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Martina Franca - In agitazione i dipendenti della Tradeco. A rischio il servizio raccolta nei giorni tra il 9 e l'11 luglio

Pubblicato da: Categoria: CRONACA

27
GIU
2015
Pagati in ritardo e in ordine alfabetico, con i bonifici che si sono fermati alla lettera "M" lasciando a secco tutti gli altri. É questa la paradossale situazione che stanno vivendo i dipendenti della Tradeco, la società che gestisce la raccolta dei rifiuti a Martina Franca, che questa mattina hanno avuto incontro informale a Palazzo ducale con il sindaco Ancona, al quale ha partecipato anche il consigliere comunale Michele Marraffa interpellato dagli operatori ecologici.

Sono arrivati in piazza Roma a fine turno, alla spicciolata, con la disperazione negli occhi e le loro storie da raccontare che narrano di famiglie da mantenere, mutui ai quali si fa difficoltà a fare fronte, rischi continui per la propria sicurezza a causa dell'utilizzo di mezzi che da tempo hanno superato il limite della fatiscenti.

Quanto lamentato dagli operatori ecologici, non é certo una novità ma sembra che questa volta la situazione sia ben più grave rispetto alle volte precedenti.

Si comincia dagli stipendi che, di slittamento in slittamento, dai concordati primi del mese, sono stati pagati solo in questi giorni e con una sorpresa: solo a metà dei dipendenti e nel rispetto dell'ordine alfabetico, fermandosi alla lettera "M". Scelta bizzarra e incomprensibile.

Che la Tradeco ritardi il pagamento degli stipendi, amareggia ancor di più se si pensa che il comune di Martina Franca, anche per la tutela dei diritti dei lavoratori, ha sempre pagato con estrema puntualità quanto dovuto alla società altamurana e in quel dovuto, così come previsto dal piano industriale, ci sono soprattutto gli stipendi dei dipendenti.

Paradossale poi il fatto che da tempo, la Tradeco prima trattiene parte dello stipendio dalle buste paga dei dipendenti che hanno contratto un finanziamento salvo poi non versare alla finanziaria o alla banca, a seconda del caso, quanto trattenuto. In questo modo chi aveva fatto ricorso al finanziamento risulta insolvente, con gli istituti che bussano alle porte per riavere il proprio e con l'impossibilità di contrarne di nuovi.

Capitolo a parte quello sulla sicurezza. Niente guanti, cassonetti trappola, mezzi fatiscenti. Eppure loro si dichiarano disponibili ad andare avanti anche in questa situazione paradossale, pur di portare a casa uno stipendio.

Eppure alla Tradeco ogni anno, così previsto dal piano industriale, il comune di Martina Franca verso oltre 300mila euro per spese di manutenzione dei mezzi. Forse, anche in questo caso, qualcosa non quadra.

Di questo passo, se non si troverà una soluzione, lo stato di agitazione si trasformerà in sciopero che, dalle prime indicazioni, dovrebbe colpire la città tra il 9 e l'11 luglio.

A conclusione dell'incontro, il sindaco Franco Ancona ha manifestato la più ampia disponibilità nell'incontrare le parti (un incontro era già in calendario per lunedì prossimo) e fare quanto in suo potere, in modo che l'azienda ottemperi ai propri doveri sia in tema di stipendi che di sicurezza sul lavoro.



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