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Simeone/Del Genio /Amicizia e stile a lungo termine

Pubblicato da: Categoria: COVER

7
APR
2016
Bruno è lo stilista del brand “Rossorame”, Daniele il manager e co-ideatore del brand: un duo a forte carica innovativa con un'idea comune, creare tendenze passando attraverso l'eccellenza dell'artigianalità
 
Arriviamo a Martina Franca. L’appuntamento è in un posto dove il lavoro si chiama “mestiere” e ha a che fare con l’artigianalità, la tradizione e l’arte: siamo in una sartoria. A venirci incontro due stilisti che fanno già parte dello star system del brillante mondo della moda: Bruno Simeone e Daniele Del Genio.
L’ambiente è caldo ed accogliente: scaffali ricolmi di tessuti avvolti in rotoli coloratissimi, abiti di tutte le fogge appesi in maniera ordinata sulle loro grucce, riviste sparse su sedie e banconi, rocchetti di filo di tutte le forme e  misure. Ci fanno strada attraverso sarte e modelliste intente a lavorare freneticamente su nuove e originali creazioni.
Bruno è lo stilista del brand “Rossorame”, Daniele il manager e co-ideatore del brand.
Nati entrambi a Martina Franca, vivono e svolgono la loro attività facendo la spola tra Milano e Martina. È qui che, nel 2006, danno vita a Calceviva, un studio di design che realizza capi e collezioni per diversi brand. Il nome Calceviva richiama il bianco della calce che pulisce, disinfetta e dà nuova luce ai trulli che spuntano qua e la tra le immense distese di uliveti e vigneti.
Adesso seguono in maniera esclusiva il brand Rossorame (“Il rame – ci dicono -  è simbolicamente associato alla donna. Ed è anche un metallo molto malleabile che ispira il suo tocco sartoriale, mentre il rosso è metafora dell’energia femminile”). Il legame con la terra d’origine è lo spunto principale di ogni loro collezione: abiti cuciti da sarte pugliesi secondo tradizione per ottenere un’ottima vestibilità, arricchiti ulteriormente da applicazioni di pietre e accessori preziosi realizzati appositamente per loro da artigiani locali e da tessuti pregiati come seta, chiffon e cachemire.
Rossorame rappresenta la fusione ideale tra haute-couture e prèt-à-porter, e si traduce in pantaloni e capi-spalla dalle silhouette inedite per il giorno, deliziosi tubini dalle linee morbide o a trapezio per l’ora del cocktail e abiti dall’allure sofisticata, impreziositi da sofisticati dettagli e lavorazioni a mano.
Questo formidabile duo ha vestito vip come Federica Pellegrini, Anna Tatangelo, Valeria Mazza, Ilaria Spada, Federica Panicucci, la fashion blogger Chiara Ferragni, Valeria Solarino, Luca Argentero, Lorena Bianchetti e continuano a vestirne molti altri soprattutto in occasioni di eventi di un certo rilievo sia nazionali che internazionali.
In questo momento l’export è alla base della strategia commerciale di Rossorame: a oggi il brand è attivo nei principali mercati quali Europa, America e Russia, ma anche Cina, Giappone, Corea ed Emirati Arabi. Una rete di scambio consolidata dal 2012 quando Spiga2  (multibrand store creato da Domenico Dolce e Stefano Gabbana, che offre una vetrina per le giovani promesse della moda nel cuore del quadrilatero della moda milanese) inserisce le loro collezioni tra le proposte dando il via a quel circolo virtuoso di conoscenze con stampa e buyer internazionali indispensabile per qualsiasi nuovo brand. 
Dopo averci fatto visitare il loro atelier, ci fermiamo nello studio-laboratorio e davanti  a un fumante caffè iniziamo questa intervista a due voci.
Daniele, ci racconti di Bruno?
“E’ un genio, ovvero una persona che riesce a vedere cose che ancora non ci sono, che crea e materializza immagini e idee, formate nella sua fantasia, rendendole tangibili e visibili. E’ una persona di una profonda sensibilità, dotato di una simpatia naturale che lo rende amorevole a tutti.
Poi ha anche studiato tanto e ha fatto tanta gavetta ed esperienza in Italia e all’Estero, ed ha così unito al talento innato anche un metodo ed una disciplina che non sono immediatamente visibili, ma che lo hanno reso un grande professionista”.
