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Le grandi P di Kate

Pubblicato da: Categoria: GLAMOUR

8
MAG
2015
Principessa, parto e perfetta. E all’uscita dall’ospedale aveva anche un paio di Louboutin ai piedi
Lo dico apertamente: Kate Middleton a me piace parecchio e proprio per gli apparenti futili motivi che pensate. Nel 2001 conobbe il principe William – ai tempi non ancora trasformato dalla versione maschile di Lady D alla versione blonde del principe Carlo – all’Università di St. Andrews, dove lei e Pippa erano soprannominate le “sorelle edera”, dal nome del rigoglioso, sempre verde e inarrestabile rampicante, dalle note radici avventizie aggrappanti. Da lì la borghese Kate, senza fare neppure un solo passo falso, è arrivata dritta all’abbazia di Westminster, vestita del più bell’abito da sposa degli ultimi decenni. Ha sopportato con lungimiranza, ovvero senza concedere neppure una esclusiva livorosa ai voraci tabloid inglesi, perfino il periodo di riflessione – e sappiamo bene quanto sia difficile incassarlo –  che William si era preso quando dubitava del loro amore. Scandali? Una foto di Pippa che balla una lambada sulla spiaggia in costume e gonna lunga, un topless di Kate per un cambio costume troppo lento, una ventata all’aeroporto che lascia scoperto il lato B. Tutto qui, nessuno scandalo sessuale con miliardari egiziani, cardiochirurghi, cavalieri della guardia reale, eredi Kennedy, antiquari, guardie del corpo, capitani della squadra nazionale di rugby, imbianchini, giardinieri, servitori, camerieri e soprattutto maggiordomi avidi e villani come ai bei tempi di Lady D. Due anni dal matrimonio e Kate dà alla luce un primogenito, maschio. Esce dall’ospedale come molte dal salone del parrucchiere nei giorni migliori, in un delizioso abito azzurro a pois, truccata, fresca e raggiante. Due anni dopo, precisa come il Big Ben (l’orologio di Londra), eccola scodellare – mi si passi il termine – in 2 ore e 36 minuti netti la secondogenita, una principessina. E stavolta non solo è pettinata, truccata e vestita bene, ma sta pure sui tacchi. Color nude, s’intende, ovvero la nuance lanciata da Louboutin qualche settimana fa che impazza tra le modaiole. Come ha twittato qualcuno, a guardare la foto davanti all’ingresso dell’ospedale St. Mary, quello che sembra aver partorito è William. Bene, ho letto sui Social di quei commenti pieni di invidia, cattiveria e anche un po’ di arrogante stupidità che adesso sì che colloco Kate tra le mie beniamine. Immancabili le solite mamme talebane che sanno sempre, comunque e quantunque cosa sia giusto e cosa no, e zittiscono le non mamme, perché si sa di guerra possono parlare solo i soldati, no?, ma anche dai nuovi infervoratissimi “mammo”, che sanno proprio tutto ma tutto di gravidanza e parto, sensazioni e dolore incluso, pur senza vagina. Quantomeno curioso. Da quelle che quanto è brutto il principino e poi sì ma insomma ‘sta principessina è troppo paffuta, e a quelle che sì però William non si è cambiato maglione dalla mattina. Da quelle che sarebbero state contente di un parto difficile pur di vederla fotografata in stato di prostrazione e quelle che le augurerebbero più punti nelle zone intime di quanti ne se ne fanno in una partita di cricket. E poi ‘sublimi’ quelle che gridano al “gomblotto”, secondo cui Kate è entrata alle 6 di mattina in ospedale con una pancia posticcia, avendo partorito almeno tre giorni prima e in realtà ciabatte, mollettone, vestaglia e aria stravolta le aveva pure lei. Certo, un complotto ordito dai poteri occulti mondiali dalle immaginabili e gravi ripercussioni, incontrollabili un po’ come la bile che è travasata da certi stomaci. Gli stessi che preferiscono Lady D non perché fosse più umana e spontanea, ma poiché era tremendamente infelice. E a Kate di essere felice nel ruolo già scritto di principessa triste, i rosiconi proprio non glielo possono perdonare. 
 
 


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