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Tommaso Scatigna/Fenomeno Locorotondo

Pubblicato da: Categoria: COVER

18
SET
2015
«Trovatemi un giornale in cui si scriva della città e del suo sindaco»: noi l’abbiamo fatto. Il primo cittadino parla dell’azione amministrativa che ha portato migliaia di persone nel piccolo, delizioso borgo della Valle d’Itria
 
 
Estate 2015: a Locorotondo oltre 50 mila persone solo per il Locus e centinaia per la notte dei fuochi di San Rocco. Sono questi i due appuntamenti che hanno caratterizzato fortemente l'estate, ma non solo. Tanti altri hanno fatto parlare di Locorotondo in questa magica stagione estiva. È il risultato di un percorso o la fortuita coincidenza che fatto confluire forze vincenti in questo paese di poco più di 14 mila abitanti?
«Innanzitutto dobbiamo rifare i conti. A Locorotondo c'è stata molta più gente di quanto riportato nella domanda.  Questa estate abbiamo registrato un numero incredibile di visitatori e di apprezzamenti. Locorotondo è stata la rivelazione dell'estate 2015 per la sua offerta culturale e per quella turistica. Riporto una frase che mi è stata riferita da più parti: in questi mesi si è parlato solo di Locorotondo. In tutti i settori si è parlato di Locorotondo e questo è un risultato che è frutto di un percorso che ha visto protagonista la mia Amministrazione Comunale. È a questo che puntavamo all'inizio del mandato.  Siamo l'unico Comune che ha fatto registrare un trend tutto positivo senza in questa estate 2015, con migliaia di persone nel nostro piccolo borgo, nella massima sicurezza pubblica.
I risultati non sono certamente il frutto di una coincidenza fortuita, ma quello di un lavoro di squadra che non ha lasciato niente al caso. Dalla pulizia del centro storico, ai servizi innovativi per i turisti (vedi le varie app), all'accoglienza, per finire all'offerta culturale. Puntavamo a dare il giusto rilievo al nostro paese, a trasformarlo in punto di ritrovo di qualità, di cui molti potessero fruire. E così è stato. Non raccogliamo a caso questo successo: lo abbiamo costruito. E non lo abbiamo conseguito da soli. Abbiamo messo in pratica la buona prassi della politica, quella che prevede la condivisione, la collaborazione, la giusta dose di intervento pubblico e di libertà all'iniziativa privata. Possiamo dire che si è realizzata la formula perfetta della gestione turistica: i grandi eventi promossi dagli enti pubblici e da grandi investitori privati e gli eventi, che hanno richiesto un impegno economico minore, lasciati nelle sapienti mani di chi da tempo si dedica alla valorizzazione del proprio territorio. E sto parlando delle associazioni che operano a Locorotondo e che quest'estate hanno dato il meglio di loro. Io non posso che ringraziare tutti coloro che si sono resi responsabili insieme all'Amministrazione Comunale di questo successo. Da chi ha organizzato i vari eventi, ai cittadini che hanno condiviso, apprezzato e vissuto questa stagione estiva. Un ringraziamento particolare ai residenti del centro storico, che hanno sostenuto, con grande senso civico, la presenza massiccia di visitatori ed i vari eventi che si sono svolti a ridosso della zona antica del paese. Devo ringraziare anche gli scettici. C'era una parte della cittadinanza che guardava con diffidenza a questa Amministrazione Comunale. Dopo i risultati raggiunti, culminati in questa estate 2015, buona parte di essi ha ammesso le proprie perplessità iniziali, si sono ricreduti e molti di loro si sono complimentati per quanto avvenuto. E di questo li ringrazio». 
 
Da cosa è caratterizzato il rapporto con i suoi concittadini?
«Mi piace aver un rapporto diretto con i miei concittadini. E per farlo, innanzitutto, voglio che mi si dia del “tu”. Io sono il sindaco a cui si deve dare del “tu”. Non voglio avere distanze nei rapporti. E poi amo visitare il territorio in orari in cui non circola nessuno. Sono in giro fin dal mattino presto. È in quei momenti di assenza di traffico che posso guardare, osservare, annotare le problematiche esistenti: dal  muretto a secco caduto alla buca stradale. Alle prime ore del giorno, quando non c'è nessuno in giro, posso rendermi conto delle esigenze del territorio. Non solo. Mi piace anche incontrare la gente, parlare con le persone, anche con chi la pensa diversamente da me. Mi piace confrontarmi  e cerco sempre il rapporto diretto con i miei concittadini. Verso chi assume posizioni fuori dal coro, diciamo, preferisco non alimentare la polemica ma cercare il dialogo personale, per capire le varie posizioni. 
Riguardo alla vita amministrativa sono il primo ad arrivare in Comune la mattina. Prima dei dipendenti sono già nella mia stanza. E questo mi permette di controllare la macchina amministrativa con attenzione. 
Questo mi consente anche di essere disponibile tutti i giorni per ricevere i cittadini. Non ho giorni prestabiliti per ascoltare i cittadini. A meno che non ci siano riunioni ed impegni istituzionali, il sindaco di Locorotondo riceve tutti i giorni.
E, infine, mi sono dato delle regole. Spesso mi viene rimproverato di non partecipare agli eventi o, se vi partecipo, resto il tempo necessario per un saluto. È una scelta che ho fatto: voglio stare con la mia famiglia. A pranzo ed a cena voglio stare con mia moglie e mia figlia. Non voglio essere assente dalla loro vita».
 