Bruno, ora tocca a te: ci racconti Daniele?
“Ho conosciuto Daniele a Roma, durante il periodo universitario. Ho sempre  apprezzato in lui una forte capacità organizzativa e gestionale, accanto a lui mi sono sempre sentito sicuro e protetto. Una personalità forte e brillante, se crede in qualcosa è difficile schiodarlo!!! Le sue intuizioni, unite ad un pizzico di coraggio, ci portano lontano”.
Quando vedete indossare le vostre creazioni da nomi famosi vi sentite più gratificati o più responsabilizzati?
Bruno: “Il ventaglio di emozioni è ampio, parte dall’orgoglio (il piacere di vedere una propria creazione su una “celebrity”), passa dalla paura (ne serve sempre un po’ per fare bene…), e arriva nella stazione della gratificazione”.
Qual è la donna ideale di Rossorame?
Daniele: “La donna che si vuole bene, che sa di essere unica e cerca qualcosa che la rappresenti al meglio. E’ una donna che conosce la propria forza ma non nasconde le proprie fragilità. Sensuale senza essere volgare né banale. Hai detto “ideale” di donna, vero? Perché la realtà è un po’ più disordinata”.
Glamour, ironia, un corpo sexy. Cos’è più importante per una donna?
Bruno: “Dopo il conto in banca, proprio o del marito, sicuramente l’equilibrio tra ironia e fascino…”.
Quali accessori non devono mancare nel guardaroba di una donna?
Bruno: “Sicuramente un tubino nero da accessoriare a seconda delle occasioni, una collana di perle e un sandalo gioiello, possibilmente nei colori oro, argento o bronzo”.
Rossorame è contrasto: tra pesante e leggero, trasparenza e mistero, passato e futuro. Il vostro brand è stato spiegato varie volte con questi termini. Ci spiegate il perchè?
Daniele: “Amiamo le polarità: una persona non è mai solo in un modo, ci sono ambiti in cui è anche il suo opposto. Del resto siamo in due e rappresentiamo caratteri e personalità diverse che trovano sempre una sintesi, che contiene entrambi”.
I vostri abiti vestono donne di tutte le nazionalità. Ma come cambiano i gusti cambiando paese?
Bruno: “In Cina, Corea e Giappone, per esempio, si agisce sulle misure perché le proporzioni del corpo sono diverse, in Russia invece è noto che gli inverni sono lunghi e rigidi pertanto si prediligono abiti che coprano molto il corpo, negli Emirati Arabi si vendono soprattutto abiti preziosi con ricami importanti. In ogni mercato ci sono delle nicchie dove andiamo a collocarci, abbiamo una varietà di proposte che soddisfa tutte le esigenze. Siamo apprezzati proprio perché non piegandoci al gusto locale esportiamo il vero design italiano e i clienti non solo apprezzano questa scelta ma si affidano a quello che proponiamo”.
Parliamo della bellezza e degli stereotipi odierni che spesso fanno sentire le donne, in particolare le adolescenti, non adatte, non sufficientemente belle, figurarsi sufficientemente magre. Al banco degli imputati c’è il mondo della moda, con le sue modelle eccessivamente magre. Voi cosa ne pensate?
Daniele: “C’è un grave errore di fondo: credere che il canone di bellezza delle modelle che sfilano sia l’unico da seguire. L’esteriorità conta (la modella deve essere alta e snella per il lavoro che fa), ma il vero canone di bellezza è un altro e poggia sul valore interiore della persona. I professionisti della comunicazione dovrebbero veicolare maggiormente anche altri valori, oltre l’immagine. Ma in questo caso si entra in un tema più ampio…”.
Rossorame è la Puglia, la Puglia che racconta, che ispira e che si trasforma in ricami, tessuti e colori…è amore per la propria terra. Voi fate la spola tra Martina Franca, la vostra città natìa, e Milano, la Capitale della Moda italiana per eccellenza. Rimanere a Martina Franca ha rappresentato per voi una scelta ponderata, una esigenza o una casualità?
