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Pino Pulito/Tanto privato quanto pubblico

Pubblicato da: Categoria: COVER

21
GIU
2013
Sanità e liste di attesa infinite. Pulito risponde a chi lo accusa di sfruttare la sua posizione all’interno di una struttura privata. Ma lui, da solo, voti alla mano, rappresenterebbe più di un terzo dei consiglieri di maggioranza a Martina Franca. E si batte per un sistema sanitario più efficiente
 
E’ stato il più suffragato tra i candidati al consiglio comunale di Martina Franca; da solo, voti alla mano, rappresenterebbe più di un terzo dei consiglieri di maggioranza. Lui però è all’opposizione, non ne fa un dramma e non si arrende. Pino Pulito non ha mai perso la grinta dei giorni migliori anzi; sul tema sanità è più agguerrito che mai e non le manda a dire a chi non vive il problema dall’interno e si limita a pontificare per partito preso. 
 
E’ quasi d’obbligo iniziare il nostro incontro parlando di sanità.
«La questione della sanità in provincia di Taranto e in Martina in particolare non è affatto chiusa. Stiamo ancora aspettando risposte dal Partito Democratico al quale abbiamo chiesto che si svolgesse un dibattito pubblico, un convegno o qualunque altro tipo di manifestazione che offrisse la possibilità di confrontarci sul tema. Ma loro hanno pensato bene di tenersi alla larga limitandosi a emettere comunicati trionfalistici, sull’arrivo di fondi per la risistemazione di qualche reparto. A noi non interessa avere un ospedale simile a una struttura alberghiera extra lusso, se poi è priva dei servizi essenziali che garantiscano la salute dei cittadini; a noi interessa sapere perché ci sono stati dei servizi che sono stati completamente tagliati rispetto a 4 o 5 anni fa e lo facciamo senza paragonare alla situazione esistente fino a quando ha governato l’on. Raffaele Fitto. Io sono stato fatto oggetto di attacchi personali che ponevano in evidenza la questione del mio essere dipendente, e sottolineo dipendente, di una struttura sanitaria privata. Proprio perché vivo la cosa dall’interno, contrariamente a chi parla senza nulla conoscere ma solo per ricoprire il ruolo di difensore d’ufficio, posso affermare che è grazie a queste strutture private che si riesce a dare un po’ di sollievo e aiuto a questo territorio viste le lunghissime liste di attesa che, a volte, superano abbondantemente l’anno. Qualcuno anziché attaccarle, dovrebbe ringraziare queste strutture, così come lo fanno i cittadini che ricorrono alle loro prestazioni». 
 
Qualche riferimento alla situazione di Martina Franca?
«A Martina come del resto in tutta la provincia di Taranto, mancano servizi, prestazioni sanitarie e la gente è costretta ad andare fuori per farsi curare. Non serve avere un ospedale ristrutturato e con l’ara condizionata se non si offrono i servizi, se le eccellenze professionali che abbiamo (e Martina ha il meglio in campo medico) vengono continuamente mortificate visto che le nostre strutture vengono declassate o messe nell’impossibilità di operare. L’aria condizionata può anche essere utile e far piacere, ma prima di tutto ci devono essere i servizi».
 
Dunque secondo te i servizi non ci sono o, e se ci sono, non funzionano.
«E’ il servizio sanitario nel suo complesso che non funziona e il centrosinistra lo sa bene, cercando di nascondere le proprie mancanze dietro un maquillage dell’ospedale ma continuando a tacere sul mancato funzionamento dei servizi. Loro dicono: abbiamo ristrutturato i reparti. Sarà anche vero, però abbiamo la cardiologia che non funziona con macchinari acquistati cinque anni fa, mai usati e già obsoleti; non abbiamo più medici che vengono a Martina perché non si fanno più concorsi. Se loro ritengono di aver fatto in questi anni la sanità pugliese sia migliorata, allora venissero in piazza e lo dicessero agli utenti, agli ammalati; se è vero quello che dicono lo dimostrassero. Invece in questi anni c’è stato un taglio nei servizi che ora ha raggiunto il 60%. E non è solo il caso dell’ospedale di Martina ma di ogni ospedale della provincia».
 
