MENU

Guglielmo Boccia/Aspettando la svolta

Pubblicato da: Categoria: COVER

18
OTT
2013
In attesa del convegno romano in cui si delineeranno scenari chiari per La Destra, l’esponente del partito di Storace analizza le questioni più spinose del nostro Paese: dall’immigrazione all’indulto, senza mezze misure
 
Dalle prime esperienze politiche alle vere e proprie candidature, è una vocazione maturata col tempo, quella che l’avv. Guglielmo Boccia, Segretario cittadino del Partito La Destra, nutre per la politica: un’esperienza incarnata come missione sin dal suo avvicinamento alle file dell’ex AN (Alleanza Nazionale). Radicato e profondamente identificato nel suo partito, fa dei cittadini il cuore e il motore di ogni futura azione politica, nonostante riconosca difficoltà e scissioni sempre più evidenti, sia a destra che a sinistra: divisioni che – afferma – non lo preoccupano, perchè il vero obiettivo è quello di “lavorare per recuperare credibilità” all’insegna dell’unità nazionale. Un programma definito e delle idee molto chiare che senza esclusione di colpi, affondano il ‘destro’ sui fronti caldi della nostra poltica, troppo spesso ring di scontri e contraddizioni. 
 
Parliamo di politica. Quando e com’è nata questa vocazione?
«Mi occupo di politica dal 2009, quando mi candidai alle passate provinciali, nel terzo collegio che comprendeva Crispiano e tre sezioni di Martina, una candidatura che ricordo come una bellissima esperienza, anche se in realtà la vocazione politica è sempre esistita, sin dal 1993, quando partecipai  a varie campagne politiche sia a livello amministrativo che a livello nazionale. Ho sempre preferito il contatto diretto con l’elettorato, parlando  in maniera semplice e diretta e concentrandomi molto sulle tematiche giornaliere: devo riconoscere che tutti i candidati da me sponsorizzati alla fine sono stati sempre eletti».  
Negli ultimi mesi il Pdl è ritornato al nome di origine di Forza Italia e a quanto pare anche il vostro partito farà ritorno a Alleanza Nazionale, eppure sembra sempre più complicato dar vita a un unico catalizzatore di destra. Cosa sta accadendo alla destra italiana?
 «L’appuntamento del 9/10 novembre a Roma produrrà sicuramente una svolta importante non solo per la scelta del simbolo, ma per gli obiettivi da raggiungere attraverso l’individuazione degli uomini giusti al posto giusto. Che sia AN o La Destra poco importa, l’importante sono i valori e gli ideali da condividere e da raggiungere: il nostro è uno dei pochi partiti che cerca di rimanere vicino ai cittadini, facendo dell’unità nazionale e della sicurezza territoriale alcuni dei valori fondamentali, per non parlare del lavoro, della sanità, della tutela del patrimonio culturale e delle origini legate a ciascuna regione, insomma un partito attento alle problematiche della gente. Quello che succede nel PdL è un qualcosa che ci interessa, ma non ci preoccupa più di tanto: attualmente il nostro unico scopo  è quello di recuperare credibilità e consenso tra i cittadini».
Anche nel recupero di AN, pare ci siano molte incertezze e poche conferme, basti pensare alla Meloni  con la Nuova Officina per l’Italia o ad Alemanno.
«Non sono tanto d’accordo sulla scelta fatta dalla Meloni, da Alemanno e dallo stesso La Russa: in fondo è come se questi personaggi politici, usciti e formati dalla vera destra, abbiano rinnegato le loro origini, dimenticandosi dove è davvero avvenuta la loro formazione. Questa scelta confermerà l’attuazione di un disegno politico personalizzato, ma sono sicuro che l’elettorato di destra saprà scegliere tra la coerenza politica di chi attraverso i vari sacrifici ha mantenuto una condotta lineare e chi ha raggiunto traguardi personali. Confido molto nel giudizio dei cittadini, molto attenti a ciò  che accade all’interno del panorama politico nazionale».
Tutto questo può affondare le radici nella precedente rottura provocata da Fini?
«Di Fini non mi va tanto di parlare, ha tradito il partito, se stesso e l’elettorato della destra e i risultati sono emersi nelle ultime competizioni politiche, rimanendo escluso dal parlamento. Fini, pur avendo le potenzialità di diventare un grande leader, non ha mostrato nessuna coerenza con un disegno politico e in questo contesto storico e di evoluzione politica, secondo me, si starà mangiando sicuramente le mani».
Cosa pensa invece di Matteo Renzi che ha iniziato la sua corsa alla campagna per la segreteria del Pd proprio da Bari? 
«Renzi è un personaggio politico intelligente e furbo che ha capito che questo è il momento giusto per candidarsi alla guida del PD,  dato che a sinistra non c’è una vera e propria leadership, per cui, facendo leva sulle televisioni e facendo partire la propria campagna elettorale dal Sud, ha provocato inevitabilmente uno scossone riuscendo ad accaparrarsi del consenso importante come quello del sindaco Emiliano e di qualche altro politico importante della nostra città».
Facciamo una breve panoramica sulla situazione italiana e partiamo da una delle questioni più urgenti: l’immigrazione. Da un lato la Bossi-Fini, dall’altro il reato di clandestinità, qual è la sua personale posizione?
