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Saluto Romano

Pubblicato da: Categoria: Flash news

21
MAG
2013

Ce la stanno mettendo proprio tutta per rovinare la festa di compleanno all'Amministrazione Ancona. Prima le dimissioni di Franco Convertini, poi le lunghe trattative per la sua successione, ora le dimissioni da vice capogruppo consiliare del Partito Democratico di Romano Del Gaudio. Che le cose in casa PD non girassero per il verso giusto, ormai era più che palese. Lo stesso comunicato stampa emesso dalla segreteria dei Democratici per annunciare la nomina di Gianfranco Palmisano, implicitamente confermava questa tesi, tant'è che veniva lanciato un appello alle "convergenze invece che differenze" e a "lavorare per rafforzare i punti di forza e per mettere da parte antichi debiti o velleità carrieristiche per mettersi totalmente al servizio dei cittadini che, a diversi livelli, abbiamo l’onore e l’onere di amministrare." Ora è il momento di Romano Del Gaudio, Presidente della Commissione Lavori Pubblici, uscire allo scoperto e parlare di divisoni interne che lo portano a dimettersi da vice-capogruppo consiliare di quel Partito Democratico che, a suo giudizio, è succube di logiche di aree e incapace di fare sintesi.

"La recente vicenda relativa alle dimissioni dell’assessore ai lavori pubblici Franco Convertini, seguite dalla nomina del suo successore Gianfranco Palmisano, mi hanno portato a delle riflessioni sulla mia posizione all’interno del Partito Democratico e del gruppo consiliare stesso. Aldilà della persona prescelta, nei cui confronti non ho alcuna remora, le mie perplessità si riferiscono essenzialmente al metodo che è stato utilizzato. Da parte mia vi è stato il ritiro della disponibilità a ricoprire l’incarico,  decisione che ho preso di fronte al prevalere di logiche di aree di partito che non condivido. In seguito è scaturita la scelta di Palmisano, appartenente all’area Pentassuglia, nonostante vi fossero altre dinamiche che avrebbero potuto portare a nomi differenti. Una situazione, questa, che rispecchia quella nazionale, dove le divisioni interne del PD hanno determinato la formazione di un governo cosiddetto di larghe intese, contrariamente all’esito delle urne che aveva visto il centro-sinistra in vantaggio. Personalmente, ribadisco la mia volontà di continuare a lavorare, come ho sempre fatto dal 1994 in poi, all’interno di un progetto di centro-sinistra unitario. In questi anni ho anche dato la mia disponibilità in alcune cosiddette candidature di servizio il cui scopo è sempre stato quello di condividere una politica orientata al bene dei cittadini. Le divisioni interne sono soltanto un ostacolo e compromettono seriamente il percorso della macchina amministrativa, il cui corretto funzionamento è una grande responsabilità di cui gli elettori hanno investito innanzitutto il PD. Auspico pertanto che queste divisioni vengano superate, a partire dalle realtà locali, per innescare quel progetto di rinnovamento del PD che da questo presupposto potrà intraprendere un percorso di sinistra moderna e riformista. Alla luce di queste considerazioni, intendo dimettermi dal mio ruolo di vice-capogruppo consiliare del PD. Le mie non sono dimissioni strumentali, ma vogliono essere di forte monito nei confronti del mio partito perché si faccia prevalere la capacità di fare sintesi. E, soprattutto, affinché venga privilegiata la proposta politica. Continuerò in ogni caso a lavorare in maniera assidua e responsabile nei confronti di questa amministrazione, che ritengo capace di dare risposte concrete ai cittadini. Penso ad esempio alla rigenerazione urbana, al nuovo appalto dei rifiuti, all’ottimizzazione del personale, al nuovo Pug, all’individuazione di risorse e finanziamenti europei e nazionali, tutte azioni necessarie per rilanciare il nostro territorio e riportarlo nella sua giusta collocazione. In merito al mio impegno istituzionale, continuerò a svolgere il mio ruolo di presidente della commissione urbanistica e lavori pubblici, a meno che non sia il mio stesso partito a sollevarmi da tale incarico."

 

 



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