Daniele: “Le radici sono profondamente inserite nel territorio di Martina Franca, ma il fusto e le fronde del “nostro” metaforico albero puntano verso Milano e verso altre capitali della moda. E’ stata una scelta investire a Martina, non solo per le radici, ma anche in funzione della enorme tradizione manifatturiera presente (ancora per un po’ almeno…) e che intendiamo valorizzare al massimo”.
Portare la Puglia nel mondo: l’export è alla base della vostra strategia commerciale. I clienti esteri si affidano alle idee che voi proponete o impongono le loro scelte?
Daniele: “I clienti esteri desiderano la qualità, lo stile e l’eleganza del prodotto italiano. Non appena riusciamo a fargli superare quel po’ di diffidenza, che è normale che ci sia agli inizi di un rapporto lavorativo, si lasciano guidare volentieri e contribuiscono al progetto in modo sempre interessante e stimolante anche per noi”.
Dolce&Gabbana vi ha selezionati, insieme ad altri stilisti, per “Spiga2”, l’esclusiva boutique-vetrina che hanno dedicato ai nuovi talenti del fashion. L’autorevole tabloid francese “Fashion Daily New” vi ha annoverato fra i nomi più promettenti del Made in Italy in quanto puro distillato di eleganza e femminilità. Bel colpo per un brand come Rossorame.
Bruno: “E’ stato il raggiungimento di un traguardo importante. Una bella vetrina che ha contribuito a far conoscere il nostro brand non solo in italia ma anche all’Estero”.
E vedere i vostri abiti esposti nel negozio di Dolce e Gabbana in via Spiga a Milano che effetto vi ha fatto?
Bruno e Daniele (quasi all’unisono): “Si sono “arrizzicate le carni”…(traduzione per i non indigeni: da pelle d’oca)”.
Qual è il processo creativo che c’è dietro una collezione?
Daniele: “Studio, ricerca, tempo perso, depressione, shopping, ansia, creazione”.
Cosa vorreste che emergesse dalle vostre collezioni?
Bruno: “L’eleganza di chi indossa”.
Quali sono i vostri riferimenti creativi e culturali?
Daniele: “Tolti Beautiful e Superman, sinteticamente diciamo Versace e Darwin (Charles)”.
Che cosa cercate in un tessuto? Come lo scegliete?
Bruno: “L’emozione guida la scelta. L’emozione che accende la fantasia nell’immaginare come indossarlo”.
Fashion blogger: è una tendenza sempre più in espansione. Credi che ci sia molta improvvisazione o qualcuno riesce a far bene?
Bruno: “Chi si improvvisa non riesce ad avere il seguito che vorrebbe. Talenti geniali a parte”.
Tom Ford ha dichiarato che quello della stilista è un mestiere da egocentrici maniaci, perché lo stilista impone al mondo la propria visione attraverso lo stile. Si ritrova in questa dichiarazione? Qual è la sfida più importante per il mondo della moda in questo momento storico?
Daniele: “La visione dello stilista è una proposta di mondo possibile: è un atto creativo, artistico. E’ l’industria che “impone”, in modo seducente e attrattivo per i consumatori, gli stili. La responsabilità finale di ciascuno (consumatore) è nella scelta, ognuno sceglie lo stile che più lo rappresenta”.
Di cosa c’è bisogno nel sistema moda italiano?
Bruno: “Più organizzazione, strategie nuove e formazione tecnica”.
Rapporto tra moda e nuove tecnologie. Una esigenza per chi vuole espandere la propria arte fuori dai confini nazionali. Per il vostro brand quanto è importante oggi e quanto lo sarà nel prossimo futuro?
Daniele: “Importantissimo. Soprattutto per il prossimo futuro. Internet ad esempio è uno strumento meraviglioso, che intendiamo utilizzare al meglio, ad oggi non ci sentiamo sicuri di saperlo maneggiare come si potrebbe e abbiamo preferito aspettare ad essere pronti prima di lanciarci nel mare magnum del web”.
 Qual è il vostro stato d’animo prima, durante e dopo un evento importante di moda?
Daniele:“Concentrazione, impegno, determinazione, sconforto, panico, resurrezione, tensione, estasi, pace”.
Progetti per il futuro?
“Tanti. Tre in particolare (che per noi sono tanti). Tutti da scoprire. Ma solo dopo che li avremo realizzati” (concludono sorridendo i nostri due amici).
 


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