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Se la miss ci stress

Pubblicato da: Categoria: GLAMOUR

25
SET
2015
Sul serio considerate la figuraccia di Alice Sabatini, 18enne neo Miss Italia, quanto di più imbarazzante e sconcertante andato in onda durante la finale del pacchianissimo e ormai davvero bollito concorso di bellezza italiano?
 
Non saprei davvero da dove cominciare perché per tirar fuori un'edizione così cafonal (cit. Dagospia) ci vuole davvero talento, anche se con Claudio Amendola, Joe Bastianich e Vladimir Luxuria come giudici e Massimo Ferrero Er Viperetta come ospite d'eccezione forse non ne serviva poi così tanto. E il talento (qui sprecato) principale è quello di Simona Ventura: la lasci una scintillante conduttrice capace di rendere guardabile, e per l'intera estenuante diretta, l'Isola dei Famosi – anch'esso non proprio un cenacolo di fini intellettuali – e te la ritrovi in affanno col microfono, insaccata in abiti che anche Ivana Trump avrebbe avuto qualche riserva a indossare, nel disperato tentativo di rinnovare il non rinnovabile. Miss Italia è come quella bella e magari griffata giacca fuori moda che ognuna di noi lascia a giacere nel fondo dell'armadio perché disfarsene sembra impossibile, ma indossarla senza imbarazzi e figuracce è un'impresa ancora più temeraria. Ogni settembre ci riproviamo: la tiriamo fuori dall'armadio, la indossiamo e ci prende spavento. Poi però la qualità è buona, è costata un bel tot e dimmi poi, come facciamo a disfarcene che poi magari stavolta è l'anno buono che torna di moda? Ma sì, magari se la mettiamo con questo, o se la 'sdrammatizziamo' abbinandoci quest'altro... aspetta, quanti anni mancano perché la si possa spacciare per un look vintage? A suggerire che Miss Italia non sia vintage ma proprio vecchio e out (che vuol dire che non lo salvi in nessun modo e non resta che disfartene) basterebbe già l'eco del nome 'Mirigliani' che, non so a voi, ma a me rimanda un denso odore di formalina (e solo perché il silicone è inodore). E come se non bastasse, ecco le scoppiettanti quanto inedite sfilate delle miss in abito da sera, abito d'epoca e costume da bagno (in modello che sulle spiagge non si vede dal '94, nel caso un cambiamento fosse troppo destabilizzante): soporifere, se non letali. Ma la vera idea di quest'ultima edizione è svecchiare il concorso di bellezza con la (finta) miss curvy, che il solo culo enorme che ha (mi si passi il termine) è essere nata 1 metro e 80, magra e con le tette grandi, e con le miss interculturali, una italo-marocchina, l'altra italo-nigeriana (peraltro fatte fuori ai primi giri di voto). A rinforzo, l'autoproclamatasi 'portabandiera del fucsia' Luxuria. A proposito di donne, riuscireste a trovare messaggi meno stereotipati e banali di "anche le donne formose sono sexy", "le donne di colore quando sono belle sono belle davvero" e "il fucsia è femmina"? Menomale che ad arginare la deriva patetica del "sentirsi donna dentro" ci ha pensato Er Viperetta, sentenziando che "esistono uomini solo all'anagrafe"  –  che io ancora ho il dubbio se si rivolgesse a Claudio Amendola o all'ex onorevole transgender –  e anche suggerendo a quest'ultimo di farsi qualche miss nel dietro le quinte, approfittando "della sua situazione", per fortuna non meglio esplicitata in diretta. Comunque il punto di non ritorno del concorso sono come sempre le interviste alle Miss, che nelle intenzioni degli organizzatori dovrebbero scardinare una delle convinzioni più radicate nella mentalità nazionale, ovvero "o sei bella, o sei intelligente". Se ogni anno il manipolo di selezionatissime miss (quest'anno scelte tra oltre 10.000 aspiranti) ne incarnano la tragica conferma, quella del 2015 potrà essere ricordata come l'edizione in cui c'è stato addirittura un rilancio: i libri che parlano pagine e pagine, le donne che in quanto tali stanno a casa, il '42 e il vivere la guerra, Alice la vincitrice che ammette poi, tra le lacrime, di non essersi "esposta bene" (cito testuale). Insomma, abbiamo tirato fuori ancora una volta la giacca dall'armadio e tocca riporla con ancora più mestizia e sconforto. Fino al prossimo settembre, naturalmente.
 
 
 
 
 
 
 


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