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Orgoglio tarantino/I 60 anni del Ponte girevole

Pubblicato da: Categoria: COVER

16
MAR
2018

Il primo che con le sue braccia unisce le due parti storiche della città, è stato per Taranto il guardiano buono che ha vigilato notte e giorno sui nostri due mari. Ora attende le cure che si merita

Sabato scorso la Marina Militare ha festeggiato con una bella e partecipata cerimonia i primi 60 anni del nostro Ponte Girevole, come nella documentazione fotografica a corredo del nostro servizio.
Per l'occasione è stata eseguita un'apertura straordinaria del Ponte con il transito, prima in ingresso e poi in uscita, di nave Andrea Doria. Contestualmente, dalla batteria del Castello Aragonese sono state sparate salve di saluto. Sul corso Due Mari, stracolmo di gente, si è esibita la Fanfara. Presenti alla cerimonia l’Ammiraglio Comandante Marittimo Sud, Salvatore Vitiello, l’Arcivescovo  Metropolita di Taranto, Mons. Filippo Santoro, il Sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci e numerose autorità civili e militari.
Prima di entrare nel vivo della trattazione del nostro argomento, dobbiamo esprimere un ringraziamento al prof. Antonio Fornaro che ci ha fornito le notizie storiche relative all’Italia e a Taranto nel 1958, ma che ci ha anche raccontato episodi di vita vissuta che hanno visto come protagonista il nostro Ponte Girevole che porta il nome di San Francesco di Paola, patrono delle genti di mare, invece il suo predecessore portava il nome di San Cataldo e del Re Umberto I.
Così si presentava l’Italia nel 1958, anno in cui il 10 marzo veniva inaugurato il nostro Ponte.
Domenico Modugno vinceva il Festival di Sanremo con la canzone “Nel blu dipinto di blu” , conosciuta meglio come “Volare”. Nel 1958 inizia la Terza Legislatura e si forma il Governo Fanfani. Il ciclista Ercole Baldini diventa Campione del Mond. Milano esulta per il suo Pirellone, la costruzione più alta della cittò con i suoi 127 metri.
Per effetto della Legge Merlin chiudono in Italia 717 case di tolleranza o di prostituzione.
Muore Pio XII e al suo posto viene eletto Papa Angelo Roncalli che assume il nome di Giovanni XXIII e che tutti chiameranno con il nome di “Papa buono” e del Concilio Ecumenico Vaticano Secondo.  Il Pontefice è oggi Santo.
Venendo alle notizie riguardanti Taranto dobbiamo ricordare che lo stipendio medio era intorno alle 45 mila lire mensili e che per l’acquisto di un chilo di pane si spendevano 140 lire e 90 per un litro di latte.
In campo calcistico il Taranto militava in serie B e si piazzò all’undicesimo posto.
Ritornando al nostro Ponte Girevole dobbiamo ricordare che il suo predecessore servì l’utenza tarantina per 70 anni, dal 1887 al 1957.
L’opera, che aveva pochi esempi nel mondo - come il ponte di Brest in Britannia, il ponte sul Reno, il ponte girevole di Marsiglia - fu costruito in poco più di tre anni al costo complessivo di 4 milioni e 200 mila lire. Per la sua realizzazione e la funzionalità del canale navigabile si fecero numerosi interventi studiati per la specificità dei luoghi e il deflusso delle acque.
Il funzionamento avveniva grazie a turbine idrauliche alimentate da un grande serbatoio posto sul Castello, capace di 600 metri cubici di acqua che in caduta azionavano le due braccia del ponte.
Il vecchio ponte  fu aperto 25.550 volte e rimase aperto per tutta la durata delle due guerre mondiali.
Quello attuale, intitolato a San Francesco di Paola (protettore della gente di mare), è più largo del precedente (misura  89,9 metri di lunghezza e 9,3 metri di larghezza), funziona elettricamente, pesa 1600 tonnellate, 60 anni fa costò 400 milioni di lire e fu inaugurato il 10 marzo del 1958 dall’allora Presidente della Repubblica, Gronchi, con la presenza del Presidente del Consiglio, Zoli, di ministri, sottosegretari, del Prefetto D’Aiuto e del Sindaco, Angelo Monfredi. La benedizione fu impartita dal Vescovo ausiliare, Mons. Guglielmo Motolese.
