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Vietati i cattivi consumi

Pubblicato da: Categoria: LA MIA TAZZA VEGANA

12
GIU
2015
C’è chi spreca e chi non ha neppure un minimo vitale. Gli sprechi alimentari nel nostro Paese rappresentano la massima espressione di una società ingorda che preferisce buttare piuttosto che acquistare con parsimonia
 
I supermercati italiani con un binocolo in mano cominciano a spiare le novità legislative dei cugini francesi, che da pochi giorni hanno cambiato rotta e messo nero su bianco un divieto contro gli sprechi alimentari. I supermercati con una superficie superiore a 400mq da oggi non possono più buttare il cibo invenduto e prossimo alla scadenza, ma avranno l’obbligo di destinare tali prodotti o alle associazioni caritative, o destinarle al consumo animale o consegnarli ad aziende di compostaggio. I tre emendamenti parlano chiaro: o si rispettano o si applicheranno serie sanzioni. Mano più leggera invece è quella del Ministro dell’Ambiente Luca Galletti, che entro fine anno vuole proporre la medesima legge anti spreco, ma prevedendo incentivi a favore di chi si adegua alla normativa. In rete su change.org in 30mila hanno già firmato la proposta di legge anti spreco, perché per molti sapere che 300mila tonnellate di cibo viene buttato ogni anno è un peso sulla coscienza. La normativa italiana vuole puntare soprattutto sulla educazione dall’asilo all’università, affinché la forma mentis modellata sia compatibile con una politica ambientalista e protettiva nei confronti del pianeta. E sul fronte dell’innovazione nasce come soluzione al problema casalingo degli avanzi, una cucina che trasforma gli alimenti restanti in nuovi piatti, detta appunto cucina degli avanzi: spaghetti che diventano frittata, o legumi  che diventano un burger vegetale e così via. Secondo il noto chef Oldani, invece, la cucina degli avanzi non è la soluzione, ed espone il suo punto di vista all’Expo di Milano, ora in corso, affermando che bisognerebbe pensare di più quando si fa la spesa e pesare gli alimenti quando si cucina per evitare che si generi cibo cotto non consumato. E se pur condivisibile tale pensiero, mi chiedo dove fosse il sig. Oldani quando Cristiano Pinna ha fotografato e messo in rete le immagini scandalo di chili e chili di pane gettato nelle buste della spazzatura proveniente proprio dall’Expo dove si teneva la conferenza anti spreco. 
E mentre l’Expo continua a farmi drammaticamente divertire scopro in rete delle giovani ragazze di Berlino che, partendo dalla consapevolezza che in Germania ogni anno nei bidoni finiscono 16 tonnellate di imballaggi del cibo acquistato nei supermercati, hanno sviluppato un business plan e chiesto fondi via web tramite il crowdfunding. Oggi, il supermercato Original Unverpackt esiste davvero ed è possibile acquistare prodotti alimentari e prodotti per l’igiene della casa e della persona completamente senza imballaggi e sacchetti di plastica a favore di un pianeta senza sprechi.
 
TORTA ESTIVA ALLE PESCHE
 
-3 pesche
-1 limone
-1 vasetto di yogurt di soia alla pesca
-1 tazza di farina di farro
-1/2 tazza di zucchero di canna o fruttosio
-1/2 bicchiere di olio di semi di girasole
-latte vegetale q.b.
-1 bustina di lievito vanigliato
 
PROCEDIMENTO 
STEP 1 lavare, sbucciare e tagliare a piccoli pezzi le pesche; grattugiare la buccia del limone e unirlo alle pesche con un cucchiaio di zucchero. Mettere in una ciotola e mettere da parte.
 
STEP 2 In una ciotola unire la farina con il lievito e lo zucchero; cominciare a mescolare e aggiungere olio e yogurt; aggiungere il latte vegetale fino ad ottenere un composto morbido, ma non eccessivamente liquido. 
 
STEP 3 Aggiungere all’impasto le pesche e infornare la torta a 180° per 25 minuti.
Far raffreddare prima di servire.
 


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