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Lasciatele in pace, non sole

Pubblicato da: Categoria: GLAMOUR

3
APR
2015
Ovvero niente frivolezze questa settimana se i commenti di taluni maschi ci fanno arrabbiare 
Voi non sapete quanto mi piacerebbe parlarvi della primavera in arrivo col ritorno della moda anni ’70, gonnelloni e sabot di cuoio inclusi. Oppure sapere cosa ne pensate della moda dei naked dress, ovvero di quegli ‘abiti’, chiamiamoli così, che hanno meno consistenza ma stessa trasparenza dell’ultimo velo che avvolge i confetti delle bomboniere. Quello della Marcuzzi all’ultima puntata dell’Isola dei famosi, per intenderci. Mi piacerebbe sì, svolazzare leggera tra frivolezze le più varie, solo che poi l’idiozia dilaga più velocemente dell’ultimo trend e io non posso proprio sottrarmi dallo scriverci su. La notizia (che quasi mai collima con i tempi di una redazione) è che Angelina Jolie, a due anni da una doppia mastectomia, ha asportato preventivamente ovaie e tube. Già a scriverlo, sento una lieve vertigine e giuro che se non fosse per quello che sono stati capaci di dire i commentatori – per lo più sani e maschi – mai scriverei su questo una sola riga.  Delirio di onnipotenza. Desiderio di immortalità. Beh, tanto lei ha i soldi per rifarsi le tette e pure qualcos’altro. Siccome ho il 94% di possibilità di prendere il raffreddore in inverno, mi farò asportare il naso. E così dicendo. Anzi, scendendo. Il dato è questo: un semplice esame del sangue ha rivelato che la Jolie – che ha perso per cancro ovarico tutte le donne della sua famiglia e scusate se non è abbastanza –  ha  una mutazione del gene BRCA1. Tradotto vuol dire che ha l’87% di possibilità di un cancro al seno e il 50% di un cancro ovarico, che può essere diagnosticato solo in fase avanzata. Vale a dire quando è troppo tardi. Prendetevi 5 minuti e cercate su Twitter l’hashtag #brca1: scoprirete un esercito di donne. Di donne con le lacrime e donne col sorriso, gli occhi cerchiati e la parrucca in testa, arrabbiate e fiduciose, ironiche e disperate. Che scelgono la chirurgia preventiva o la rifiutano. Un esercito di donne malate che chiedono rispetto o anche solo di essere lasciate in pace per le proprie scelte. In pace, non sole: e io scrivo questo pezzo perché l’ho promesso. Non mi sarei scandalizzata se qualcuna avesse augurato di provare anche solo per un momento la malattia a chi ha sentenziato che le possibilità della scienza moderna ci illudono di poterci sostituire a Dio e che bisogna accettare passivamente i limiti che la vita ci impone, ma non ne ho trovate. E di parole non ne ha trovate il commentatore a mio avviso più infelice di tutta la vicenda, Giacomo Poretti (sì, quel Giacomo di Aldo, Giovanni &.), o sarebbe il caso di dire, Giacomo Poretto. Se due anni fa scrisse un pezzo di oltre 6.000 caratteri “ironici” sulle scelte della Jolie, nei giorni scorsi, dopo essere stato richiamato in causa, ha saputo mettere su solo una frasetta di circostanza: “vi chiedo scusa e perdono”. E pensate, ci ha talmente riflettuto su e aveva così tanto desiderio di argomentare, che si è limitato a riscriverla 54 volte, proprio come un bambino punito dalla maestra. Poretti, neanche le maestre ci hanno mai creduto che il bambino col gesso che volta loro le spalle stando alla lavagna fosse davvero pentito e vuoi che ci credano delle donne col cancro?  “Ma cosa c’hai nel cervello? Le scimmie urlatrici?”, come avresti commentato tu, quando quello che dicevi faceva ridere. 
 
 
 
 


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