Le conseguenze immediate di questi tagli?
«Che moltissime persone ora devono andare fuori provincia o addirittura fuori regione per poter effettuare gli esami dei quali necessitano. E tutto questo a pagamento e in un momento in cui la gente no può più permetterselo. Noi abbiamo questi tempi di attesa: sei mesi per una visita, più almeno altri sei mesi per un esame. 
Ti faccio un esempio: una persona per fare una visita bronco-pneumologica a Martina Franca, un territorio ad alto rischio, deve aspettare novembre; cioè cinque mesi a partire da oggi. Posso farti un altro esempio se vuoi: per poter effettuare una risonanza per un nodulo tiroideo a Martina, occorrono diciotto mesi; a Matera tre giorni. Eppure Matera non è lontana anni luce. Questo non vuol dire che c’è qualcosa non funziona? Sono tempi lunghissimi che mettono a repentaglio la vita delle persone. Accorciare questi tempi vuol dire avere una sanità efficiente, non un ospedale bello fuori ma vuoto dentro».
 
In tutta questa storia mi sembra di capire che c’è stato un qualcosa che ti ha dato particolarmente fastidio.
«Sì, mi ha ferito il fatto che hanno voluto strumentalizzare che io lavoro presso una struttura sanitaria privata. Eppure tutti sanno che la mia disponibilità va al di là delle appartenenze politiche e ha come unico obbiettivo la salute della gente. Non mi sembra giusto essere quello da corteggiare in privato e attaccare in pubblico. Poi ripeto: le strutture private sopperiscono alle tante mancanze della sanità pubblica e il centrosinistra, che governa questa regione da otto anni, queste cose le conosce bene. E a proposito di “sopperire”, permettimi di chiudere questo capitolo con un altro esempio: un martinese che da anni vive fuori, vuole venire a Martina in ferie ad agosto. Purtroppo è dializzato, così ha mandato i parenti in ospedale per conoscere la disponibilità di posti in quella data. Sai cosa si è sentito rispondere? Spiacenti, ma non c’è posto. Quindi per permettere al nostro concittadino di venire a trascorre dopo anni qualche giorno di ferie nella sua città, ci siamo attivati e abbiamo trovato disponibilità in una struttura privata di Taranto. E’ questa la sanità che funziona?
Ecco quando io dico facciamo un dibattito aperto a tutti, è solo perché, contrariamente ad altri, io “vivo” i fatti, non me li faccio raccontare e li modifico per far bella la mia parte politica». 
 
Un tuo giudizio su questo primo anno di amministrazione.
«Avevamo guardato con una certa fiducia verso questo sindaco e la sua squadra. Pensavamo fossero in grado di fare tante cose, anche con il nostro aiuto. Ma in sostanza in questo anno tranne qualche manifestazione organizzata per salvare l’immagine, e utilizzando le associazioni, il bilancio è completamente negativo. Sui grandi temi ancora non abbiamo visto assolutamente nulla. Purtroppo invece abbiamo riscontrato diverse anomalie che ora stiamo iniziando a contestare. Sto parlando di alcuni incarichi assegnati a qualche professionista o del caso di due associazioni che hanno organizzato due manifestazioni identiche, ma che hanno avuto due trattamenti differenti: una ha pagata per la concessione degli spazi pubblici, l’altra li ha ottenuti in maniera completamente gratuita. Diciamo che siamo di fronte a un caso dove sono stati usati due pesi e due misure. Tutto questo è successo seguendo un criterio esclusivamente politico o clientelare di vicinanza all’amministrazione. Come centrodestra siamo stati accusati quando eravamo maggioranza, di aver fatto clientelismo e quant’altro; ma a vedere gli incarichi attribuiti e come hanno funzionato finora gli uffici credo che è un’accusa che si ritorce contro chi sta amministrando ora. Non parliamo poi dell’urbanistica, settore del quale il Sindaco conserva la delega, che negli anni scorsi è stato oggetto di forte critiche da parte del centro sinistra. Ma in questi 13 mesi che cosa è stato creato se non il nulla?». 
 