È molto seguito sui social network e questo non la scoraggia ad assumere, in alcuni casi, posizioni poco comode rispetto ad alcuni argomenti che destano notevoli commenti, molto positivi o molto negativi. Qual è il compito di un sindaco, quindi, favorire o dividere l'opinione pubblica?
«I social network permettono di aver un rapporto immediato con un certo numero di persone. Ed è impensabile che un politico, un amministratore, non li utilizzi. Siamo in quest'era, in cui è attraverso i social che si possono manifestare, senza filtri, le proprie idee e le proprie sensazioni. Ed ho riscontrato che, come nella realtà, anche nel mondo virtuale le persone hanno bisogno di essere informate, di aver riscontri: sono affamate di notizie che riguardano la gestione del loro territorio. E non mi sottraggo a questo appetito. Anzi. I miei interventi sono tutti sinceri, perchè scrivo quello che penso e spesso mi rendo conto che il mio pensiero riassume i pensieri della maggioranza della popolazione».
 
Spesso molti Suoi interventi hanno tuonato contro i poteri forti: il presidente del Consiglio Matteo Renzi, il direttore della Gazzetta del Mezzogiorno De Tomaso, esponenti politici regionali anche del suo stesso partito. Non ci sono schemi nella sua azione politica?
«Io non ho padroni né padrini e questo mi rende libero di poter dire quello che penso. Se il Presidente del Consiglio Renzi continua a tagliare le risorse ai Comuni costringendo noi sindaci ad aumentare le tasse, anche se a Locorotondo con grandi sforzi siamo riusciti a non aumentarle, io lo devo dire. Se il Presidente Renzi mette una tassa al giorno rendendo il nostro Paese quello in cui c'è la maggior tassazione in Europa, lo devo dire. Se c'è qualcosa a livello regionale o locale che sfavorisce i miei concittadini, lo devo dire. E non fermo certamente al mondo politico nel cercare di offrire il meglio ed il giusto per il mio paese. Per esempio: di Locorotondo si parla dappertutto. Ed anche del suo sindaco, permettetemi. Ma trovatemi un giornale in cui si legga di questo fenomeno!!! La Gazzetta  del Mezzogiorno ed altri giornali non si sono accorti del fenomeno “Locorotondo” e ne hanno parlato solo quando sono stati obbligati a farlo o proprio quando non ne potevano fare a meno. E non devo denunciare questo “maltrattamento” nei confronti del mio paese? A torto, peraltro, e solo perchè l'inviato della Gazzetta del Mezzogiorno ed il suo direttore appartengono ad una coalizione politica avversa a quella del sindaco Scatigna. Così facendo non fanno male al sindaco, ma alla comunità. Questo sindaco oggi c'è domani potrebbe non esserci più, ma la credibilità di un giornale resta. La Gazzetta del Mezzogiorno ha quell'enorme difetto: l'appartenenza politica del corrispondente e del direttore, opposta a quella del sottoscritto. Ciò impedisce loro di guardare alla realtà con la giusta ottica che un mezzo di informazione dovrebbe avere. Ma non capiscono che il danno lo fanno a loro stessi e non al sindaco Tommaso Scatigna. Quindi, se io vedo tali ingiustizie da parte dei potenti mezzi di comunicazione, non posso non dirlo. E quando l'ho fatto, con una serie di lettere di cui alcune le abbiamo rese pubbliche, non nascondo di aver raccolto numerosissimi apprezzamenti e condivisioni, perchè nessuno fino a quel momento aveva avuto l'ardire di dire la verità sulla faziosità del quotidiano regionale».
 
