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Chef BIBOLOTTI/ ALMO(MENTO) GIUSTO

Pubblicato da: Categoria: COVER

6
MAR
2015
Dalla passione per i suoi cani al successo con il secondo posto a MasterChef 3, l’”ufficiale gentilcuoco” si racconta ai nostri lettori mentre è al lavoro per i suoi imminenti progetti di home restaurant e social eating
 
A più di un anno dal secondo posto nella finale della terza edizione di MasterChef Italia Almo Bibolotti, 39 anni di Bari, ex tenente dei Carabinieri, ex assicuratore ed ex promotore finanziario si racconta ai lettori in un momento pieno di impegni tra showcooking e la sua pluriennale attività di albergatore del Biborani Dog Hotel di Bari, un albergo per cani che gestisce da anni con la moglie Giovanna.
Su SkyUno è stato ospite a metà gennaio 2015 della quindicesima puntata del magazine della nuova edizione di MasterChef 4 nella rubrica “In cucina con l’ex” dove ha preparato un merluzzo con crema di bietole e crema di carote.
Almo ha le idee chiare sul suo futuro per il quale sta già lavorando da tempo. Lo abbiamo intervistato in esclusiva per Extra.
 
Ciao Almo, è ormai alle spalle la delusione della mancata vittoria di MasterChef al rush finale?
«Abbondantemente smaltita e metabolizzata visti anche i grandi successi che sto raccogliendo non solo in Italia ma anche all’estero, Europa, Stati Uniti, adesso anche in Asia. Quindi meglio non poteva andare».
 
Cosa è piaciuto e cosa piace di te alla gente?
«Io credo che di me piaccia la semplicità. Quache volta è stata confusa con la presunzione ma non sono affatto presuntuoso. Sono una persona consapevole dei propri mezzi e delle proprie capacità perché ho studiato tanto e credo di aver dimostrato sul campo quelli che sono stati i miei meriti pubblicamente riconosciuti dai fan da nord a sud Italia».
 
Chef Bruno Barbieri nell’annunciarti di essere il primo finalista, ti ha definito nell’ultima puntata “L’uomo da battere”. Federico Ferrero poi ti ha battuto vincendo MasterChef. E’ davvero lui il più bravo?
«Mah .. mi auguro di poter tornare a MasterChef in una delle prossime edizioni in una maxi sfida ai fornelli tra i più forti delle varie edizioni per stabilire chi sia il MasterChef dei MasterChef».
 
Credi che Federico abbia quindi vinto davvero grazie al suo dolce?
«Da quello che ho visto il dolce non è opera sua. Evidentemente ha vinto l’idea di Federico più che le sue capacità».
 
A parte l’esito, c’è un piatto che avresti preparato diversamente in finale?
«Probabilmente il budino. Se avessi giocato con più astuzia anzicchè d’impulso me la sarei giocata con un dolce al cucchiaio perché lavorare sulle consistenze in una finale effettivamente può essere una mossa azzardata».
 
Dopo la finale hai più fatto un budino?
«Certo, ne ho fatti tanti di budini proprio perché è un piatto che a me piace e mi è sempre riuscito. Stranamente proprio in finale c’è stato qualcosa che non è andato per il verso giusto».
 
Cracco, Barbieri e Bastianich: tre mostri di bravura... cosa ti ha colpito di loro?
«Sicuramente tutti e tre mi hanno lasciato qualcosa. Chef Cracco grandissimo talento della cucina, avanguardista, quindi accostamenti molto azzardati ma sempre molto efficaci. Barbieri più ancorato alle tradizioni e altrettanto efficace. Bastianich grandissimo imprenditore, “uomo di business” come dico sempre io, c’è tanto da imparare anche da lui. Questa splendida esperienza mi è servita molto a maturare».
 
La gente ti riconosce per strada, che effetto ti fa?
«La cosa bella è che continuano a riconoscermi per strada nonostante sia passato un anno. Fa sempre un certo effetto perché mi piace essere riconosciuto e mi piace ancora di più quando mi fermano e mi dicono “dovevi essere tu il vincitore di MasterChef”».
 
Un aggettivo per definire il tuo modo di cucinare?
«Semplice perché credo che nella semplicità ci siano bontà e capacità. Fare un buon piatto di spaghetti al pomodoro significa saper gestire molto bene la materia».
 
L’elemento più importante per cucinare in modo salutare?
«Sicuramente non eccedere con i grassi. Evitare tutto ciò che può essere di più in un piatto tipo la panna perché ci sono tecniche che ci consentono di avere lo stesso risultato eliminando i grassi aggiunti».
 
Il tuo piatto forte?
«Il polpo con il gazpacho e spaghetti di zucchina marinati all’orientale con la stracciatella che è il piatto che mi ha permesso di arrivare in finale. Un altro che amo particolarmente è il risotto con la cipolla rossa di Acquaviva, il gorgonzola e la gelatina di moscato di Trani con gherilli di noce».
 
