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"Accetta" il figlio e rompe il braccio alla moglie

Pubblicato da: Categoria: CRONACA

12
NOV
2014

 

Una litigata scaturita per futili motivi, poteva finire in tragedia. Per fortuna dei protagonisti passivi di questa triste storia, maturata in ambito familiare, a evitare il peggio ci hanno pensato i Carabinieri di Maglie prontamente intervenuti sul posto.

E’ stata una telefonata concitata, giunta nel pomeriggio di ieri al 112, a mettere in allarme i militari della compagnia di Maglie che, raccolte le informazioni sufficienti per poter intervenire, sono subito accorsi in un’abitazione di Melpignano dove era in corso una lite furibonda tra Franco Donato Sicuro, di 64 anni, e sua moglie.

Dal piano superiore il figlio 43enne udite le urla, probabilmente amplificate dall'abuso di sostanze alcooliche, è intervenuto in soccorso della madre, per l'ennesima volta vittima della prepotenza e della furia del marito.

Proprio perchè sotto l’effetto dell’alcol, il 64enne, utilizzando un'accetta, aveva distrutto la porta di ingresso e alcuni mobili dell'abitazione, scagliandosi alla fine contro la moglie procurandole la frattura dell'omero del braccio destro.

Il figlio della coppia nel tentativo di soccorre la madre, è stato colpito alla schiena da due colpi di accetta che gli hanno procurato, fortunatamente, solo delle escoriazioni multiple giudicate guaribili in 7 giorni.

Anche se bloccato dai Carabinieri, Franco Donato Scuro ha tentato di divincolarsi con il chiaro intento di recuperare l’accetta e colpire nuovamente i familiari.

Franco Donato Sicuro, accompagnato in caserma, è stato arrestato con l'accusa di maltrattamenti in famiglia aggravati e continuati e lesioni personali gravi e su disposizione del pubblico ministero, Francesca Miglietta,  è stato accompagnato presso il carcere di Borgo San Nicola.

I Carabinieri hanno richiesto l'intervento del 118 che ha prestato le prime cure ai due malcapitati.  La donna, successivamente, è stata ricoverata all'ospedale di Scorrano, mentre il figlio è stato dimesso dopo le cure del caso.



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