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Italian gigolo/ Quando lei paga lui

Pubblicato da: Categoria: COVER

22
APR
2016
Si chiama Roy, fa il gigolo da 11 anni, non si concede ad appuntamenti per meno di 500 euro e si definisce “il sogno di una notte che svanisce con l’arrivo del giorno”. Intervista esclusiva a un accompagnatore speciale e dal piglio filosofico: fa Dolce di cognome ma fuori dal letto nessuna pietà
 
Vagare tra gli scaffali di una libreria, osservare le copertine, sentire il peso del libro, respirare l'odore della carta, leggere le quarte di copertina è stato ed è il passatempo preferito di chi scrive. Ogni momento libero diventa l’ideale per entrare in una libreria e girare tra i vari reparti in cerca di qualche novità.
Durante uno di questi momenti mi è capitato tra le mani un libro scritto a quattro mani da un certo Roy, che di mestiere fa il gigolò, e uno psicologo-psicoterapeuta. La lettura introduttiva mi ha convinto ad acquistare il libro e, una volta letto, a contattare Roy per saperne di più su questo “lavoro” così inusuale e poco conosciuto.
Roberto Dolce è il suo vero nome. E’ marchigiano di nascita. Dopo gli studi di agraria ha fatto di tutto, dall'imbianchino all'operaio, ma qualsiasi lavoro “normale” era una gabbia insopportabile. Per una serie di circostanze assolutamente casuali e fortuite ha cominciato ad uscire con alcune ragazze come “finto fidanzato”. Veniva pagato per uscire a cena e andare a ballare, sesso non ce n'è stato ma il fatto di venir retribuito solo per la sua presenza gli ha fatto capire ben presto che poteva spingersi oltre e così è nata l'idea del gigolò. Ha aperto un sito internet e si è buttato nella mischia della rete, anche se a dire il vero all'epoca di gigolò praticamente non ce n'erano e ha cominciato a lavorare da subito visto che era uno dei pochi che offrivano un approccio serio e professionale.
Roy si propone come accompagnatore per cerimonie, teatro, cene di gala, meeting, eventi particolari o semplicemente per una cena e un dopocena all'insegna del piacere e del sesso. E’ disponibile per tattiche di ingelosimento, prove di fedeltà, prime esperienze, un regalo originale. Interpretazioni di personaggi inventati. Finto fidanzato, marito, amante, amico, sexual trainer.
Ha collezionato molte apparizioni televisive: è stato ospite svariate volte al Maurizio Costanzo Show, a Ciao Darwin, a La vita in diretta, Ricomincio da qui con Alda D’Eusanio ed è stato intervistato, tra gli altri, da Fabrizio Frizzi a Cominciamo bene su Rai 3, a Mattino 5 e Pomeriggio 5 da Barbara D’Urso, a Studio Aperto su Italia 1 e così via.
Bello è bello, occhi azzurri, alto, elegante, estremamente simpatico e brillante.
Ma andiamo con l’intervista.
Recentemente sei balzato agli onori della cronaca perché sei stato multato dal fisco per evasione fiscale, beccato a causa di giri “sospetti” sul tuo conto corrente, dove versavi i tuoi profitti. In realtà avresti voluto pagare le tasse – così almeno sostieni -, ma il tuo non è un lavoro riconosciuto, anzi in Italia è illegale.
“Ti devo correggere: prostituirsi non è illegale in Italia, lo è invece lo sfruttamento, quindi al massimo è illegale ciò che fa lo Stato sfruttando la mia professione e chiedendomi di pagare tasse che nessuna legge preveda io debba pagare. La prostituzione infatti non prevede l'obbligo di pagare Irpef o altro non essendo di fatto riconosciuta come professione. Lo Stato e il Fisco, continuamente a caccia di denaro, hanno da qualche anno preso di mira chi fa il mio mestiere, il mio caso non è certo isolato. E' facile attraverso Internet arrivare ai nominativi di chi si prostituisce, controllare conti correnti e proprietà e chiedere in maniera subdola conto di quanto uno possiede. Se non si è in grado di dimostrare come si sono guadagnati quei soldi, vengono considerati redditi da attività non meglio definite e successivamente tassati con tanto di sanzioni e compagnia bella. Una vera ingiustizia per chi come me a fine carriera non avrà nè una pensione nè alcun aiuto dallo Stato. Uno stato pappone insomma, dal quale però io ho deciso di difendermi strenuamente. Io voglio pagare le tasse, certamente, ma solo quando ci sarà una legge che regolamenta la mia professione di escort”.
