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Un tavolo per Taranto

Pubblicato da: Categoria: Flash news

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LUG
2013

 

E' quella della convocazione di un tavolo istituzionale a vari livelli, la proposta lanciata dall'on. Gianfranco Chiarelli che interviene sulla crisi che sta colpendo la città di Taranto e l'intera provincia ionica.

"Quanto sta accadendo in questi giorni a Taranto, e nella sua provincia, rischia di ingenerare un vortice da cui il territorio intero potrebbe essere risucchiato senza alcuna possibilità di scampo. Troppe le emergenze che si stanno sommando: alla nota questione Ilva, che pur con tutto l'impegno di Governo e Parlamento presenta ancora tempi lunghi per la realizzazione di bonifiche e adeguamenti degli impianti, si aggiunge la crisi del mercato dell'acciaio che rischia di compromettere ulteriormente gli assetti occupazionali. La Cementir ha annunciato il blocco di ogni investimento e addirittura la ipotesi di abbandonare Taranto. L'Eni, protagonista in questi giorni di emissioni inquinanti straordinarie, è alle prese con una importante vertenza che interessa l'indotto. L'appalto dell' arsenale è in continua fibrillazione; la Marina Militare è in procinto di trasferire importanti attività ad Ancona così come si ventila la ipotesi di un trasferimento di sede della Aviazione Militare. Per non parlare delle tante altre vicende che riguardano il gruppo Natuzzi, le aziende partecipate del comune e della provincia (peraltro commissariata), la emergenza abitativa.

E, ancora, il  paradosso che vede un territorio gravato da una eccezionale emergenza sanitaria, che ogni giorno assiste alla chiusura o al  declassamento di  reparti ospedalieri, all'aumento delle  liste di attesa, alla riduzione dell'assistenza sanitaria. Sembra quasi che una sorta di "mano nera" abbia stabilito di distruggere Taranto e la sua provincia. Noi non ci stiamo. Per questo chiedo al Governo di convocare subito il tavolo istituzionale per Taranto al fine di definire una strategia complessiva  che, in tempi molto ristretti, serva a ridare ossigeno ad un territorio ormai asfittico. Penso innanzitutto ad una accelerazione, anche sul piano delle procedure, dell'iter per l'impiego delle risorse già disponibili. Poi ritengo necessario valutare la possibilità di definire un piano straordinario di crisi che preveda sgravi fiscali, moratoria per i contenziosi Equitalia, deroga ai limiti di spesa (patto di stabilità), potenziamento delle strutture sanitarie e adeguamento degli organici. Occorre però fare presto e bene; mettere da parte le polemiche ed evitare di parlarsi addosso: il malato è grave e rischiamo di perderlo, ora occorrono solo fatti."



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