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Un provvedimento di clemenza

Pubblicato da: Categoria: CRONACA

24
MAG
2014

 

Due detenuti hanno tentato il suicidio per impiccagione la notte scorsa nelle carceri di Lecce e Bari; è stato l’intervento dei compagni di cella e dalla polizia penitenziaria a evitare il peggio. Ne dà notizia il sindacato Cosp. Il primo tentativo di suicidio si è registrato nel superaffollato carcere Lecce (''1.120 detenuti ospitati a fronte di una capienza di 650''): protagonista un detenuto per mafia che altre due volte aveva già tentato di uccidersi. Il secondo episodio a Bari con protagonista un 29enne.

Su quanto accaduto a Bari e Lecce interviene l’on. Gianfranco Chiarelli, da tempo è impegnato sulla questione del sovraffollamento carceraio.

“Altri due tentativi di suicidio in carcere ed ennesima, e condivisa, denuncia da parte dei sindacati della polizia penitenziaria. Spiace dover affermare: lo avevamo detto! Purtroppo il fenomeno non potrà registrare alcuna inversione di tendenza, anzi c'è da temere che aumenti, senza l'adozione di provvedimenti seri. Nell'ambito della discussione, prima in commissione Giustizia in qualità di capo gruppo di Forza Italia, poi alla Camera, avevo evidenziato come provvedimenti tampone, adottati esclusivamente sulla base di una emergenza, data dalla famosa sentenza Torreggiani, non avrebbero condotto ad alcun risultato. Occorrono provvedimenti strutturali che riguardino la carcerazione degli stranieri, i provvedimenti cautelari, la durata dei processi. Nelle more l'unica soluzione, come del resto più volte auspicato dallo stesso Presidente della Repubblica, passa attraverso un provvedimento di clemenza. Purtroppo il timore della sinistra che tale provvedimento possa riguardare anche Berlusconi, ha finora impedito che si avviasse una seria discussione sul tema. La conferma di un modo di concepire la politica come scontro e attacco alla persona, anziché confronto di idee per l'interesse generale della collettività.”



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