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Pesci di plastica

Pubblicato da: Categoria: LA MIA TAZZA VEGANA

29
GEN
2016
Nel 2050 ci sarà più plastica nei mari che pesci: ne versiamo otto milioni di tonnellate all’anno. Ecco dove vanno a finire contenitori monoporzione, piatti e bicchieri di plastica, imballaggi dei prodotti che acquistiamo
 
“Cosa sono i pesci? Esistevano davvero?” domanderà il bimbo al papà.
Sarà la favola da raccontare ai nostri figli, domani. Un domani tanto vicino da sembrare sul serio una storia inventata. Nel 2050 nei mari ci sarà più plastica che pesci. E non si tratta di ingegnose idee artistiche al limite della realtà, si tratta di verità pura e schietta. 
Nessun solletico ai piedi durante i primi bagni estivi, nessun pesciolino che guizza fuori dall’acqua. 
Già tutti testimoni di presenze nostrane nei nostri mari. Alzi la mano chi, tuffandosi in acqua, non è stato avvicinato da una bottiglietta e da un bicchiere di plastica, una rete. Ci si poteva accovacciare a raccogliere le conchiglie più belle, un tempo. Adesso restiamo sulla spiaggia, come sardine inscatolate, circondati da cicche di sigarette e pezzetti di vetro. Se ci va bene. 
La semplificazione della quotidianità, a cui prima o poi tutti abboccano, ha un rovescio della medaglia. Cosa si nasconde dietro contenitori monoporzione, piatti e bicchieri di plastica, imballaggi dei prodotti che acquistiamo?
Dal 1964 a oggi, la produzione di plastica nel mondo è aumentata di ben venti volte. Entro il 2050 quadruplicherà. Nei nostri oceani vengono riversati quasi 8 milioni di tonnellate di plastica all’anno, un camion colpo di spazzatura al minuto. 
Non abbiamo invaso solo il pianeta terra, ma pure un mondo che è dei pesci. Noi, padroni di tutto. Padroni su tutto. E loro, gli abitanti del mare, ingoiano la nostra immondizia. 
C’è poi chi è passato alle vie di fatto; basta chiacchiere, avrà pensato il giovane 21enne olandese 
fondatore della Ocean Cleanup Foundation, il quale ha ideato un meccanismo che permette, grazie a un’enorme barriera galleggiante, di sfruttare le correnti e le onde del mare per raccogliere i rifiuti di plastica. 
Chissà se questi e altri progetti potranno salvare il salvabile o se domani, quel domani troppo vicino, saremo costretti a mostrare i pesci e le specie marine solo sui libri, o mostrando i pesci nella resina dell’artista Riusuke Fukahori, pesci intrappolati nella resina da lui solo dipinti, da noi realmente ingabbiati. Alla domanda “Cosa sono i pesci? Esistevano davvero?” seguirà con molta probabilità la nostalgica narrazione di ciò che c’era nei nostri mari: colori e vita. 
 
RISO INTEGRALE CON ALGHE E VERDURE
Ricetta ©vegolosi.it 
 
 
Non sempre le alghe sono facili da cucinare: buone e piene di proprietà a volte si scontrano con il nostro palato occidentale. Ecco una ricetta per usarle in cucina in un connubio fra sapori delicati ed intensi.
 
Ingredienti per 4 persone 
320 g di riso integrale 
15 g di alghe wakame 
1 peperone giallo (o 4 carote carote, a seconda della stagione) 
1/2 cipolla di Tropea 
140 g di piselli in scatola sgocciolati 
olio extravergine di oliva 
cumino q.b. 
sale q.b 
 
Prepariamo il riso Lavate molto bene il riso integrale sotto l’acqua corrente e versatelo in una pentola con circa 900 g di acqua salata (il rapporto tra acqua e riso è sempre 3:1). Cuocete sino al completo assorbimento del liquido. Lavoriamo le verdure: Tritate grossolanamente la cipolla, lavate il peperone e tagliatelo a quadretti avendo cura di eliminare la parte bianca dello stesso. Mettete le alghe a bagno in un bicchiere con acqua a temperatura ambiente per 15 minuti. In una padella antiaderente versate un filo d’olio e soffriggete la cipolla, dopo pochi minuti aggiungete i peperoni e le alghe e fate insaporire. Aggiungete poca acqua durante la cottura per evitare che si brucino le verdure. Dopo 5 minuti unite i piselli, il cumino e correggete di sale. Terminate la cottura appena i peperoni sono ben teneri. Mescolate le verdure al riso e servite caldo. Potete condire il riso con del lievito alimentare in scaglie come condimento alternativo.
 


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