Sul tuo blog (http://www.roygigolo.com/blog) abbiamo letto: “Roy è per donne coraggiose, tutto il resto è coppia”. Da donna vorrei capire meglio…
“I miei aforismi sono provocazioni che contengono un fondo di verità e spingono alla riflessione. Molte donne che incontro sono da anni in rapporti di coppia ormai logori, hanno mariti svogliati ed egoisti che le trascurano, soprattutto dal punto di vista sessuale. La gente pensa in maniera ipocrita che una donna debba comunque tutelare soprattutto la famiglia, a costo di sacrifici personali molto pesanti. Un uomo ha più facilità nel rendere la propria vita sessuale piacevole, ha più soldi e tempo, non si deve occupare della prole e della casa, avere rapporti extraconiugali per lui è estremamente semplice e considerato quasi normale, quindi spesso mi trovo ad incontrare donne che da anni non hanno rapporti sessuali e vivono con totale abnegazione la loro femminilità. Ci vuole coraggio per uscire da tutto questo, restare per forza sempre e solo coppia anche quando si è profondamente infelici è una triste forma di resa al proprio destino, deciso fra l'altro da una società ancora profondamente maschilista come la nostra. Io amo le donne coraggiose che decidono di occuparsi di loro stesse e di reagire, alcune di queste lo fanno con me”.
Qualsiasi ragazzo magari prestante, in salute e dotato di intraprendenza ed audacia può diventare un gigolò?
“Non è proprio così, certo il physique du rôle è una delle caratteristiche che aiutano per farsi scegliere, ma dopo un primo contatto telefonico con la donna che ti ha individuato devi saper gestire la situazione. Catturare la tua interlocutrice, capire rapidamente con chi hai a che fare e che cosa sta cercando. Gestire i rapporti con le clienti non è sempre facile, molte si innamorano, ma in fondo non è la ragione per cui ti hanno chiamato, tenere le distanze è un modo per proteggerle e farle rimanere comunque nelle loro vite. Non è che mi posso innamorare o fidanzare con tutte le donne che incontro, per indole non sono avvezzo all'innamoramento, inoltre ho una visione distaccata rispetto ai miei incontri. Posso stare anche molto bene, divertirmi e provare piacere con le mie clienti, ma i sentimenti e una eventuale relazione non fanno parte del gioco, il denaro che ricevo dovrebbe essere un messaggio chiaro e inequivocabile, ma le donne spesso si dimenticano che mi pagano e entrano in una sorta di “trance emotiva” da benessere ritrovato. Fortunatamente con l'andare del tempo la passione durante gli incontri cala e la realtà si palesa, questo permette poi di riprendersi e vivere le storie con me con un certo sano distacco”.
Un gigolò va mai in pensione?
“Non lo so, non conosco gigolò in pensione. C'è chi fa il gigolò per un breve periodo di tempo, magari perchè ha bisogno di denaro, c'è chi lo fa perchè è divertente e intrigante, c'è chi come me lo fa di professione, le mie clienti invecchiano con me, in teoria potrei continuare per molto tempo ancora. Non mi piace fare progetti a lungo termine, non so cosa avverrà da qui a 10 anni, magari ne riparliamo quando mi ci troverò”.
Affermi di essere un venditore di emozioni. Ma esiste un prezzo esatto per l’emozione suscitata da un incontro?
