MENU

Martina Franca/Noio volevan savuar l´indiriss…

Pubblicato da: Categoria: CRONACA

9
DIC
2014

 

Per iniziare a  raccontare la storia dei pannelli stradali installati nel centro storico di Martina Franca, ci tocca fare un salto indietro di diciotto mesi (per la precisione al 6 giugno 2013) quando, con la delibera n. 230, la giunta comunale “al fine di sopperire all’assenza di cartellonistica pedonale circa i siti di interesse turistico culturale”, delibera di approvare e fare propria la proposta dell’assessore Pasquale Lasorsa di “provvedere alla realizzazione di pannelli stradali… mediante l’utilizzo di materiali e disegni idonei… come specificati negli allegati modelli con le specifiche tecniche ai quali si rimanda.”

Ricevuto “mandato” dalla giunta comunale, il 30 luglio 2013, il dirigente del settore U.T.C. indice la gara per la “fornitura di n. 6 pannelli turistici… aventi le caratteristiche riportate nelle allegate schede tecniche.” Importo a base d’asta 6.140 euro (comprensivo di Iva) che, per un’Amministrazione che assegna incarichi diretti sulla soglia dei 40.000 euro, lascia il tempo che trova; ma tant’è.   

Arrivano le offerte e tra tutte, la più conveniente per l’Amministrazione è quella di un’azienda di Frigento, provincia di Avellino, che si propone con un ribasso superiore al 50%; un vero e proprio affarone.

Passa un anno e a luglio 2014 i 6 pannelli turistici arrivano a Martina Franca dove vengono “stipati” nel garage della Polizia Locale fino al 5 dicembre scorso quando, finalmente, i primi vengono posizionati per le vie del centro storico.

E’ inutile ormai scrivere su come siano state tradotte le indicazioni perché, a torto o a ragione, se ne è parlato già tanto (a volte a sproposito) sui social network.

Qualche rigo invece va speso su come i pannelli sono stati realizzati e purtroppo pagati perché ancora una volta, come spesso accade a Martina Franca, per quanto la fornitura non coincida con quanto messo in gara nessuno ha mosso un dito.

Qualche esempio? Mancano le contropiastre per il sostegno; le insegne indicatorie non sono otto e non sono realizzate con adesivo rinfrangente; manca il trattamento con vernice opaca trasparente anti UV e il trattamento antigraffiti. Per la zincatura sarà solo il tempo a dire se e come è stata fatta.

Per tutto il resto è meglio stendere un velo pietoso perché, anche in questo caso, l’elenco sarebbe lungo. Basta vedere le lettere storte, i punti mancanti, gli accenti inutili o l’incapacità di stampare le piantina su di un foglio unico ricorrendo a due sovrapposti e facilmente staccabili.

E’ vero, non un appalto milionario ma è una questione di principio perché riguarda tutti i cittadini, i cui soldi vengono spesi male. Questa storia, chiaramente,  tocca anche l’assessore Lasorsa, che ci ha messo la faccia ed è stato “tradito” dai suoi “uffici” che, al contrario, dovrebbero metterlo al riparo da certe immeritate figuracce. 



Lascia un commento

Nome: (obbligatorio)


Email: (obbligatoria - non sarà pubblica)


Sito:
Commento: (obbligatorio)

Invia commento


ATTENZIONE: il tuo commento verrà prima moderato e se ritenuto idoneo sarà pubblicato

Sponsor