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Ti faccio saltare in aria

Pubblicato da: Categoria: CRONACA

29
GEN
2015

 

I Carabinieri del NOR di Manduria, in collaborazione con i  militari della Stazione di San Marzano di San Giuseppe hanno eseguito all’alba di oggi un’ ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di: Francesco Soloperto, 47enne di San Marzano di San Giuseppe, pregiudicato, già sorvegliato speciale e fratello di Sergio e Angelo (quest’ultimo indiscusso capo del clan Soloperto) e Salvatore Andrisano, 42enne di San Marzano di San Giuseppe, pregiudicato,  attualmente detenuto presso la Casa Circondariale di Taranto, in quanto arrestato in flagranza di reato il 9 ottobre scorso, dai Carabinieri di Manduria, per detenzione illegale di arma clandestina e munizionamento da guerra e comune da sparo.

I due arrestati sono ritenuti responsabili in concorso di detenzione e porto di materiale esplodente e danneggiamento aggravato.

L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal GIP del Tribunale di Taranto, Giuseppe Tommasino, a seguito di un’articolata indagine diretta dal Sostituto Procuratore Lelio Fabio Festa.

L’indagine ha preso avvio nella nottata del 14 settembre 2014 quando, all’una circa, ignoti malfattori collocavano e facevano esplodere un ordigno di medio potenziale davanti all’abitazione di un 69enne pregiudicato di San Marzano.

La deflagrazione provocava lo scardinamento del portoncino di ingresso, il danneggiamento della struttura murale del porticato, la distruzione del mobilio esistente nella stanza più prossima all’ingresso, nonché danni ad alcune autovetture parcheggiate nelle vicinanze e alle abitazioni adiacenti.

L’attività investigativa, grazie anche alla pronta collaborazione della vittima, si concentrò subito su una lite scaturita a seguito ad una denuncia querela per ingiurie presentata, nei giorni precedenti l’attentato, dalla vittima nei confronti di Andrisano che,  adirato per l’affronto di essere stato denunciato, in un primo momento aggrediva il 69enne, causandogli lesioni al volto e al costato e poi, in concorso con Soloperto, allo scopo di farlo desistere dall’azione legale intrapresa nei propri confronti, lo minacciava a più riprese di “farlo saltare in aria”.

La minaccia si concretizzava con il collocamento e l’esplosione dell’ordigno artigianale di medio potenziale nei pressi della porta d’ingresso dell’abitazione della vittima e solo per un caso fortuito non provocò danni alle persone, tra i numerosi abitanti della zona, che stavano rincasando dopo aver trascorso il sabato sera fuori casa. 

L’analisi del materiale repertato e sequestrato sul luogo dell’esplosione (a cura della Sezione Investigazioni Scientifiche del Reparto Operativo di Taranto), la perquisizione effettuata successivamente nei confronti dell’Andrisano, arrestato il 9 ottobre per detenzione di una pistola sprovvista di matricola e di munizionamento da guerra e comune da sparo e le altre attività d’investigazione dirette e indirette (fra cui intercettazioni telefoniche), hanno consentito di ricostruire un quadro chiaro circa le responsabilità penali dei due, in qualità di mandanti e istigatori del disegno criminoso.

Entrambi dovranno rispondere, inoltre, di violenza privata e di minaccia aggravata, mentre Andrisano anche di lesioni e violazione di domicilio perché si introduceva nell’abitazione della vittima contro la volontà della stessa e la aggrediva con pugni al volto ed al costato procurando lesioni guaribili in 25 gg..

Gli inquirenti, in 3 mesi di indagini, sono riusciti ad acquisire - come letteralmente dice il GIP nel suo dispositivo –  “dei riscontri investigativi la cui valenza non può non far condividere la ricorrenza di gravi indizi di colpevolezza” in capo agli indagati.  

SOLOPERTO è stato associato presso la Casa Circondariale di Taranto, ove ANDRISANO, come detto, è già ristretto dal 9 ottobre scorso.



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