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GIORGIA WURTH/Le carezze necessarie

Pubblicato da: Categoria: COVER

22
AGO
2014
Sesso e disabilità, un tabù del quale finora non si è mai voluto parlare. Ci prova con un libro la bella attrice, ospite dell’Apulia Film Festival. Sperando che diventi un film 
 
Il borgo di San Simone, a Crispiano, è stata la location ideale per la prima edizione dell’Apulia Film Festival, una rassegna internazionale di cortometraggi, per lo più a tema erotico. 
Ospiti d’eccezione hanno calcato il palco della kermesse, da Alessandro Haber a Massimo Wertmuller, da Carlo Delle Piane – al quale è stato attribuito un premio alla carriera – alla splendida madrina Bianca Guaccero, da Marco D’Amore a Paolo Sassanelli, per arrivare a Giorgia Wurth e moltissimi altri.
Il concorso di cortometraggi è stato l’alibi per affrontare l’argomento della rinascita pugliese nel campo cinematografico, merito soprattutto dell’impegno dell’Apulia Film Commission che sta facendo un lavoro eccellente.
«La Puglia è diventata la location privilegiata dai più grandi registi italiani e stranieri» ha affermato Bianca Guaccero, la quale ha sfoderato una forma invidiabile e un “pancino” che ha mostrato con gioia. «Temo di aver sbagliato, anni fa, a partire per Roma» ha continuato, «se avessi saputo che la mia amata regione si sarebbe resa protagonista di una tale crescita sarei rimasta qui. Comunque è con molto piacere che ritorno, non solo per vacanza, ma anche per lavoro».
L’attrice, che ha da poco girato ben due cortometraggi, ha inoltre parlato del valore dei giovani registi italiani, i quali nonostante il talento di cui sono dotati, talvolta faticano a emergere e a trovare fondi e finanziamenti per i loro progetti. Il mio compagno è uno di loro, per cui vivo da vicino le difficoltà a cui devono far fronte per vedere il loro sogno realizzarsi. Occorrerebbe investire sempre di più nei cortometraggi, perché attraverso questa forma d’arte è possibile esprimere moltissimo, alcuni corti sono davvero piccole pillole di genialità».
Appello a cui si è unito il bravissimo Paolo Sassanelli, vincitore del Nastro d’Argento. 
«I giovani mi propongono spesso di collaborare con loro e mi fa sempre molto piacere» ha dichiarato. Dopo l’attribuzione del Nastro d’Argento, l’attore barese garantisce, però, che la sua vita non è affatto cambiata. «L’unico a guardarmi un po’ meglio è mio figlio, anche se mi vorrebbe come Will Smith» ha scherzato.
L’Apulia Film Festival è stata l’occasione anche per presentare il libro di Giorgia Wurth, “L’accarezzatrice”.
Reduce dal successo del suo primo libro, “Tutta da rifare” la bella showgirl e attrice, di origini italo-svizzere, ci riprova con un romanzo che già dalla sua uscita nelle librerie ha destato non poco interesse ed entusiasmo.
Perché la seconda fatica letteraria di Giorgia Wurth non è un semplice romanzo d’amore, o erotico, così come si potrebbe evincere dal titolo, bensì tratta l’argomento sesso per affrontare un tema ben più profondo e delicato, come quello della disabilità e in particolare dei bisogni affettivi e fisici delle persone che soffrono di difficoltà motorie.
Una scelta coraggiosa, che la Wurth ha intrapreso dopo aver sentito parlare per la prima volta della figura degli assistenti sessuali, dei professionisti del settore già presenti in diversi Paesi europei, come la Norvegia, la Germania e la Svizzera.
«Gli assistenti sessuali» spiega la scrittrice, «aiutano chi soffre di disabilità fisica, e dunque tutti coloro i quali non riescono da soli a esercitare una corretta pratica, ma anche di chi ha una disabilità mentale, cioè chi non sa come fare, per paura, inibizione o altro. Ritengo che la professione di assistente sessuale debba essere legalizzata, poiché, per quanto sia difficile ammetterlo, i disabili hanno dei bisogni che devono essere soddisfatti. Non si possono ignorare due grandi tabù della nostra società: il primo è quello delle madri costrette a masturbare i propri figli, cosa che naturalmente non è tollerabile né per il genitore che per il disabile, ma che talvolta diventa necessaria per evitare l’insorgere di altre problematiche; il secondo invece è quello degli abusi che avvengono negli istituti, i quali vengono in parte accettati dal disabile stesso poiché privato di ogni altra possibile alternativa».
Il problema affrontato da Giorgia nel suo libro è un dato reale, qualcosa di cui è necessario parlare e che non può essere più ignorato.
«Una vita sessuale soddisfacente aiuta il disabile ad avere una maggiore autostima un buon rapporto e una migliore concezione di se stesso, in modo tale che senta di avere un posto nel mondo, e che impari ad amare il suo corpo. La sessualità non è un argomento scabroso, è assolutamente naturale».
Come si può ben immaginare, non è stato facile per l’autrice portare a galla un tale tema.
«Quando ho letto dell’esistenza degli assistenti sessuali mi è scattato un click, mi si è aperto un mondo sommerso di cui non ero assolutamente a conoscenza e che ho voluto approfondire. Mi è capitato di essere censurata da alcuni media, e addirittura quando ho presentato il mio libro alle case editrici, inizialmente non ricevevo risposta alcuna. Fortunatamente poi mi ha contattato la Mondadori, la quale si è detta entusiasta del romanzo e ha voluto appoggiare la mia scelta di esplorare un lato sconosciuto. Quello della disabilità è un mondo che ha bisogno di aiuto e l’Italia deve far crollare le barriere architettoniche e culturali di cui è ancora dotata».
E in un contesto come l’Apulia Film Festival non si può fare a meno di parlare, appunto, di film.
«Vorrei portare la storia dell’”Accarezzatrice” al cinema. Sono in contatto con una coproduzione straniera. Speriamo bene».
 


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