«Sono del parere che l’Italia debba mostrare la propria forza rimandando indietro coloro che quotidianamente sbarcano nel nostro territorio e non per una forma di razzismo, ma perché il nostro Paese finora è stato abbandonato dall’Europa e nessun’altro stato membro si fa carico di questi poveri sventurati. Inoltre c’è da aggiungere un altro dato, che nessuno potrà contestarmi: quello che riguarda i reati di microcriminalità eseguiti proprio da chi entra clandestinamente nel nostro paese, innescando difficoltà in tematiche come la sicurezza, la prostituzione, lo schiavismo. Sarebbe più opportuno migliorare le condizioni di vita dei nostri concittadini e solo dopo provare a integrare gli stranieri. Abbiamo dovuto aspettare che si verificasse una tragedia immane come quella di Lampedusa per far spostare un ministro degli Interni in Sicilia e adottare dei provvedimenti speciali, ma dimenticavo: questo è ciò che più ci caratterizza». 
Indulto e amnistia: ritornando a Renzi, il sindaco di Firenze si è scagliato contro la posizione di Napolitano, rischiando di provocare una vera scissione all’interno del Pd, qual è invece la sua posizione? C’è chi pensa che possa essere anche un modo per favorire il Cavaliere …
«Di Berlusconi non parlo per rispetto a tanti cittadini in attesa di giudizio, ed è qui il vero problema: le attese estenuanti dei giudizi. A complicare la situazione c’è stata la cancellazione di tante sedi giudiziarie distaccate che ha provocato reazioni contrastanti un po’ ovunque, eppure la legge che prevedeva la cancellazione delle sedi distaccate e l’ingolfamento dei tribunali è stata proclamata un anno fa, ma nonostante ciò le reazioni e le proteste  sono arrivate solo ora. Il risultato? A Taranto ancora non sono arrivati alcuni fascicoli di sezioni ormai annullate, creando un vero caos per noi avvocati, cancellieri, giudici, ma soprattutto cittadini, perché i primi a pagarne le conseguenze sono loro. Quando si procederà con una vera e propria riforma della giustizia? Invece di pensare all’indulto, sarebbe opportuno migliorare e creare nuove strutture carcerarie: il nostro sistema giudiziario si basa sulla certezza della pena e questa si affronta con riforme mirate, non svuotando le carceri o cancellando sezioni giudiziarie». 
Legge di stabilità: tante le incertezze su una manovra che si aggira attorno ai 20 miliardi. 
«Ho sentito dire che la legge di stabilità porterà un taglio di investimenti all’interno della sanità: non basta la chiusura degli ospedali, ma anche un taglio alle risorse! C’è bisogno di una manovra che guardi ai ceti medi e bassi, che aiuti le aziende, promuova le risorse della cultura, della scuola, della ricerca, che investi nella sicurezza, nei giovani e nelle donne, una manovra che dia fiducia agli italiani. Non si possono chiedere ulteriori sacrifici, quando ci sono soggetti dalle pensioni d’oro: non devono esistere più cittadini di serie A o di serie B, ma solo cittadini con identici diritti e doveri».
Mentre il Ministero dell’Ambiente dà il via libera al piano Ilva per la tutela sanitaria, la trattativa Vestas salta e lo stabilimento danese vuole chiudere dando il via ai licenziamenti: la procedura di mobilità prevede 75 giorni per tentare nuove soluzioni, nel frattempo la situazione rimane in ginocchio. 
«Quando si parla di ILVA, Vestas e di alcune delle realtà più importanti non solo a livello locale, ma anche a livello nazionale ed europeo mi viene lo sconforto. I responsabili non sono solo i padroni dell’ILVA ma tutti coloro che sapevano e non sono intervenuti prima. È importante tutelare sia il diritto al lavoro che alla salute, ma francamente non vedo un buon futuro per i dipendenti Ilva, per non parlare delle decine di aziende che lavorano nell’indotto e che danno da lavorare a centinaia di famiglie: si rischia il collasso e la rivolta civile».
Quali sono le priorità che deve affrontare il Mezzogiorno per un vero rilancio?
«Sono il lavoro, l’abbattimento delle tasse per le aziende, gli incentivi sulle assunzioni, investire nella scuola, nella formazione, ridare dignità alle famiglie e con essa la speranza di un futuro migliore. Sfruttare le enormi risorse presenti nel territorio come quelle della piccola e media industria, dell’agricoltura della pesca, dell’edilizia: intervenire a 360 gradi, ma per fare ciò è necessario che la politica, quella sana, intervenga con vigore e con assoluta trasparenza per apportare quelle modifiche necessarie a migliorare la vita dei cittadini».
 
Prossimi appuntamenti in agenda?
«Aspetto con curiosità il convegno de La Destra del 9 novembre a Roma, ma continuo a seguire le vicende legate alla mia squadra femminile di calcio A/5 che si appresta a iniziare un nuovo percorso e a continuare con passione la mia professione, ma permettimi di ringraziare tutti coloro che collaborano come me, nello studio, nella politica e nello sport, sono aiuti preziosi e chissà se un domani anche i miei figli, Serena e Matteo,  decideranno di continuare ciò che con grande spirito di sacrificio e passione sto cercando di portare avanti». 
 


Lascia un commento

Nome: (obbligatorio)


Email: (obbligatoria - non sarà pubblica)


Sito:
Commento: (obbligatorio)

Invia commento


ATTENZIONE: il tuo commento verrà prima moderato e se ritenuto idoneo sarà pubblicato

Sponsor