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Guardami dentro Donne e borse, mistero senza fine

Pubblicato da: Categoria: GLAMOUR

5
GIU
2015
Sulle borse delle donne circolano diverse leggende metropolitane. Si vocifera che siano spaventosi baratri in cui si può esser risucchiati semplicemente avvicinando una mano alla cerniera, luoghi dove è impossibile cercare qualsiasi cosa vi sia contenuta, chiavi in cima alla lista, e dove è scontato il pescar qualcosa di imbarazzante. Sapete una cosa? Tutto quel che si dice è vero. Le borse delle donne sono come l'armadio-guardaroba di Narnia, una porta verso nuovi mondi, popolati di oggetti disparati, ma sempre tanti, che talvolta sfuggono alla comprensione maschile. Mai notato l'atteggiamento di un uomo quando gli si chiede se possa tenerci un attimo la borsa? Tiene i manici come fossero quelli roventi di una pentola, spostando continuamente lo sguardo a destra e a sinistra per controllare che nessuno osservi. Gli uomini sono intimoriti dalle nostre borse e credo porterebbero con maggiore disinvoltura e aria meno circospetta un bidone di rifiuti nucleari. Non riesco a dar loro torto. La borsa di una donna, di norma ingombrante, pesante e sempre piena, mette a disagio. Certo, a vedere il contenuto di certe borse sarebbe forse lecito domandare “cosa te lo trascini dietro a fare?”, ma noi donne non lo facciamo mai. Sappiamo a vicenda che in ogni borsa è contenuto molto di noi. E da se stesse, proprio non ci si può separare. Abbiamo risorse interiori straordinarie che spesso dimentichiamo, sepolte sotto tutto quello che affolla la nostra vita, proprio come quel che si accumula nella nostra borsa, che prima perdiamo di vista, poi fatichiamo a trovare e alla fine, quando è sul fondo, ci sembra di avere perso.  Poi, quando il limite è stato raggiunto, decidiamo di rovesciare tutto, di “fare pulizia” come diciamo in gergo, e mettere in ordine, buttare quel che ci appesantisce, che ci fa arrancare. E non parlo solo di vecchi scontrini, blister di gomme da masticare e cose conservate chissà perché. E il contenuto delle borse cambia con noi: nelle borse delle amiche il giornale ha lasciato posto al libro di favole e le salviette del trucco a quelle per il bebè (che comunque, in emergenza, se non stiamo a riflettere più di tanto a quale parte del corpo siano destinate, struccano anche quelle). In ogni borsa è un mix di ciò che ci è indispensabile, ciò che forse potremmo ritenere utile, ciò che in fondo non ci serve ma ci fa sentire al sicuro avere con noi. Un microcosmo di certezze, aspettative, contraddizioni e difese. Nella mia borsa, oltre alla dotazione di base, ovvero portafogli, portamonete, Iphone con carica batterie da presa, da auto e auricolari, chiavi, spazzolino e dentifricio, deodorante, occhiali da vista, pochette con i trucchi e innumerevoli liste della spesa, comunicazioni aziendali e bollette, ci sono tante penne e un blocchetto di post-it, perché uscendo di casa spero sempre di stare andando incontro a qualcosa di memorabile, di cui valga la pena scrivere. Non troverete mai un fazzoletto, ma potete contare su almeno 3 colori tra rossetto e lucidalabbra, perché spero sempre che ci sia un motivo in più per colorarmi le labbra che per asciugarmi le lacrime. Ho ballerine d'inverno e infradito d'estate, perché ho piedi umani anch'io e quando ormai nessuno più mi vede, baro sui tacchi. Ci sono sempre una o più buste in mater-bi per la spesa perché sì, odio la plastica, ma anche perché potrei spendere 300 euro per un paio di scarpe senza nessuna titubanza ma 10 centesimi per un sacchetto mi sembrano un costo inutile. Nella mia borsa troverete sempre carte di cibi che mi vergogno di ammettere di mangiare perché sono una rompiscatole del bio e devo mantenere la parte. Mai le caramelle perché un pacchetto può durarmi anche solo dieci minuti, se sono gelée di frutta, anche cinque. Quando ho borse minuscole, anche lì c'è quel di essenziale che parla di me: la patente, perché voglio sempre reggermi, tornare o andare solo sulle mie gambe, rossetto rosso perché è il mio portafortuna e qualcos'altro che non voglio rivelare... perché è così bello vedere qualcuno vincere l'imbarazzo e guardarci dentro. 
 
 
 
 


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