“Io dico che vendo emozioni perchè le mie clienti provano forti emozioni uscendo con me, spesso positive, a volte anche negative, ma fa parte del gioco. Anche quando vai al ristorante, in vacanza, succede che provi piacere oppure sei deluso perchè non hai avuto quello che ti aspettavi. Io in realtà vendo un servizio, ma uscire con un uomo è per una donna prima di tutto emozione, il sesso è una conseguenza di un'uscita con me, è perciò sbagliato paragonare il sesso a pagamento del quale usufruiscono gli uomini a quello che cercano le donne. Sono due cose completamente diverse perchè la sessualità femminile è molto più complicata e complessa di quella dell'uomo”.
Le fantasie, in questo caso parliamo di quelle sessuali, spesso sono sotterrate da tabù e da rigida educazione, soprattutto qui al Sud. Ritieni che le donne siano ancora schiave di queste catene o qualche passo avanti è stato fatto?
“Assolutamente sì, ma lo vedo anche leggendo i commenti sul mio blog . Le clienti di solito tendono a puntualizzare che quello che cercavano in Roy non era sesso. Escludiamo chi mi chiama per un puro accompagnamento dove non è previsto sesso, ma le altre, anche se non ne parlano, in fondo hanno bisogno di sentirsi desiderate, di stimolare la fantasia sessuale di un uomo, spesso prendo io l'iniziativa anche con quelle che negano di avermi chiamato per sesso, perchè so che è una cosa che cercano e di cui hanno bisogno ed è quello che poi lascerà un ricordo ancora più piacevole quando ci saluteremo. Le donne del Sud sono sicuramente molto più condizionate da certi tabù rispetto a quelle del Nord. C'è poi un altro problema, la donna del Sud spesso non lavora ed è completamente dipendente dal marito, per lei uscire con me diventa un'impresa molto difficile”.
Le fantasie sessuali, inoltre, sono un importante indicatore di salute psicosessuale, ma purtroppo capita che spesso vengano vissute con senso di colpa, non comprendendo la distinzione tra immaginare qualcosa e voler agire qualcosa. La donna ha paura ancora oggi a condividere con il proprio partner tali fantasie?
“Le donne si sentono costantemente in colpa sessualmente, la colpa è anche un po’ di noi uomini che tendiamo ad essere attratti dalla donna inesperta e ingenua, stimola la nostra mascolinità e ci fa sentire più potenti sessualmente. Per un uomo una donna troppo spigliata è come una doccia fredda, spegne l'istinto di cacciatore. Una donna intelligente nasconde la propria sessualità se è forte, sa che l'uomo per dare il massimo deve essere dominante a letto. Mi capita di uscire con donne che hanno problemi sessuali legati proprio a questo atteggiamento sbagliato, uscire con un gigolò aiuta anche a capire cosa si sbaglia nell'approccio sessuale. Un uomo che non si trova bene a letto con una donna spesso non la cerca più, difficilmente le dice che cosa non gli è piaciuto e così molte donne per anni passano da una relazione sbagliata all'altra senza capire”.
Hai scritto due libri: “Un immagine allo specchio - Storie di un gigolo” e “Amore in contanti” (un trattato scientifico che scava nell'animo di cinque donne in cerca di sesso, piacere e confidenze) addirittura scritto insieme a uno psicologo. Sesso e psicologia si completano a vicenda o devono rimanere due campi distanti?
“C'è una fortissima correlazione fra sesso e psicologia, tant'è vero che Alessandro Pedrazzi che è uno psicoterapeuta e il coautore di Amore in Contanti, mi contattò per scrivere un libro su questo argomento. La sessualità si sviluppa fin dalla prima infanzia e spesso traumi o educazione sbagliata condizionano la vita sessuale da adulti, è il mio pane quotidiano, incontro tantissime donne che hanno avuto traumi sia psicologici che fisici e cercano di superarli frequentando me”.
Ci racconti uno strano incontro?
