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Categoria: CRONACA
I Militari del Comando Provinciale di Taranto hanno eseguito un decreto di sequestro anticipato di beni, disposto dal Tribunale di Taranto in accoglimento della richiesta avanzata dalla Procura della Repubblica, nei confronti dei due imprenditori martinesi: il 79enne Leonardo Calabretto e del figlio 37enne Giancarlo.
Sono stati sequestrati 11 fabbricati, 20 appezzamenti di terreno, 3 complessi aziendali, 55 automezzi e rapporti finanziari con saldi contabili attivi per un valore complessivo di circa 5 milioni e 200 mila euro. Per taluni beni l’attività di sequestro è stata eseguita in Emilia Romagna ed in Calabria, in collaborazione con le Fiamme Gialle di quei territori.
I Carabretto sono stati arrestati nel luglio del 2014, all’esito di indagini condotte dalla Guardia di Finanza di Taranto e Martina Franca, anche con attività tecniche di intercettazioni telefoniche, tramite le quali sono state accertate a carico dei due imprenditori condotte illecite di usura ed estorsione con minacce, con l’applicazione di tassi annui di interessi usurari fino al 470%. In quella circostanza, nei loro confronti, si operò altresì il sequestro preventivo di beni e disponibilità per un totale di 131 mila euro, parametrato ai profitti del reato di usura.
Le connesse indagini patrimoniali che hanno interessato anche i relativi nuclei familiari, hanno consentito di appurare la netta sproporzione tra i beni riconducibili ai due e i redditi dichiarati, con la conseguente adozione da parte del Tribunale di Taranto del provvedimento di sequestro anticipato di beni.
