MENU

Martina Franca/Tra divieti di sosta e l´Armida cubana

Pubblicato da: Categoria: CRONACA

28
LUG
2014

 

E’ tempo di Festival della Valle d’Itria a Martina Franca e se ne sono accorti un po’ tutti: da chi ha messo l’abito buono per la prima, a chi all’abito buono non da importanza e gode solamente del “bel canto”; dalle attività commerciali nelle prossimità di Palazzo ducale, a chi voleva o ha parcheggiato sempre da quelle parti.

In questi giorni, nel tratto di strada che va dalla parte finale di via Bellini fino a via Barnaba, è successo tutto e il contrario di tutto.

Inizialmente sono comparsi dei cartelli indicanti il divieto di sosta, dalle 19:00 alle 24:00, per tutto il periodo 17 al 30 luglio (evidentemente nessuno aveva letto l’ordinanza 87/2014); fatto notare l’errore, i divieti sono stati apposti, di volta in volta, in base alle esecuzioni in programma all’interno di Palazzo ducale; venerdì 18 luglio, il giorno della “prima”, c’è stata una vera e propria mattanza di auto portate via con il carro attrezzi; non è andata meglio nei giorni seguenti e un vigile non solerte ma “solertissimo”, ha perfino multato la Fiat Panda di servizio in dotazione all’Ufficio Tecnico (chi pagherà, sarà un piacere saperlo); sabato 26 e domenica 27 una Ford, parcheggiata in via Mascagni, è stata multata per due volte (meglio abundare); le attività commerciali comprese nella zona bunker hanno visto, in quei giorni,  praticamente ridotto a un decimo il lavoro impegnandosi, per occupare il tempo, a innalzare canti e lodi agli amministratori.

Ma se tutto questo, e ripeto “se”, può rientrare nella normalità delle cose perché bisogna garantire il silenzio assoluto durante l’esecuzione delle opere del Festival, proprio per questo motivo ciò che è accaduto nella serata di ieri ha veramente del ridicolo.  

Intorno alle 23:30 mentre gli spettatori presenti all’interno del Palazzo ducale venivano deliziati dai gorgheggi dell’Armida di Traetta, ecco all’improvviso arrivare, da non molto lontano, le note di motivo caraibico.

Sgomento dei presenti e fulminea partenza della caccia all’autore dei rumori molesti. Non c’è stata molta strada da fare, perché la musica caraibica arrivava da uno dei locali presenti nei pressi di piazza XX Settembre che, per poter svolgere la serata, aveva presentato una regolare SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività).

Solo che quella  SCIA non ha avuto riscontro perché, con molta probabilità, gli uffici comunali preposti (Attività Produttive e Polizia Locale) pur avendo lo stesso dirigente, in questo caso con il doppio ruolo di controllore e controllato, tra di loro non si parlano.

Il risultato finale è stato: il Festival “disturbato” e il locale che, per la sospensione della serata, ha avuto, per l’ennesima volta, un danno commerciale.



Lascia un commento

Nome: (obbligatorio)


Email: (obbligatoria - non sarà pubblica)


Sito:
Commento: (obbligatorio)

Invia commento


ATTENZIONE: il tuo commento verrà prima moderato e se ritenuto idoneo sarà pubblicato

Sponsor