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LEVANTE/CHE FATICA LA FELICITÀ

Pubblicato da: Categoria: COVER

6
DIC
2018

Non solo è tra le più apprezzate cantautrici della nuova scena musicale italiana ma è anche scrittrice di successo e icona di stile. Come la protagonista del suo ultimo libro, anche lei ha trovato se stessa, un po' di pace e sogna in grande

Levante scrive. Levante canta. Levante sente, sente ogni cosa che il cuore vorrebbe dire.
Il successo per Levante è arrivato nel 2013 con l’album Manuale distruzione. Quell’anno, mentre cantava il suo brano “ Alfonso” e diceva a tutti: “che vita di merda!” Levante ha cambiato qualcosa fuori e dentro di sè. Il suo modo di scrivere diretto, tagliente e delicato al tempo stesso, era il modo di scrivere di una di quelle cantautrici d’altri tempi che non si vedevano da un bel po’ in giro. Da quel disco, la musica e la scrittura di Levante sono stati una voragine senza sosta di emozioni che dovevamo e potevamo provare anche noi, insieme a lei. Il modo di fare arte di quella ragazza quasi donna, proveniente dalla Sicilia, con i capelli scuri, la pelle scura come se fosse sempre abbronzata e quel look che sembra omaggiare Frida Kahlo, é un grido incessante di dolore e voglia di vivere. Sui suoi social scrive, scrive, scrive continuamente e arriva dritta alla mente dei suoi seguaci con foto curate come se fossero quadri, instantee di un tempo non definito. Quel suo bisogno di scrivere di ogni cosa che la circonda dentro e fuori il suo corpo, diventa presto un romanzo intitolato: Se non ti vedo non esisti. Quel romanzo conferma il talento indiscutibile di una cantautrice che scrive canzoni lunghe quanto romanzi di vita. Se non ti vedo non esisti affronta il tema del dolore, di quel dolore che spesso seppelliamo e crediamo di poter dimenticare. E invece no: Anita, la protagonista di quella storia, paga sempre il conto. Perché nella vita si paga sempre il conto e ogni cosa viene prima o poi affrontata. Se non ti vedo non esisti spinge Levante a scrivere costantemente e continuamente tutto ció che sente, grazie anche all’appoggio di migliaia di fan che le chiedono di raccontare, raccontare tutto ció di cui ognuno di noi ha bisogno. Dopo l’album di successo “Nel caos di stanze stupefacenti”, dove Levante grida con rabbia e libertá la frase: “Non me ne frega niente”, la cantautrice torna a scrivere una canzone più lunga, chiamata romanzo. Si rifigura un’intera estate tra le stanze della sua casa a Torino e scrive il romanzo “Questa é l’ultima volta che ti dimentico”. Il romanzo esce in libreria il 13 novembre 2018, e nel giro di pochi giorni dall’uscita é giá alla sua terza ristampa. La storia di Anna in “Questa é l’ultima volta che ti dimentico” viene presentata da Levante a La Feltrinelli di Napoli. Ad accoglierla tanti fan in attesa di una foto, di un autografo o semplicemente di un abbraccio.
“Non credo nell’arte senza il dolore. Non esiste crescita senza il disagio. Il diventare adulti, il crescere e il diventare ricchi emotivamente significa affrontare delle difficoltá. La felicitá è un istante, è un lavoro. Peró lungo tutto quel lavoro che è la felicitá, c’é tutta una tragedia, una fatica, un ostacolo. Se vi state trovando in un momento di disagio, siate tranquilli perché vuol dire che siete sulla buona strada”.
Così Levante spiega ai suoi lettori quel dolore che trasforma l’arte in qualcosa di umano, tangibile. Questo romanzo affronta il tema dell’inadeguatezza, delle nostre paure, del bisogno di sentirsi visti dagli occhi di qualcuno. Tramite gli occhi di Anna affrontiamo la vita, le persone che lungo il tuo percorso di crescita incontrerai.
“Quanto potere hanno le persone attorno a noi di decidere chi siamo e come dovremmo essere? Evidentemente tanto se ancora adesso, all’etá di trent’anni, parlo ancora di tutto ció. Hanno tanto potere nella misura in cui noi diamo la possibilità agli altri di deciderlo. Questo lo scopri quando diventi adulta. Quando sei bambina, non hai la forza e gli strumenti per capirlo. L’ingenuitá dei bambini é pesante. Il mio personaggio Anna é un personaggio molto fragile, un personaggio pieno di solitudini, assenze e distrazioni. É un personaggio che pian piano diventa forte e cresce.”
Levante descrivere e racconta le relazioni umane, lo fa attraverso gli occhi di Anna, il suo bisogno umano di essere ascoltata prima o poi, di infrangere e rompere quei silenzi che non sanno abbracciarla come lei vorrebbe.
“Anna si sente molto sfortunata, soffre dei silenzi e delle assenze. Dall’altra parte vede in Egle, la sua migliore amica, le fortune, la protezione dei genitori, la loro presenza. Pian piano, scoprirá chi delle due ha la meglio in questa situazione. Nessuno insegna ad un uomo e ad una donna come fare i genitori. Ognuno cerca di dare quel che puó, tutto l’amore e la presenza possibile. A volte nell’amore si soffoca. A volte un abbraccio è una stretta mortale”, afferma Levante.



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