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Ci vediamo a casa del nonno

Pubblicato da: Categoria: CRONACA

26
FEB
2014

 

Personale del Comando Stazione Carabinieri di Sava, durante un servizio di pattuglia automontata, notavano un insolito andirivieni di tossicodipendenti in via IV Novembre. Dopo alcuni accertamenti, i militari individuavano nell’abitazione del nonno materno di Giovanni Ricchiuti, 35enne originario di Manduria, già sottoposto ad affidamento in prova ai servizi sociali per pregiudizi di polizia specifici per stupefacenti, il luogo, verosimilmente utilizzato dal medesimo, come base logistica per il deposito ed il confezionamento dello stupefacente.

Durante il controllo il giovane pusher, a bordo di una Fiat Punto, veniva notato uscire dalla propria abitazione, ma pedinato, da una pattuglia di Carabinieri in abiti civili, a bordo di autovettura con targa di copertura.

Il ragazzo entrato in casa, dopo qualche minuto si affacciava con fare circospetto sulla soglia della porta d’ingresso, per poi dirigersi verso una persona a bordo di un ciclomotore che nel frattempo, con andatura frenetica, aveva più volte fatto il giro dell’isolato. Scattava quindi il controllo dei Carabinieri in abiti civili che, coadiuvati da una pattuglia in uniforme, a bordo di autovettura con i colori d’istituto, bloccavano Giovanni Ricchiuti. L’immediata perquisizione personale del pusher consentiva ai militari operanti di rinvenire sulla persona del medesimo e, precisamente, nella tasca dei pantaloni, un involucro in cellophane contenente cinque grammi di eroina in pietra, mentre nella tasca del giaccone centocinquanta euro in banconote di piccolo taglio, provento di precedenti cessioni.

Il personale del Comando Stazione procedeva a perquisire sia l’abitazione del nonno materno con annesso garage ove si rinvenivano uno scalpellino e un coltello entrambi, con tracce d’eroina, nonché cellophane della stessa tipologia di quello utilizzato per avvolgere lo stupefacente rinvenuto indosso al ragazzo.

Lo stupefacente, i soldi e il materiale utilizzato per il confezionamento venivano sequestrati. 

L’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato tradotto presso la casa circondariale di Taranto su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, informata dal predetto reparto. 



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