E’ passato un anno dalle elezioni che ti hanno consegnato alla storia della città come il consigliere più suffragato di sempre. Ma sei all’opposizione; baratteresti i tuoi 1450 voti per un posto da assessore?
«Assolutamente no. Noi in campagna elettorale abbiamo costruito tutti insieme un progetto; e io credo in quel progetto e lo porteremo avanti, insieme, anche se all’opposizione». 
 
Nell’ultimo consiglio comunale c’è stato il passaggio di Piero Bello da Puglia Prima di Tutto a Pdl. E’ un passaggio che lascia presagire nuovi scenari o e u semplice rafforzamento del gruppo?
«Il Popolo della Libertà aveva sicuramente bisogno di rafforzare il gruppo in consiglio; poi  c’era anche da parte del consigliere Bello, la volontà di entrare a far parte del primo partito del centrodestra, un partito che deve crescere ancora, creare coesione tra i moderati e andare oltre i numeri che ha in questo momento. Per questo lavoreremo affinché tante altre persone condividano il nostro progetto». 
 
Quindi mi pare di capire che, anche se di provenienza Alleanza Nazionale, non guardi affatto alla “Cosa nera” di La Russa, Crosetto, Storace e Meloni.
«Assolutamente no. Anche se a un certo punto la cosa mi aveva in qualche modo coinvolto poiché, come risaputo, ero stato contattato. Ma ho capito subito che non c’era nessun progetto reale». 
 
Torniamo a Martina. Sei, insieme a Mario Caroli, il vice coordinatore cittadino del Popolo della Libertà; in queste ultime settimane si è alzato il livello di guardia e avete assunto una posizione fortemente critica nei confronti dell’Amministrazione Comunale.
«Il nostro è un coordinamento ben strutturato e presente sul territorio e questo lo si deve alla volontà e capacità dell’on. Gianfranco Chiarelli. In merito alla tua domanda devo dire che, rispetto a quanto succedeva a parti invertite, noi non abbiamo pensato di attaccare in maniera strumentale l’amministrazione, anzi, abbiamo offerto la nostra collaborazione da opposizione seria e  costruttiva. La nostra è un’attenta verifica giornaliera di quelli che sono gli atti amministrativi e ora, dopo aver atteso inutilmente per un anno qualche risultato, non avendo la città avuto tutti quei vantaggi che qualcuno aveva paventato in campagna elettorale, crediamo sia arrivato il momento di mettere l’amministrazione di fronte alle sue mancanze. Noi pungoleremo questa amministrazione affinché faccia dei provvedimenti a vantaggio dei martinesi e lo faremo continuando con un’opposizione propositiva e non demagogica. La demagogia appartiene ad altri, non certo a noi del Popolo della Libertà».
 
Hai fatto un accenno all’on. Gianfranco Chiarelli…
«Molte volte mi chiedo: cosa spinge una persona che dal punto di vista professionale ha raggiunto il massimo dei risultati, una persona che poteva anche godersi quel po’ di tempo libero che riusciva a strappare al lavoro, a mettere tutte le sue energie in politica se non la passione e l’amore per il suo territorio? Di sicuro non ha bisogno della politica per vivere quindi tutto quello che fa, lo fa per passione e perché ci crede veramente. Il lavoro che ha svolto fino a questo momento e che sta svolgendo, ha dello straordinario. Sta rimettendo su il PdL in tutta la provincia di Taranto, mantenendo uno stretto contatto con il territorio. Appena rientra da Roma è subito pronto a incontrare sindaci e amministratori locali, recependo ogni loro esigenza per farla propria e diventare promotore delle loro istanze. Una persona che mette a disposizione del suo territorio tutta la sua esperienza». 
 
Realizzato un sogno hai già riaperto il cassetto per cercarne un altro?
«Il mio sogno nel cassetto è che in questa città e nella Nazione tutta, si torni ad avere uno stato sociale vero, dove la gente non sia più costretta a fare i salti mortali per sopravvivere e che chi deve, dia risposte vere ai cittadini. Bisogna fare in modo che tornando per strada, si incontri gente sorridente e non più arrabbiata od oppressa da pensieri negativi». 
 



Commenti:

Gianni 21/GIU/2013

Pino come sei fotogenico! Hollywood! Extramagazine siete forti!

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