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Veg is in the air

Pubblicato da: Categoria: LA MIA TAZZA VEGANA

8
MAG
2015
Arrivano la primavera e i turisti, insieme alla curiosità per altre tradizioni e modi di mangiare
 
 
Molti sentono l’arrivo della primavera già nell’aria: profumi di fiori sbocciati, rondini in volo, il primo caldo, le prime fragole. Io, invece, capisco che la primavera è alle porte quando, attraversando la strada per raggiungere piazza XX settembre, mi imbatto nei primi turisti coi sandali e i calzini bianchi ai piedi; in quel preciso istante capisco che la bella stagione sta per portare con sé non solo nuovi alimenti sulle nostre tavole ma soprattutto turisti stranieri, che ne apprezzeranno i sapori. Francesi, inglesi, tedeschi con le loro abitudini alimentari, molti fra i quali vegetariani e vegani. Questa tipologia di clienti rappresenta una buona fetta di mercato sempre più in espansione da accontentare, da soddisfare. Un acuto ristoratore conosce il mercato e le ultime tendenze alimentari, è informato e innovativo, mira alla differenziazione a beneficio delle proprie tasche e del territorio stesso; ristoratori attenti aggiungono nei loro menu delle proposte vegane ricercate, senza incappare nell’errore dell’improvvisazione dell’ultimo minuto, proponendo magari le solite verdure grigliate.
Per premiare le strutture turistiche e ristoranti “vegan-friendly” nasce “Viaggia Vegan”, un vero e proprio vademecum più che una guida su turismo e ristorazione, pubblicata qualche giorno fa, prima su tutti, da Michelin che ha selezionato strutture e ristoranti adeguati a soddisfare turisti vegani.
Le tipologie di turismo sono molteplici: turismo culturale, artistico, low cost, enogastronomico, sostenibile, responsabile, stagionale, cicloturismo, ma non scordiamoci che il turismo è, e resta, un settore economico che rimpingua le casse statali.
Se motivazioni etiche e salutistiche, ambientali, religiose o politiche non smuovono le coscienze a tal punto da scegliere per sé stessi una dieta vegana, esiste un motivo che solitamente fa tribolare: il denaro.
“Come le start-up sono i motori dell’innovazione nel mondo della tecnologia, e l’underground lo è per la nuova cultura, così anche l’energia e la creatività degli imprenditori e degli innovatori individuali possono reinventare la manifattura, e durante questo percorso creare posti di lavoro”(Chris Anderson). 
 
TORTA AL LIMONE CON COPERTURA ALLE MANDORLE
Profumata e dolce, ricorda molto il tipico pasticcino secco alle mandorle.
Senza burro e uova. Senza il chimico lievito confezionato.
 
INGREDIENTI
1 tazza di Farina integrale
1/2 tazza di zucchero di canna (o fruttosio)
1/2 bicchiere di olio di semi (di soia o girasole)
2 limoni bio
1 cucchiaino di bicarbonato
1/2 tazza di mandorle tritate
latte di soia q.b
 
PROCEDIMENTO
Semplice e veloce, provare per credere!
 
Prima di tutto grattugiamo la buccia dei 2 limoni; dopo questo primo step spremere i limoni e mettere da parte.
 
In una ciotola uniamo farina, zucchero, bicarbonato e la buccia dei limoni, mescoliamo velocemente e aggiungiamo gli ingredienti liquidi: olio, succo di limone e latte q.b, fino ad ottenere un impasto morbido e spumoso.
Versare nello stampo scelto e cospargere le mandorle tritate sulla parte superiore della torta con un cucchiaio di zucchero di canna.
 
In forno a 180° per 25 minuti.
 
CURIOSITA’
La reazione chimica della lievitazione si scatena quando due sostanze opposte (una acida e una basica) vengono a contatto tra loro attivate dall'acqua e dal calore. Di solito si usano i comuni lieviti per dolci ( lievito Paneangeli o lievito Bertolini) che non sono altro che lieviti artificiali. 
Come sostituire il lievito da supermercato con uno fai da te?
Con 1 cucchiaio di aceto di mele e 1 cucchiaino di bicarbonato, oppure con 1 cucchiaino di bicarbonato e il succo di 1,5 -2 limoni!
 
 
 

 



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