Si è conclusa con un arresto e quattro persone denunciate in stato di libertà per ricettazione e installazione di apparecchiature atte ad impedire comunicazioni, un servizio antirapina disposto dal Comando Provinciale Carabinieri di Bari ed eseguito dai militari delle Compagnia di Trani e Modugno che ha permesso di recuperare, presso due capannoni di Corato e Modugno, due tir appena rapinati con i rispettivi carichi ancora al completo.
Si tratta di due rapine avvenute nella zona industriale di Modugno e lungo la S.S. 16 nei pressi dell’uscita di Giovinazzo ai danni rispettivamente di un autoarticolato carico di generi alimentari e di prodotti per l’alimentazione canina partito da Modugno e diretto a Rutigliano e di un tir carico di abbigliamento, televisori e biciclette partito sempre dalla zona industriale di Modugno e diretto a Molfetta.
In entrambe le circostanze i rapinatori, armati di pistole e con il volto travisato, dopo aver costretto gli autotrasportatori a fermarsi, si sono impossessati dei tir rilasciando gli autisti a Grumo a Appula e a Sannicandro di Bari.
I malviventi, tuttavia, non hanno fatto i conti con i servizi antirapina predisposti dal Comando Provinciale di Bari che hanno consentito ai Carabinieri di intercettare gli autoarticolati. Le ricerche del primo tir si sono concluse a Corato dove i carabinieri della Compagnia di Trani hanno sorpreso un 43enne e un 66enne del luogo mentre erano intenti a scaricare il contenuto dell’autoarticolato in un capannone. Al termine di una perquisizione eseguita all’interno della struttura i Carabinieri hanno rinvenuto 200 cartucce di vario calibro e 2 disturbatori di frequenza “Jammer” ancora accesi, il tutto sottoposto a sequestro.
Le ricerche del secondo tir invece si sono concluse a Modugno dove i carabinieri della locale Compagnia hanno arrestato un 33enne barese trovato in possesso del carico appena rapinato depositato in un capannone di proprietà di un 36enne e di un 27enne baresi deferiti in stato di libertà. Anche in questo caso i militari hanno rinvenuto e sottoposto a sequestro un disturbatore di frequenza “Jammer” ancora in funzione.
La refurtiva, interamente recuperata, per un valore di 500mila euro è stata restituita agli aventi diritto.