Il tuo piatto preferito?
«La pasta al pomodoro, genuinità e semplicità, che è quella che mi ha fatto arrivare di diritto nella classe di MasterChef».
 
L’utensile da cucina cui non rinunceresti mai?
«Il frullatore a immersione».
 
C’è uno chef al quale ti ispiri?
«Igles Corelli, grandissimo maestro, grande amico, è il mio guru».
 
Uno chef che sfideresti in uno show cooking?
«Federico Ferrero… anche se non è uno chef!».
 
Gli ingredienti per te indispensabili in cucina?
«Tutti quelli di primissima qualità, la materia prima fondamentale di qualità e le giuste tecniche».
 
Quando fai la spesa su cosa concentri maggiormente le tue attenzioni?
«I prodotti di stagione, in particolar modo adoro il pesce e ultimamente sto scoprendo molto le verdure».
 
C’è un programma di cucina che segui?
«MasterChef, naturalmente, e altri sulle tv a pagamento».
 
Tua moglie Giovanna è spesso presente nei tuoi impegni. Quanto è importante nel tuo successo?
«Giovanna è fondamentale, è una persona splendida. Tutti i miei successi sono legati chiaramente a lei perché abbiamo sempre fortemente creduto nei nostri sogni, abbiamo sempre lavorato con umiltà, ci siamo sorretti reciprocamente, ci siamo dati fiducia e poi sono arrivati i risultati».
 
A casa chi comanda in cucina?
«Giovanna è una donna molto forte. Se non fosse stata lei la mia donna probabilmente oggi avrei avuto difficoltà a trovare moglie, quando sono in giro c’è lei che si occupa del Biborani Dog’s Hotel, dei cani e ovviamente anche dei bambini, ma la cucina è territorio mio».
 
Vieni invitato a pranzo o a cena. Cosa non vorresti mai vedere o mangiare a tavola ?
«Capita spesso. Io sono una buona forchetta, mangio tutto e non mi spaventa nulla. Qualche reticenza l’avrei per gli insetti anche se oggi fa gran figo far mangiare gli insetti perché dicono sia la cucina del futuro. Francamente ho qualche perplessità».
 
I tuoi hobby?
«I cani principalmente. Prima il mio hobby era la pesca ma adesso non c’è più tempo per dedicarmi agli hobby, resta solo quello per le passioni: la cucina e i cani».
 
Parlaci del tuo libro “Morso e mangiato”.
«E’ un libro di ricette gourmet per cani nato dall’incrocio della passione per i quattro zampe con quella per la cucina. Non le solite ricette a base di carne e di pesce ma ricette anche vegetariane e vegane legate quindi al rispetto delle ricette etiche, ricette ipoallergeniche quindi finalizzate alla desensibilizzazione dei prodotti che creano intolleranze alimentari. Per me questo libro è molto importante perché io devo tanto ai miei cani che hanno rappresentato un punto di svolta nella mia vita e in questa maniera voglio ripagarli di tutto ciò che loro mi hanno dato in termini di affetto. Parte del ricavato di questo libro infatti sarà donato ad associazioni e rifugio enti che versano in situazioni non favorevoli».
 
Com’è nato l’amore per i 4 zampe e l’idea di un hotel per loro ?
«Certi amori non nascono, evidentemente sono insiti nel dna. L’idea del Biborani dog hotel nasce dal fatto che essendo stato con mia moglie proprietario di cani e avendo sempre riscontrato grosse difficoltà nel lasciare i nostri cani per inadeguatezza e incapacità del personale che gestisce i vari canili e i vari rifugi, è nata in noi la voglia di creare qualcosa di innovativo e di diverso. Credo con grande soddisfazione di esserci riuscito».
 
Il tuo piatto che piace di più ai cani?
«Anche loro amano la semplicità. Qualcosa che sia sempre a base di riso soffiato oppure la quinoa, oppure l’avena con carota, zucchina e carne bianca o rossa. Un suggerimento importante: molti commettono l’errore di dare sempre carne magra ai cani, non va bene perché i cani hanno bisogno anche di carne grassa».
 
Progetti per il futuro ?
«Un ritorno in televisione per un format molto importante. Attualmente sto lavorando anche per la Rai nel programma “Cronache animali” in onda su Rai2. E oltre agli eventi che faccio in Italia e all’estero, sto lavorando anche per la prossima apertura di alcuni ristoranti non solo come chef ma anche e soprattutto come imprenditore».
 
Grazie Almo per la disponibilità.
«Io ringrazio voi per l’intervista e saluto tutti i lettori di Extra e rivolgo a loro un appello: credete sempre nei vostri sogni anche quando sembrano irraggiungibili. Ci vuole sempre convinzione, capacità e determinazione e spesso i sogni si possono realizzare».
 


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