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Due colpi ai Cannone. Sequestrati beni per 5,8milioni di euro

Pubblicato da: Categoria: CRONACA

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LUG
2015

I finanzieri del Comando Provinciale di Brindisi hanno eseguito due distinti provvedimenti ablatori nei confronti della famiglia Cannone.

 

Le operazioni hanno riguardato Oscar Cannone, con precedenti penali, tra l’altro, per riciclaggio dei relativi proventi rintracciati presso Istituti di Credito presenti in alcuni “paradisi fiscali” (tra cui Bahamas, Principato di Monaco e Repubblica di San Marino) e il padre, il pluripregiudicato Ciro Cannone con precedenti penali, tra l’altro, per associazione per delinquere finalizzata al contrabbando di tt.ll.ee., ed i suoi stretti familiari.

Il primo provvedimento riguarda l’esecuzione del decreto di confisca di beni, emesso dal Tribunale di Brindisi nei confronti di Oscar Cannone, a conclusione di un iter giudiziario durato circa un anno e mezzo, scaturito da complesse indagini di natura economico-patrimoniale, coordinate dalla locale Procura della Repubblica ed eseguite, tra il dicembre 2013 ed il giugno 2015, dal Nucleo di Polizia Tributaria di Brindisi.

 

L’attività investigativa, convenzionalmente denominata “Plast”, si basava su plurime evidenze investigative nei confronti del pregiudicato Oscar Cannone, risultato intestatario di beni di valore nettamente sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati ed all’attività economica svolta dal medesimo e dal suo nucleo familiare.

 

Ciò permetteva di pervenire al provvedimento di confisca dei beni riconducibili al pregiudicato in parola consistenti in un’azienda operante nel settore del commercio di materiale plastico ed al relativo compendio di beni, veicoli e rapporti bancari, per un valore complessivo di oltre 1.800.000 euro.

Il secondo provvedimento riguarda l’esecuzione della sentenza di confisca di beni, emessa dal Tribunale di Brindisi e divenuta irrevocabile nel dicembre 2014 a seguito del pronunciamento della Suprema Corte di Cassazione, nei confronti dell’organizzazione criminale facente capo al contrabbandiere Cannone Ciro. La confisca interviene a conclusione di un iter giudiziario durato circa quindici anni, scaturito dalle operazioni “Cash-Flow” e “Cash-Flow II” coordinate dalla locale Procura della Repubblica ed eseguite, tra il 1999 ed il 2002, dal Nucleo di Polizia Tributaria di Brindisi che si concludevano con provvedimenti di custodia cautelare in carcere e con numerosissimi decreti di sequestro preventivo finalizzato alla confisca riguardanti due aziende, immobili, veicoli, denaro contante in lire ed in dollari USA e rapporti bancari.

Il patrimonio dello Stato, con l’esecuzione del provvedimento, ha acquisito definitivamente beni, già nella disponibilità del pregiudicato, per un valore complessivo di circa 4.000.000 euro.

Queste operazioni testimoniano ancora una volta il costante impegno delle Fiamme Gialle nell’aggressione ai patrimoni illeciti, nonché la valenza degli accertamenti economico-patrimoniali che, eseguiti sia sul territorio nazionale che all’estero, rappresentano uno degli strumenti più incisivi nella lotta alla criminalità comune ed organizzata.



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