Il nuovo ponte  fu  progettato dalla Società Nazionale delle Officine Savignano, che costruì anche le parti elettromeccaniche mentre le strutture in metallo furono realizzata dai Cantieri Navali Tosi di Taranto.
Nel 1984 fu necessario, per permettere lavori di manutenzione straordinaria al Ponte Girevole, costruire e utilizzare un ponte di barche, simile a quello costruito e montato nel 1957.
Con la cerimonia di sabato 10 la Marina ha voluto scrivere una bella pagina di storia della vita del nostro Ponte Girevole non dimenticando il passato con una bella ed interessante mostra fotografica.
Taranto può essere definita la città dei 5 ponti con il Ponte Girevole, quello di Punta Penna Pizzone (intitolato ad Aldo Moro), il Ponte di Pietra (intitolato a Sant’Egidio), il Ponte della Ferrovia che collega Porta Napoli ai Tamburi e quello del Cavalcavia che immette sulle strade per Bari e Reggio Calabria.
Dal XX Secolo in poi le immagini con cui è stata veicolata la città di Taranto sono state: il Ponte Girevole e il Castello Aragonese.
Il primo che con le sue braccia unisce le due parti storiche della città, il secondo che fin dal 780, epoca della prima struttura voluta dai Bizantini, ma in maniera più evidente dal 1492, quando diventò Castello Aragonese, è stato per Taranto e per i tarantini il “Guardiano buono” che ha vigilato notte e giorno sui nostri due mari.
Certo che il nostro Castello ne ha viste di belle e di brutte, ha anche metaforicamente pianto quando ha visto transitare le navi militari che rientravano in Mar Piccolo portando i segni di dure battaglie navali, ma ogni anno, ancora oggi, per ben quattro volte il Castello Aragonese si illumina con i fuochi artificiali per le feste di San Cataldo, San Francesco di Paola, della Madonna del Carmine e della Stella Maris.
Ne ha conosciute pagine di storie, ne ha visto di pescatori e di imbarcazioni e finanche le due balene che furono catturate nel nostro mare. Ha conosciuto momenti drammatici come la “Notte di Taranto” tra l’11 e il 12 novembre 1940. E’ stato sempre il grande protagonista della vita cittadina fino ai giorni nostri quando l’Ammiraglio Francesco Ricci, curatore dei lavori di ricerca storica e archeologica del nostro bene amato Castello, ne ha dato nuovo lustro facendo sapere che nelle stesse viscere del maniero ci sono i segni concreti di quelle presenze preistoriche a Taranto che rendono il capoluogo ionico città antichissima.
Ricordiamo che nel 2017 i visitatori sono stati 117 mila e negli ultimi 12 anni ben 750 mila portando il capoluogo ionico al secondo posto in Puglia tra i castelli più visitati dopo quello di Castel del Monte.
Il nostro Castello è stato innamorato fedele di tutti i ponti che gli hanno fatto compagnia, da quello romano a quello in muratura fino agli ultimi due Ponti Girevoli.
Come non ricordare che il primo Ponte Girevole aveva i marciapiedi non asfaltati, come quelli attuali, ma con tavoloni di legno nei quali si infilavano, per la disperazione delle nostre donne, i tacchi a spillo, per non parlare dei tanti cappellini portati via dal vento  e del transito dei tram e delle carrozze e dei tanti personaggi popolari che hanno fatto la storia del ponte e della nostra tradizione.
Come non ricordare quando arrivavano le navi americane e la vigilanza della Marina statunitense controllava dalla parte di Corso Due Mari che i marinai non entrassero nella Città Antica. I nostri ragazzi erano felici perché chiedevano ai marinai ospiti sigarette e chewing-gum.
Come non ricordare l’usanza ormai cancellata che voleva che i bambini appena nati venissero portati dalle mamme sul ponte per un rituale scaramantico che si concludeva con preghiere e lancio dal ponte di tre pezzettini di pane.
Il nuovo Ponte ha fatto una esperienza durata pochi anni, infatti venivano fermati sulle inferriate dei due lati del ponte i lucchetti degli innamorati, come il Ponte Milvio a Roma, e le chiavi gettate nel canale navigabile. L’usura del tempo li ha arrugginiti  e per questo furono tagliati e rimossi.
Auguri, caro Ponte Girevole, orgoglio e vanto di noi tarantini.

 



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