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Pubblicato da: Categoria: Flash news

9
SET
2013

 

Dopo la riunione odierna tenuta a Bari con i sindaci dell’ANCI, l’assessore Barbanente, i capigruppo e i componenti della V Commissione consiliare presieduta da Donato Pentassuglia, si è ampliato il fronte dei Sindaci che dicono “NO” al Piano Paesaggistico Territoriale Regionale Pugliese così come è stato formulato. Anche se l’assessore Barbanente ha appositamente convocato i Consiglieri Regionali per mercoledì 11 settembre (ne riferiamo a parte), non sono mancate le prese di posizione dei vari gruppi consiliari a margine dell’incontro di questa mattina.

 

Per il presidente del gruppo consiliare del PdL Zullo:Le nette contrarietà che si sono registrate nell’odierno confronto tra Assessore Barbanente, coadiuvata dalla struttura tecnica, e  Sindaci testimoniano la buona politica del Gruppo PdL che certamente non scende a quell’infimo livello di guerriglia che toccò Vendola nel contrastare il Piano Fitto in Sanità ma che, al contrario, si è fatto fedele interprete del sentire e delle convinzioni dei territori e delle categorie professionali ed imprenditoriali. Abbiamo di fronte due percorsi, l’uno di metodo e l’altro di merito e, nel dire dell’Assessore il merito escluderebbe il metodo ma, mi chiedo, come può esserci merito se nel metodo non c’è stato ascolto, partecipazione, concertazione, condivisione e, cosa ancor più grave, se il Piano nella sua cartografia è accessibile solo a pochi intimi?
Il percorso metodologico avviato dall'Assessore solo dopo la nostra presa di posizione è tardivo e lede ancor più interessi legittimi poiché impone misure di salvaguardia su tempi che si allungano in contrasto con la L.R. 20/2009. Ecco perché noi insistiamo sulla revoca per ridefinire un iter correttamente rispettoso dei territori che devono essere nelle condizioni più appropriate per entrare nel merito a misure di salvaguardia inefficaci onde salvaguardare tutte le pianificazioni urbanistiche comunali già approvate anche con valutazioni e pareri paesaggistici favorevoli e approvate dalla stessa Regione”.

 

Sulla stessa lunghezza d’onda di Zullo, il collega Erio Congedo: “Concordo con i sindaci pugliesi che stamattina durante la riunione di Anci-Puglia hanno chiesto ad Angela Barbanente, Vice-presidente ed Assessore al Territorio della Regione Puglia, la revoca o la sospensione immediata del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale. Difficile non apprezzare su questa complessa vicenda (come del resto su altre) l’impegno e la competenza dell’ Assessore Angela Barbanente, ma non posso non rinnovare le perplessità già espressa alcuni giorni fa riguardo l’impostazione generale del PPTR per le lacune emerse fin da un primo esame del testo, manchevole, tra l’altro, di un coinvolgimento delle amministrazioni comunali e delle realtà sociali, economiche e culturali del territorio. L’incontro di stamattina con i sindaci pugliesi non ha fatto altro che ribadire che il Piano penalizzerebbe lo sviluppo del nostro territorio, già sofferente per la crisi economica che attanaglia, in particolare, il comparto dell’edilizia. Mi auguro, quindi,  che l’Assessore Barbanente,  già in altre occasioni solerte e attenta nel recepire indicazioni migliorative, prenda in seria considerazione  la richiesta di revoca o di sospensione del PPTR nell’interesse della crescita del nostro territorio, al fine di coniugare la tutela paesaggistica e i legittimi interessi dell’economia locale”.

 

Secondo Fabiano Amati del PD invece: “Anche la riunione ANCI di questa mattina, meritoriamente convocata dal Presidente Perrone, ha dimostrato l’esistenza di un notevole problema normativo, la cui soluzione determinerebbe la salvaguardia degli interessi legittimi consolidatisi con i PUG e i PRG vigenti nei comuni pugliesi. Se non ci si indirizza con determinazione su questo fronte problematico, non riesco a vedere molte soluzioni per contenere gli appunti di merito di tutte le amministrazioni comunali. Premessa l’unanime condivisione della pianificazione paesaggistica come fonte di educazione, progresso e sviluppo, si tratta dunque – ha affermato Amati - di inserire nelle norme tecniche d’attuazione del Piano paesaggistico, disposizioni normative che evitino di travolgere – come è già accaduto con l’atto di adozione e le relative misure di salvaguardia - tutte le previsioni, anche le più recenti, introdotte con gli strumenti urbanistici comunali attualmente in vigore. Per il resto – ha concluso - i problemi sono di più facile approccio. Riguardano la rettifica di errori e incongruenze, determinati per esempio dall’utilizzo di una rappresentazione grafica del territorio su scala regionale”.

 

Chiude la serie degli interventi, Salvatore Negro dell’U.D.C.: “Le nostre preoccupazioni sull’iter di approvazione e sulle norme tecniche di attuazione del Piano paesaggistico territoriale regionale hanno trovato ulteriore conferma nelle parole dei sindaci pugliesi che hanno ribadito, in particolare, la necessità di intervenire sulle norme di salvaguardia già in vigore che potrebbero portare ad una paralisi delle attività edilizie. “L’incontro ha messo in evidenza la necessità di provvedere con urgenza alla modifica delle norme di salvaguardia, nel senso di escludere da tale previsione vincolistica i piani pubblici o privati approvati di recente dalla Regione e già conformi  al PUTT e soggetti a VAS”, ha sottolineato il capogruppo Udc il quale ha depositato anche una proposta di legge di modifica alla L.R. n. 20/2009 “Norme per la pianificazione paesaggistica” avente come obiettivo quello di recuperare la funzione di “indirizzo e di controllo” del Consiglio regionale sugli atti della Giunta.  “La recente esperienza sull’iter di approvazione del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale – ha spiegato – ha messo in evidenza come l’attuale formulazione della legge sottragga al Consiglio regionale l’attività di propria di programmazione e controllo su tale procedimento, mortificando nei fatti quelle che sono le prerogative dei consiglieri regionali, rappresentanti democraticamente eletti. L’obiettivo di tale proposta di legge, quindi, è quello di evitare che il Consiglio regionale venga esautorato delle sue funzioni e venga coinvolto solo marginalmente attraverso l’esame nella apposita Commissione consiliare, il cui parere non è vincolante. A tal proposito – ha spiegato il capogruppo Udc – abbiamo previsto che sia “il Consiglio regionale”, e non la Giunta, come nell’attuale formulazione, ad approvare in via definitiva il PPTR”. Largo consenso tra i sindaci ha registrato anche la proposta Gruppo Udc di istituire uno sportello unico delle autorizzazioni paesaggistiche ambientali in grado di rispondere in tempi certi alle istanze che vengono sia dal privato che dal pubblico; cioè un ufficio dove far convogliare tutte le autorizzazioni per ottenere titoli abilitativi per interventi edilizi in modo da “sottrarre cittadini e amministratori da quelle “forche caudine” a cui vengono sottoposti per ottenere un permesso amministrativo”.



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