“Credo che la maggior parte dei miei incontri verrebbero definiti strani da molte delle persone, per me sono invece normali. Ho avuto ingaggi curiosi e divertenti, alcuni sono raccontanti all'interno del mio primo libro Un'immagine allo Specchio, uscito nel 2010. Ricordo ad esempio l'uscita con una malata terminale organizzata dai figli, oppure la ragazza che aveva bisogno di un padre per il figlio che aspettava, la lesbica impegnata politicamente che aveva bisogno di un finto fidanzato. Le donne sono molto fantasiose e rendono la mia vita e professione estremamente interessante e sorprendente”.
Sei mai stato “scoperto” dal compagno di una tua cliente?
“Si, una volta eravamo addirittura a letto e lui voleva buttare giù la porta. Per evitare di svegliare il palazzo gli abbiamo dovuto aprire, c'è stato un diverbio fra lui e lei, ma alla fine io ne sono uscito indenne. Lui non ce l'aveva con me, anche perché io vengo pagato. Anzi, trattandosi di una bella donna, lui mi disse che avevo fatto bene e chi mi ammirava. Noi uomini siamo sempre molto solidali fra di noi”.
Tu che opinione hai dell’amore?
“Che domanda complicata, dietro alla parola amore c'è un mondo. Se parli dell'amore fra uomo e donna io non ne ho una grande opinione, del resto vedo spesso donne che hanno relazioni al capolinea e le storie sono tutte uguali, la passione si spegne, ci si ignora, non si fa più sesso, ci si trascura e dimentica dei primi anni. E' molto difficile tenere vivo un rapporto, io non mi ci metto neanche, sarei un disastro. Di una donna sessualmente mi stanco dopo poche volte, sono abituato a cambiare e avere sempre la stessa donna nel letto mi mette in difficoltà, quando esco con una donna spesso ne guardo un'altra e vorrei essere a cena con lei. Insomma, ho un difetto genetico che mi porta ad essere irrimediabilmente libertino. Fare il gigolò è stata per me una manna dal cielo, posso essere molto promiscuo, mi diverto e non faccio del male a nessuno. Ho avuto molte donne, ma ancora non mi bastano, la sconosciuta mi intriga sempre moltissimo”.
Esci anche con donne che non siano clienti?
“No, non frequento donne nel privato, diventano invadenti e gelose, partono con le migliori intenzioni ma dopo devo subire le loro tristezze e infelicità. Non mi piace ferire le persone, preferisco evitare, io sono questo e sono felice così, una relazione non è contemplata nella mia vita. Almeno per adesso, nel futuro chissà”.
E delle donne che ti contattano che opinione hai?
“Dipende, non sono tutte uguali. Sono donne moderne che non accettano i cliché imposti dalla società. A volte sono molto affascinanti e piacevoli, a volte pesanti e piene di rabbia nei confronti degli uomini. Rispetto le mie clienti sempre e comunque, spendono soldi per stare con me e io cerco di farle stare bene, anche quando non è facile. Prendo molto sul serio il mio lavoro”.
Non temi di restare marchiato a vita per questo?
“Io sono già marchiato, ma ci convivo bene. Sono molto solitario, poche persone capiscono la vita che faccio, devo bastare a me stesso e grazie alle miei clienti non sono mai solo. Ho una vita ad intermittenza, fatta di avventura, emozioni ma anche di lunghe solitudini, credo sia importante sapere stare anche soli, stare per forza in coppia a volta è solo una grandissima forma di egoismo”.
Tu vieni spesso dalle nostre parti. Immagino ci siano ancora molte diversità tra le donne del Nord, sicuramente più emancipate, e quelle del Sud forse ancora frenate da tabù e rigidità mentali. Ma delle donne del Sud cosa ti attrae particolarmente?
“Mi piacciono le donne del Sud, proprio perchè non sono così evolute, hanno ancora quella femminilità antica che mi seduce. E poi sono mediterranee, solari e divertenti”.
