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Che bambola!

Pubblicato da: Categoria: GLAMOUR

19
GIU
2015
Labbra carnose e pelle di silicone, va bene. Ma che abbia anche un cervello, no!
 
Caro Matt (Mc Mullen, ndr), se mi prendo la libertà di darti del tu e scriverti questa lettera a cuore aperto è perché, anche se non sono una tua cliente, seguo con curiosità e riconoscenza il tuo florido business sulle sex dolls (bambole del sesso) e voglio metterti in guardia sullo scellerato progetto commerciale che stai per lanciare sul mercato. Real Doll è l'azienda di cui sei il brillante AD, tu l'hai portata a incrementare il suo fatturato a livelli vertiginosi, tu hai venduto qualcosa come 5.000 sex dolls, tu hai schiere di clienti riconoscenti e sempre tu probabilmente pensi, e sottolineo pensi, di sapere cosa esige il mercato cui ti rivolgi. Tuttavia, con la tua decisione di dotare i tuoi prototipi di un'intelligenza emotiva artificiale, temo che tu stia per fare quel passo falso che porterà la Real Doll al tracollo economico e vorrei farti desistere. Riflettici Matt. Intanto, e già basterebbe, credi di vendere a un uomo una testa 'pensante' di donna, facendogliela pagare 10mila dollari. Sì, certo labbra carnose, occhioni con ciglia che sbattono languidamente, colore di pelle e capelli personalizzabili, pelle di silicone, liscia e perfetta al tatto, sono un richiamo irresistibile per chi è abituato a bambole statiche dalla mono espressione sempre “stupita”, diciamo così, ma un cervello lo trovo proprio un azzardato. Sì, ho capito che non è un vero cervello di donna, se no, tu fossi riuscito a capire com'è fatto, mi congratulerei per il Nobel, ma guarda che averla progettata così da interagire con il suo proprietario per mezzo della parola è un clamoroso deterrente all'acquisto. Ma io dico, sono quasi vent'anni che vendi bambole gonfiabili (scusa la cruda semplificazione) e davvero pensi che uno, quando è lì lì o subito dopo, voglia sentirsi rivolgere domande? Eh sì, perché è questa la tua ideona: la bambola che fa domande! E poi a quali quesiti base hai pensato, sciagurato: “Ti stai divertendo?”,  “Ti piace quello che stai facendo?”, “A che gioco stai pensando?”. Guarda che da lì a “A cosa pensi?”, “Ma tu e io stiamo insieme?”, “Mi trovi ingrassata?” è un attimo.  Crolla la libido insieme al business. Gli uomini vorrebbero un pulsante di espulsione post coitum sotto al cuscino e tu vuoi dargli qualcuno che li obblighi a conversare? Matt, io te lo dico, arriveranno i cinesi con bambole mute da 20 euro in plastica, non importa se tossica, e vi spazzeranno via. E poi, non pago, hai anche deciso di rilanciare: fai lavorare alacremente un team alla realizzazione di un'app per restare sempre in contatto con la Doll, anche a distanza. Matrimoni in crisi, storie naufragate, litigate furibonde anche solo per un ultimo accesso sospetto su WhatsApp non ti suggeriscono niente? Piuttosto che piegarsi alla reperibilità imperitura e a un controllo in remoto 24 ore su 24, la maggior parte degli uomini che usa sex dolls, e non solo loro a dire la verità, si accoppierebbe con l'otaria gonfiabile da mare. Al limite, pure col materassino. Matt, dammi retta, ripensaci. La sex doll col cervello è una pessima idea. E non pensare che io faccia tutto questo perché voglio dare contro gli uomini che ne fanno uso, o che sia disgustata per gli orifizi intercambiabili dei tuoi modelli di 'alta gamma', o offesa perché quelli come te pensano che siamo non solo perfettibili ma addirittura sostituibili. Anzi, ti sono grata del tuo encomiabile e prezioso lavoro: ti prego, ripensaci e continua a occuparti tu di soddisfare quelli che desiderano una donna che dentro è fatta d'aria.
 


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