In questi ultimi mesi a Locorotondo si stanno consegnando grandi ed importanti opere, alcune provenienti dal passato. È una coincidenza fortunata oppure una strategia precisa in vista della prossima scadenza elettorale? E poi, qual è il merito della Sua amministrazione?
«La passata amministrazione comunale mi vedeva vicesindaco insieme al mio gruppo politico, quindi ero parte integrante di essa. Con quella Amministrazione abbiamo ottenuto i finanziamenti per la realizzazione della circonvallazione, I e II tronco, e per piazza Moro. Per il I tronco della circonvallazione furono avviati i lavori. La prosecuzione di essi e l'avvio dei lavori per il II tratto e per piazza Moro sono stati effettuati con l'attuale Amministrazione e ci sono stati innumerevoli e gravosi problemi da risolvere. Il programma della mia Amministrazione, comunque, aveva come obbiettivo principale la riconsegna ai cittadini della scuola “Marconi”. Era il mio impegno elettorale per eccellenza. Ed il 10 settembre c'è stata la consegna ufficiale alla cittadinanza della scuola. Dal 14 settembre decine di bambini sono tornati in quel plesso che ha visto anche me crescere ed apprendere. È una grande soddisfazione essere riuscito a mantenere un impegno tanto gravoso e del quale siamo tutti orgogliosi. Ma non abbiamo fatto “solo” questo. Oltre ad aver completato le altre importanti opere e riconsegnato il “Marconi” alla popolazione, con 10 mesi di anticipo rispetto alla scadenza del mio mandato abbiamo realizzato tutti i punti previsti dal programma elettorale, un atto pubblico che viene approvato in consiglio comunale e che, quindi, è una valutazione che è facilmente riscontrabile. Ed oltre a ciò, abbiamo fatto molte altre cose non previste dal programma». 
 
C'è una polemica in corso da parte di alcuni esponenti politici di Martina Franca all'opposizione in consiglio comunale ma della sua stessa parte politica, il centro destra, che “rimproverano” troppa “organizzazione” a Locorotondo. Cosa risponde a questi suoi colleghi?
«Sì, ho letto qualcosa in questi giorni anche io. È strano che venga “rimproverata” la capacità organizzativa di un Comune. Sono stato infastidito un po' da questa polemica. Locorotondo è stata la forza trainante della Valle d'Itria in questa estate e di questo non dobbiamo certamente farci un rimprovero. Io sono sindaco di Locorotondo e devo pensare al benessere dei miei cittadini e del mio territorio. Non posso e non voglio entrare nei problemi degli altri Comuni. Ognuno provvedere al governo del proprio territorio come ritiene opportuno agire».
 
 
Crede nella possibilità che ci possa essere un giorno una vera e propria unione dei Comuni della Valle d'Itria? O l'individualismo del campanile impedirà che si uniscano le forze per diventare una sola zona con più sfumature, come il Salento o il Gargano?
«È la legge che ci obbliga a diventare una Unione di Comuni, non siamo noi a dover scegliere di farne parte oppure no. Non nego che ogni sera devo guardare il mio campanile, altrimenti non riesco ad addormentarmi. Questo per dire che ognuno dovrebbe tenere a cuore e lavorare per il benessere del proprio territorio. Mi spaventa tantissimo la burocrazia. Gli uffici a Locorotondo funzionano e sappiamo come comportarci in caso di ritardi o di altre problematiche interne. Non sappiamo come vanno le cose negli altri Comuni e per questo, l'Unione dei Comuni, mi spaventa. Come potremo agire per evitare che la burocrazia blocchi il progresso?».
 
Programmare il futuro di Locorotondo dopo questa estate non sarà facile. Come prevede di consolidare quanto ottenuto dal Suo paese? 
«Non sarà facile ripetersi come nell'estate 2015, questo bisogna avere il coraggio di dirlo. Come già ribadito, questo è stato il risultato di un lavoro pluriennale, che ci ha visti impegnati su più fronti. Quello che possiamo fare è continuare a lavorare come abbiamo fatto finora, con una maggiore attenzione al centro storico ed all'agro. Abbiamo ottenuto i risultati raggiunti grazie ad una strategia ben precisa: abbiamo fatto sedere a più tavoli tutti i protagonisti. Le cantine, i ristoratori, gli ambulanti: tutti hanno partecipato a questo risultato ed ognuno è stato coinvolto in questo processo. E ciascuno di loro, forte di questo coinvolgimento, ha agito di conseguenza.  Abbiamo operato delle scelte ben precise anche nel settore dell'accoglienza turistica, che hanno portato benessere diffuso alla popolazione. Basti pensare alla scelta politica di non autorizzare grandi strutture ricettive nel nostro territorio. Abbiamo preferito favorire le famiglie di Locorotondo che, grazie ai finanziamenti europei, sono riuscite a ristrutturare trulli e quant'altro per avviare l'attività di ospitalità. Così, in questi anni abbiamo anche arricchito il patrimonio architettonico del Comune di Locorotondo e quadruplicato la presenza di case vacanza e di b&b facendo lavorare decine di famiglie invece che poche persone, le quali, probabilmente, sarebbero venute da fuori, avrebbero investito e sfruttato solamente il nostro territorio. Sono scelte politiche ben precise che portano poi ai risultati che tutti possono vedere».
 
Sarà di nuovo in corsa il prossimo anno per la carica di Sindaco?
«Correrò certamente per la carica di sindaco. Saranno i cittadini a giudicare, guardando Locorotondo. Spero che vengano considerati i cambiamenti positivi che ci sono stati». 
 
 


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