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Addio al consigliere regionale Tonino Camporeale

Pubblicato da: Categoria: CRONACA

18
DIC
2014

E' morto nel pomeriggio di ieri - mercoledì 17 dicembre - presso l'ospedale di Bisceglie dove era stato nuovamente ricoverato, il consigliere regionale Antonio Camporeale. Il professore molfettese, deceduto all'età di 62 anni, lascia la moglie e tre figlie.

I consigliere regionali del Nuovo Centro Destra, formazione politica della quale Camporeale era Capogruppo in regione (dopo essere stato eletto in Forza Italia), per bocca di Demi Lanzilotta hanno voluto ricordare così il loro collega scomparso:

 

“Si è congedato in perfetta e disarmante coerenza con la sua vita e con il suo carattere, con la sua discrezione, la sua semplicità, il suo coraggio, la sua repulsione rispetto all’apparire a tutti i costi, il suo preferire spesso e volentieri il silenzio e l’attenzione a fiumi di parole e riflettori puntati su di sé. Non era solo il nostro amato Presidente, Tonino, il nostro riferimento per la sua saggezza, la sua acutezza, la sua sensibilità, la sua naturale brillantezza, la sua capacità di visione e prospettiva, la sua ironia, la sua coerenza, la sua lealtà. Era un caro, prezioso e fraterno amico, una persona sincera, onesta, bellissima. Un politico che amava profondamente la sua terra e la sua gente.
Un uomo che nella sua famiglia e nella quotidianità, nel lavoro e in ogni suo attimo ha insegnato, conosciuto e meritato rispetto e ammirazione. Laureato in fisica e docente in passione, la passione per le proprie idee, per valori in cui credere fermamente, per battaglie da combattere comunque, comunque vada e comunque andrà, se sentite come giuste, doverose, necessarie. Battaglie che adesso abbiamo il dovere di continuare, in Commissione, nell’aula consiliare, per le strade e tra la gente della nostra terra, delle nostre province, incrociando gli sguardi, le storie, i disagi, i problemi, le emergenze, le lacrime, la rabbia, le speranze, le attese delle persone comuni, la vera ragione del suo impegno in politica.

L’impegno di un ragazzo formatosi come tanti della sua generazione negli anni del ’68, per poi aderire al Manifesto di Lucio Magri e Rossana Rossanda, e fare politica attiva nel PCI nella sua Molfetta. Un ragazzo diventato un fine politico, un grandissimo ‘ragionatore’ e un attento interlocutore e tessitore di rapporti e alleanze, segnato dall’omicidio del sindaco democristiano Gianni Carnicelli, e sostenitore della bontà e necessità di un governo di compartecipazione nella vita pubblica nell’interesse della comunità: una scelta che lo spinse verso un’alleanza con la DC in giunta, avversata a livello nazionale da un gruppo dirigente che piuttosto che interrogarsi sul proprio passato e sul proprio futuro dopo la caduta del Muro di Berlino, determinò invece l’espulsione e la scomunica di quel gruppo dirigente locale coraggioso e già capace di andare oltre steccati e barriere ideologiche sconfitte dalla storia.

L’incontro con Pinuccio Tatarella, che gli somigliava parecchio per capacità di analisi e sintesi e visione strategica e programmatica, segnò una nuova svolta, anch’essa contestata e avversata, ma da lui sostenuta con coraggio e mai per opportunismo e convenienza, che avrebbe poi portato a una stagione indimenticabile per la sua città tanto amata. L’inizio di una nuova fase, conclusa con l’implosione del Popolo delle Libertà, della differenza di vedute sulle responsabilità da assumere nei confronti del Paese alle prese con una crisi drammatica, e l’approdo finale nel Nuovo Centrodestra.

Tocca e toccherà quindi a noi, ultimi testimoni della sua esperienza e della sua passione, onorare il suo esempio e la sua memoria, per sentirlo ancora e sempre accanto a noi: anche se ci mancherà, e tanto, la sua voce, la sua simpatia, la sua capacità, la sua voglia, la sua presenza. E il suo posto vuoto qui accanto è uno squarcio impossibile da ricucire. Con un commosso pensiero e un forte abbraccio ai suoi familiari, alla moglie Marina, alle figlie Jacqueline, Alessandra e Carolina; affranti, sconvolti da un dolore silenzioso e lancinante, e con delicato affetto e infinita dolcezza, salutiamo il nostro Tonino Camporeale, ringraziandolo ancora una volta - ma non sarà certo l’ultima - per l’indimenticabile esperienza di vita prima ancora che politica condivisa con entusiasmo, convinzione, tensione e sorrisi, per la strada percorsa insieme fino all’ultimo suo giorno, per la sua umanità, per le tracce lasciate in noi che nessuna morte potrà cancellare.
Ti sia lieve la Terra, e grazie per il tuo cuore immenso e per la tua anima così speciale, caro Tonino”.
 



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