abbia fatto con passione, con vero a-mo-re! Durante i miei viaggi ho potuto osservare “opere” di alcuni miei colleghi: lacche, colle, perline e porporine varie. Ma i fiori vanno lasciati nella loro purezza naturale! Tutto ciò invece di essere chic, cade inesorabilmente nell’abisso senza via d’uscita del cheap. In realtà, i fiori hanno solo bisogno della manipolazione dell’uomo per esprimere il miracolo ancora nascosto nei loro petali… Tutto qui, ma vi prego tenetemi lontano le lacche, a meno che non servano per la messa in piega delle mie spose!»

Arriviamo al nuovo capitolo della tua vita: la conduzione di un programma su Sky. Ma come sei arrivato fino alla piattaforma televisiva più seguita al mondo?

«Assolutamente e piacevolmente per caso! Da una puntata in tv in cui presentavo la mia azienda L’Olmocolmo, il regista mi ha notato ritenendomi un personaggio interessante, e inizia a immaginarmi in un format creato appositamente per me. E così è stato! Matrimonio in corso che è andato in onda per la prima volta martedì 20 ottobre sul canale 425 La Sposa HD, mi vedrà conduttore per tutte le sue puntate. Il programma in pratica, fa conoscere allo spettatore tutta la macchina organizzativa che viene attivata per pianificare un matrimonio. È in sostanza, un dietro le quinte del giorno più bello nella vita di ognuno di noi. Una soddisfazione questa, alle soglie dei miei cinquant’anni che mi rende molto fiero…»

Ma ho sentito bene, hai detto Olmocolmo?!

«Sì!» Sorride, ndr «ma c’è un motivo, eh! La mia azienda è come un albero, l’olmo appunto, pieno di frutti e colmo quindi della mia creatività e di quella dei miei collaboratori. Ci serviva un nome adatta ad esprimere tutto questo, e credo di averlo trovato».

Hai altri progetti in cantiere o cose a cui continuerai a dedicarti con piacere?

«Per l’anno prossimo ci sarà l’uscita di un mio libro incentrato sull’arte e la tecnica floreale, una sorta di vademecum del flower design e poi continuerò sicuramente con il mio lavoro e con i miei seminari. C’è un’associazione martinese a cui sono molto legato, l’A.M.A.R. Down Onlus e gratuitamente curo corsi per fioristi “in erba”, è il caso di dirlo, donando un sorriso ai ragazzi affetti dalla Sindrome di Down. Potete anche guardarmi su YouTube dove troverete i video del mio Cotillon de Mariage, progetto di seminario on line per flower designer».

Per concludere: sappiamo fin troppo bene cosa molto spesso le donne debbano sentirsi proporre, per rimanere a galla nel mondo dello spettacolo e della televisione. Mi interessa invece sapere cosa può accadere a un uomo. Ti è mai capitato di essere l’oggetto di proposte spiacevoli nell’ambiente dello star system, dove ormai lavori quotidianamente?

«No, grazie a Dio non mi è mai capitato di essere “corteggiato” in maniera poco elegante, diciamo così. Provo pena per quelle donne, e se ci sono, anche per quegli uomini, che cedono ai ricatti di questi omuncoli di potere. Guardo invece con molta ammirazione chi si sottrae a questi giochi schifosi, passami il termine. Io credo fermamente nella dignità e nell’umiltà, nella vita così come nel lavoro. Nella mia esperienza, gradino dopo gradino, in maniera lenta ma costante, sono arrivato a dei risultati. Ma di certo, il sesso non fa parte del nostro mondo: esiste solo un grande amore per la natura e per ciò che facciamo ogni giorno, con passione e creatività». 



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