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Che "sbianco"

Pubblicato da: Categoria: CRONACA

18
APR
2014

 

I Baschi Verdi del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Torino hanno concluso ieri un’importante operazione a tutela della saluta pubblica: Al termine di una complessa ed articolata attività investigativa, coordinata dal Pubblico Ministero Alessandro Aghemo della Procura della Repubblica di Torino,  le Fiamme Gialle hanno sequestrato, togliendole dal mercato, migliaia di confezioni di cosmetici pericolosi.

Il servizio ha avuto origine dalla individuazione tra gli scaffali di numerosi negozi del capoluogo torinese, specializzati nella vendita di prodotti etnici, di creme sbiancanti importate prevalentemente da paesi africani e contenenti sostanze dannose alla salute come lo ioduro mercurico e l’idrochinone.

Molte delle confezioni riportavano la dicitura "poison contient mercure iodide" (veleno contenente ioduro mercurico), ma l’assenza di traduzione in lingua italiana non consentiva una reale percezione della tossicità del prodotto.

Attraverso gli approfondimenti investigativi svolti nei confronti dei 13 titolari dei negozi torinesi coinvolti nella vendita di tali prodotti, tutti concentrati in quartiere “Aurora”, si ripercorreva a ritroso la catena di distribuzione fino a risalire al fornitore dei prodotti pericolosi: una società con sede nell’interland milanese. I Finanzieri hanno perquisito i locali della società rinvenedoli e sequestrandoli, due tonnellate e mezzo di prodotti sbiancanti nocivi per la salute dei consumatori.

Tra i prodotti sequestrati c’erano gel, creme e lozioni di diverso genere realizzate con diversi principi attivi contenenti sostanze pericolose per la salute come il mercurio o principi attivi impropriamente utilizzati come il clobetasolo, il betametasone e l’idrochinone.

La titolare della ditta distributrice, G.L.Z. di anni 40, è ora indagata per i reati di immissione in commercio di medicinali e prodotti cosmetici dannosi, nonché di esercizio abusivo della professione di farmacista.

Il fenomeno riguarda la pratica dello sbiancamento cutaneo che è diffusa in molti paesi e può essere definita come l’uso abitudinario, a fini estetici, di sostanze in grado di ridurre l’intensità della pigmentazione di una cute naturalmente scura. Le sostanze contenute in queste creme, sottolinea l’AIFA (Agenzia Italina del Farmaco), non sono pericolose solo a livello cutaneo ma, dato che i principi attivi assorbiti tramite la pelle arrivano all’interno dell’organismo, possono comportare problemi di tipo ormonale, ipertensione e diabete.

I numeri della diffusione di questi prodotti tra donne immigrate sono impressionanti. Secondo i dati di uno studio dell'Istituto Superiore di Sanità, il 40% di quelle sotto i 35 anni e 30 % sopra quell'età ne fa uso, spesso cospargendo regolarmente tutto il corpo.



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