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Famiglie allargate/Faceva spacciare la moglie, l'amante e il figlio

Pubblicato da: Categoria: CRONACA

12
NOV
2014

 

E’ stata messa a segno questa notte, dagli uomini della Squadra mobile di Canosa, l’operazione che ha sgominato l'attività di tre gruppi criminali di Canosa di Puglia.

In manette sono finiti i capi dello spaccio nell'intera città che, tra le altre cose, erano specializzati nel furto di grosse quantità di generi alimentari (colpi messi a segno nel centro e nord Italia).

I provvedimenti emessi hanno riguardato 28 persone (17 sono in carcere, 11 ai domiciliari) ritenute a vario titolo responsabili dei reati di spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di armi da fuoco e furto e violazione degli obblighi della sorveglianza speciale. 

Le indagini, avviate a novembre di due anni fa dagli agenti della Squadra mobile e del Commissariato di Canosa di Puglia, hanno consentito di raccogliere gravi elementi indiziari a carico di tre distinti gruppi criminali che gestivano, principalmente, lo spaccio di cocaina, eroina, marijuana, hashish e metadone.

Gli uomini della Polizia di Stato, grazie a un lavoro lungo e complesso, hanno accertato che più gruppi criminali si dividevano il mercato della droga, offrendo sulla “piazza”  di Canosa diversi tipi di sostanze stupefacenti: dalla cocaina all’eroina, dalla marijuana all’hashish e al metadone.

Nel corso dell’operazione sono state sequestrate circa 15 kg di sostanze stupefacenti. L’attività di spaccio, svolta anche da insospettabili (una guardia campestre, un barbiere e un meccanico), si concentrava in centro città, soprattutto all’interno della villa comunale, davanti a una chiesa e in locali notturni.

Così come è stata documentata la cessione di droga a  minori, nello stesso modo è stato accertato che tra gli spacciatori c’era anche un minore: figlio del capo di uno dei gruppi criminali, che impiegava per la medesima attività anche la moglie e l’amante. 

Le indagini hanno inoltre documentato i furti perpetrati ai danni di imprenditori del centro e nord Italia, dove sono stati rubati  prodotti alimentari per un valore di svariate centinaia di migliaia di euro. Oltre alla droga,  la Polizia di Stato ha sequestrato 870 forme di parmigiano reggiano (per un valore di circa 80.000 euro), rubate in provincia di Reggio Emilia, e bevande di vario genere per un valore di circa 250.000 euro.  



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