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Consuelo Caroli/ Quando la ginnastica ti dice sì

Pubblicato da: Categoria: COVER

25
SET
2015
Donne, Puglia e sport: un trittico vincente, insieme alla costanza, all’impegno e a grandi sacrifici. Ecco cosa c'è alla base del successo del sodalizio martinese "Alegrìa" che quest'anno festeggia il decimo attività
 
"La musica è per l'anima quello che la ginnastica è per il corpo".
 
Siamo andati a scomodare il filosofo greco Platone per introdurre la protagonista del numero di Extra Magazine che state sfogliando. Un'aforisma breve ma d'impatto, l'ideale per esprimere il rapporto -quasi spirituale- tra il mondo della ginnastica e Consuelo Caroli che ha fatto della sua passione il proprio stile di vita e che grazie alla collaborazione preziosa di validi "alleati" trasmette quotidianamente nella sua palestra "Alegrìa" di Martina Franca. E il nome attribuito indica al meglio il clima di pace e famigliarità che si percepisce una volta varcata la soglia della palestra. A ottobre inizieranno i nuovi corsi della stagione sportiva, la decima di "Alegrìa": un percorso che con grandi sacrifici e un inquantificabile impegno ha portato il sodalizio a primeggiare a livello nazionale, raccogliendo consensi e soddisfazioni. Ecco Consuelo Caroli che ci racconta come ci si sente ad aver trasformato un sogno in realtà e di come tutto sia nato. Buona lettura.
 
Dunque Consuelo, inizia il decimo anno dell'attività di Alegrìa. Se aprire 10 anni fa è stato un sogno, adesso cos'è diventato?
«Adesso è una realtà, è la mia realtà. La realizzazione professionale alla quale ambivo fin da piccola quando allenandomi pensavo che la ginnastica sarebbe sicuramente stata la mia vita. Non nascondo che in fondo continua a essere sempre un piacevole sogno».
 
Cosa ti ha spinto a investire economicamente e in termini di sacrificio quotidiano nella tua più grande passione?
«Economicamente la ginnastica artistica prevede un investimento continuo, un ingente investimento, basti solo pensare alle attrezzature necessarie quali per esempio la trave, le parallele, le corsie per il corpo libero, e tanto altro ancora, senza le quali non sarebbe possibile praticare questo sport. Purtroppo non ci basta un pallone (ride, ndr).
L'impegno quotidiano è importante anche quello: un ginnasta agonista deve allenarsi almeno 3 ore al giorno per poter affrontare un programma agonistico federale di base, allenamento che va incrementato man mano che sale il livello tecnico.
Oltre al settore agonistico, Alegrìa si rivolge anche a tutti gli atleti al primo approccio con la ginnastica, come i piccolissimi a partire dai 3 anni, a coloro che vogliono vivere la ginnastica  con più leggerezza, che magari hanno anche altri impegni, a coloro che nonostante la ginnastica sia  una disciplina che "prima cominci meglio è" vogliono provarci anche da grandi. Per poter allenare tutti quanto tempo posso dedicare al giorno alla ginnastica, praticamente entro in palestra col sole del primo pomeriggio ed esco col buio della sera, tarda sera se poi ci sono gare in vista».
 
Facciamo un passo ancor più indietro nel tempo. A che età il primo approccio con la ginnastica e chi ha influenzato la scelta?
«Da piccolissima, avevo credo 3 anni e la mia fortuna è stata quella di stare spesso con una zia che lavorava in una palestra. Per gioco iniziai con la ginnastica e in poco tempo è diventato il mio primo amore, amore però che non fu subito puro e incondizionato. Dopo qualche anno, infatti, passai al nuoto agonistico nel quale promettevo anche bene, ma di amore lì neanche l'ombra. Dopo qualche tempo tornai da chi senza che me ne fossi accorta mi aveva irreparabilmente sedotta e le giurai amore eterno. L'altra mia ancora più grande fortuna sono stati i miei genitori, immersi anch'essi nel mondo dello sport, atleti anche loro in altre discipline; loro mi hanno sempre appoggiato e incoraggiato, a volte silenziosamente e a  distanza, perché qualsiasi scelta io facessi fosse la mia ma anche quella giusta».
 
Qual è stato il tuo idolo da bambina?
«Non ne ho mai avuto uno vero e proprio. Sicuramente Andreea Raducan (oro con la squadra rumena alle olimpiadi di Sidney 2000, ndr) mi ha affascinata e tutt'ora è una delle mie preferite di sempre. Naturalmente assieme alla grande Nadia Comaneci, entrata nella storia della ginnastica artistica per aver ottenuto il primo "perfect ten" (punteggio pieno senza penalità, ndr)».
 
Quali sono i risultati sportivi più importanti che hai raggiunto in carriera?
«In tutta onestà, da atleta non ho ottenuto risultati sportivi davvero importanti, ho gareggiato a livello regionale e partecipato a diverse nazionali. Credo che il mio ruolo nella ginnastica sia sempre stato quello di allenatore, anche da atleta mi piaceva aiutare le mie compagne quando avevano bisogno di qualche consiglio o mi divertivo a fare assistenza alle ginnaste più piccole».
 