Tra i tuoi amici e familiari ci sarà chi ha tentato di redimerti, chi di salvarti e chi ti ha accettato così come sei lasciandoti libero di vivere la vita che hai scelto. Quante amicizie, e quanti familiari, non hanno capito la tua scelta e quanti, invece, hanno continuato a starti accanto?
“In realtà nessuno mai mi ha dissuaso dal fare questo mestiere, forse qualche fidanzata nei primi anni, ma neanche tanto. Tutti hanno capito che ero fermamente convinto e che perseguivo il mio obiettivo con estrema determinazione. Io sono sempre stato molto coerente nelle mie scelte, nessun ripensamento nè pentimento, la mia famiglia sa che faccio ciò che mi piace e non mi ostacola, gli amici hanno capito. Molti si sono allontanati, ma posso capirlo e non mi offende questa cosa. Sono dell'idea che quando hai un progetto devi anche mettere in conto che potresti essere solo nel tuo percorso, se ami ciò che fai è un fardello che porti volentieri”.
In uno dei tuoi libri affermi che ami il tuo lavoro, che è una vocazione, una missione. Che sei felice quando nel farlo ti senti utile, quando asciughi una lacrima, o accendi un sorriso alla donna che ti sta di fronte. Ma quel muro tra te e quella donna qualche volta ha subìto delle crepe? Sii sincero…
“Si, è successo in alcune occasioni, ma sono servite per farmi capire che quel muro alla fine deve rimanere, il mio lavoro e la mia vita sono incompatibili con una normale relazione e ancora oggi, se dovessi scegliere, sarei convinto di questa vita. Ho lasciato andare donne speciali che mi amavano molto o che avrebbero potuto amarmi molto. Il problema però ero io, non loro, sarei stato un disastro come marito o compagno quindi per il loro bene ho preferito fare un passo indietro”.
Donne bellissime, ricche, raffinate, eleganti, annoiate, capricciose...A te capita spesso di incontrare donne così. Ma hai anche incontrato donne disabili, donne che hanno subito violenza e traumi. Come inizia l’approccio con queste donne così fragili e insicure?
“E' come camminare sul cristallo, devi essere lieve come un fiocco di neve, paziente. Molte donne devono prima di tutto ritrovare la fiducia, è un percorso lento e faticoso, sono però queste le donne che mi danno le soddisfazioni maggiori. Le ricordo tutte con grande affetto”.
Tu svolgi tale attività da qualche anno. Puoi dirci cosa spinge una donna, magari affascinante e sicura di se, a rivolgersi a un gigolò quando in maniera abbastanza semplice potrebbe avere un uomo non “a pagamento”?
“Le donne belle sono quelle che fanno meno sesso, lo so che potrà sembrarti incredibile ma è vero. Una donna bella non si espone facilmente, l'uomo spesso è chiacchierone e pavoneggiarsi con gli amici per l'ultima conquista è all'ordine del giorno. Una donna questo lo sa, se è sola non vuole passare per una donna leggera, se è sposata non vuole mettere a rischio il matrimonio. Alla fine un gigolò è una scelta sicura e protegge reputazione e privacy”.
Probabilmente le domande che ti abbiamo rivolto sono le stesse che ti rivolgono tutti i media. Cosa vorresti far sapere al pubblico che ti segue e che nessuno ti ha mai chiesto?
“Vorrei parlare del mio canale Youtube e dei miei video, la mia grande passione, il mio hobby preferito. Un misto fra ironia e poesia, i miei video sono dissacranti ma anche poetici. Amo molto girarli e ci dedico molto tempo, i vostri lettori possono iscriversi al mio canale arrivandoci dal mio sito internet www.roygigolo.com, ho una sezione interamente dedicata ai video. Se vogliono vedermi in una veste diversa potranno divertirsi scorrazzando nel mio canale. E poi vorrei lasciare traccia di me quando non ci sarò più, vorrei essere ricordato per come ho vissuto la mia vita e svolto il mio lavoro, con grande passione e dedizione per le donne. In fondo tutti noi non vogliamo essere dimenticati, l'oblio ci fa paura”.
 


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