Quale successo ricordi con maggior orgoglio? Quale occasione, invece, ti ha lasciato maggior rammarico?
«Nel 2011 con l'esercizio "Il caffè" Alegrìa ha vinto il Trofeo Gymnaestrada Nazionale, la faccia incredula di tutti noi quando ci hanno comunicato la vittoria, le lacrime di felicità dei ginnasti, una coppa grande quasi quanto me, il tutto davanti a tante altre squadre di tutta l'Italia...e poi portare a casa, in Puglia, al Sud, un titolo Italiano mi ha reso veramente orgogliosa di me stessa e del mio percorso. Dopo questo ci sono stati altri successi, abbiamo vinto nuovamente lo stesso titolo nel 2013 e nel 2014, e ci siamo confermati per ben due anni consecutivi Campioni d'Italia con la Coppa Italia mista nel 2014 e nel 2015, ma l'emozione che ho provato la prima volta è stata magica.
Il rammarico in fondo c'è in ogni gara che non va come vorremmo, ma fa parte del gioco. Per saper vincere, bisogna saper perdere e saperci riprovare. Lo sport è dolce e amaro allo stesso tempo. La ginnastica, come canta  uno dei miei cantanti preferiti, "è tutto un equilibrio sopra la follia!"».
 
Dove ti vedi tra dieci anni?
«Tra 10 anni mi vedo là, proprio dove sono adesso. Un pò meno atletica, ma nella mia palestra a cercare di fare quello che mi riesce meglio, far incontrare i bambini e la ginnastica per farli innamorare. Così come è successo a me».
 
Quale stile di vita deve seguire chi vuole percorrere un cammino da professionista?
«Innanzitutto uno stile di vita sano. E poi per affrontare un cammino da professionista, serve tanta volontà, molta passione, tanto -ma tanto- sudore e, perché no, un pizzico di fortuna! A volte non è il numero a fare la differenza, o il tecnico tal dei tali, o la palestra super attrezzata, ma la combinazione giusta...».
 
Quale consiglio ti senti di dare ai genitori che stanno valutando l'attività sportiva da far svolgere ai propri figli?
«Sicuramente di indirizzarsi verso una disciplina sportiva che oltre a formare il fisico dovrebbe essere di aiuto anche per impartire il giusto comportamento. I genitori dovrebbero seguire le inclinazioni naturali fisiche -e non solo- del proprio bambino e proporre quindi uno sport a lui congeniale. Non per essere di parte, ma nei primi anni di approccio allo sport, 3 - 5 anni, consiglierei di indirizzare i bambini verso un corso di ginnastica, che permetterebbe sicuramente una crescita armoniosa ed essendo questa alla base di tutti gli altri sport, aprirebbe la strada a qualsiasi altra disciplina si voglia inseguito intraprendere».
 
A chi ti senti di dover rivolgere un ringraziamento particolare?
«Se me lo permetti, in primis a me stessa, se siamo qui a parlare di me e di Alegrìa è grazie alla mia ostinazione: lo sport è un mondo difficile, la ginnastica lo è ancor di più. Ricordo che in un film una ginnasta diceva "la ginnastica ti dice no", è vero, ti dice no ogni volta che cadi e non vorresti, ti dice no quando non c'è una palestra pronta ad ospitarti e piena di attrezzi dietro l'angolo, ti dice no quando a fine mese i conti non tornano, però poi ti dice sì, ti dice sì ogni volta che vedi il sorriso di un bambino perché ha imparato un esercizio nuovo, ti dice sì quando vinci una gara, ti dice sì quando ti accorgi che senza non potresti stare. Quando ho fondato l'associazione io ho pensato solo ai sì, e così il 7 settembre 2006 è nata l'Asd Alegrìa. Naturalmente un ringraziamento speciale va anche ad altri, a mia madre, Francesca Perrini, che ha sempre creduto in me e mi ha resa la donna combattiva che sono oggi, a mio padre, Antonio Caroli, nelle cui vene scorre sangue e sport e che ha trasmesso alle mie vene la stessa piacevole "malattia", a mio marito, Pierangelo Chiarelli, che mi supporta quotidianamente e che è anche il Presidente dell'Asd Alegrìa, e infine a mia zia, (e si, ho la fortuna di avere delle zie fantastiche) Mariangela Perrini, che mi affianca nell'attività come tecnico e che mi ha permesso di continuare a svolgere la mia professione anche quando è  arrivato il regalo più bello della mia vita, le mie due figlie Alice e Allegra che naturalmente mi hanno seguita in palestra fin dal loro primo giorno di vita...perché mi sento una mamma speciale: ho due figlie e tanti piccoli "alegrini"! Vorrei inoltre rivolgere un ringraziamento speciale al mio staff tecnico formato da Liliana Carrieri, Martino Castellana e Sasha Dragone senza i quali non avremmo potuto ottenere tutti i successi sportivi e le vittorie conquistate in tutti questi anni».
 
Vogliamo ricordare agli amici di Extra Magazine come possono entrare a far parte del mondo "Alegria"?
«Questo è il mio numero di telefono 3356553810 al quale mi potete contattare per qualsiasi informazione sulle attività. Inoltre potete seguire le nostre attività sulla pagina Facebook "A.S.D. Alegrìa" o sul sito ufficiale www.asdalegria.it. Dal 1 ottobre partono tutti i corsi di ginnastica artistica femminile e maschile con la possibilità di effettuare lezioni prova gratuite e con un omaggio che Alegrìa regalerà a tutti coloro che si iscriveranno nel mese di ottobre».
 
 


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