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A occhio e croce, Gesù era vegetariano

Pubblicato da: Categoria: LA MIA TAZZA VEGANA

17
MAR
2016
Che Egli sia stato vegetariano oppure no è davvero un bel rompicapo. Da un punto di vista storico, finché la religione cristiana non divenne religione di stato, molti tra i suoi seguaci, tra cui molti apostoli, seguivano una dieta vegetariana
 
E il Signore disse: ”Mi avete sacrificato un gran numero di ovini e di bovini, ma a me non dà piacere il sangue dei manzi, degli agnelli o dei capretti; quando voi alzate le mani, Io distolgo gli occhi da voi e quando pregate non vi ascolto, perché le vostre mani sono sporche di sangue." [Isaia (1:11-15)]
 
Che Gesù sia storicamente esistito o che invece sia una mitologica figura, non è data certezza; a questo risponde meramente la fede che è (o non è) in ognuno di noi. Che si parli inoltre di religione cristiana, buddista oppure induista, ad unirle vi è un unico comune denominatore di pace, amore e bene. In molte religioni si concepisce il corpo come tempio dell’anima da nutrire con alimenti vitali, pieni di energia come i vegetali ed eliminando le carni, essendo esse intrise di dolore e sofferenza. Nelle fonti si narra che Gesù fosse stato vegetariano. Sarà vero?
 
Che Egli sia stato vegetariano oppure no è davvero un bel rompicapo. Da un punto di vista storico, finché la religione cristiana non divenne religione di stato, molti tra i suoi seguaci, tra cui l'apostolo Giacomo, Matteo, Sant'Agostino di Ippona (per citarne alcuni), seguivano una dieta vegetariana supponendo che ciò fosse un precetto religioso che si conciliava con la volontà (di Dio) di non uccidere animali, oltre agli uomini. Cosa accadde poi? Accadde che l'imperatore Costantino, con lo scopo di unificare il credo e porre rimedio alla frammentazione dei culti e delle tradizioni, attuò, mediante il Concilio di Nicea, una vera e propria repressione delle dottrine difformi rispetto ai canoni ufficiali, tra cui - udite udite - perseguire i vegetariani, essendo questa una scelta praticata dai cristiani delle origini. Per suo volere, «chi fosse stato scoperto vegetariano doveva essere ucciso attraverso una colata di piombo fuso in gola» ( FANCIOTTI, La chiesa e gli animali, Gruppo Perdisa Editore, Bologna, 2007). Altri furono impiccati, come testimoniano ulteriori fonti. Insomma, i vegetariani erano eretici, le loro abitudini erano difformi dalle teorie in quel momento diffusasi. Secondo le teorie di Tommaso d'Aquino: «le anime degli animali non avendo la capacità di agire indipendentemente non sono sussistenti» (egli è lo stesso che sosteneva l'inferioritàà della donna rispetto all'uomo. Capito?)
   
E' interessante porre lo sguardo su argomenti di questo tipo, soprattutto quando, in occasione di festività come la Pasqua, la "tradizione" prende il sopravvento e con essa, ogni anno, si assiste alla moria di agnellini serviti sulle tavole della gente. 
 
Attraverso questo excursus storico, allora, sembrerebbe opportuno distinguere tra le fonti cristiane pre Concilio e quelle postume, frutto di interpretazioni che portavano acqua al proprio mulino. La Bibbia ne è l'esempio. Basti pensare che "cibo" era tradotto con "carne", così come "Era" era stata tradotta con "Terra", traduzione, quest'ultima, che ha generato allarmismo e panico per la "fine della Terra", anziché fine di un'era. Come la mettiamo con la storia dell'agnello a Pasqua invece? Altre fonti spiegano chiaramente che fosse metaforicamente utilizzato per riferirsi a Cristo, "l'agnello di Dio", e comunque se anche si fosse ordinato di immolare un animale, il sacrificio sarebbe stato sufficiente in quell'unica occasione, ritenendo inopportuno ripeterlo ogni anno, fino ad oggi.
 
Quantunque non sia data certezza che Gesù fosse o meno vegetariano, l'etica vegetariana è unicamente l'ovvia conseguenza dell'abbandono a qualsiasi forma di violenza nei confronti dei propri simili, che pare essere conforme ai valori cristiani (e di altre confessioni religiose) di pace, amore e vita; pertanto, il precetto "non uccidere" sarebbe giusto soltanto guardando all'uomo? Non uccidere significa non uccidere, cosa c'è da interpretare?
 
COLOMBA DELLA PACE VEGANA
 
INGREDIENTI
500 g di farina di kamut
250 g latte di mandorle
100 g di farina di mandorle
100 g di zucchero di canna grezzo
5 cucchiai di olio di semi (girasole, arachidi)
Buccia grattugiata di 2 arance bio
Buccia grattugiata di 1 limone bio
12 g di lievito di birra
Uvetta, frutta candita e gocce di cioccolato a piacere
 
1. Sciogliamo il lievito di birra nel latte di mandorle a temperatura ambiente, mescolare fino ad ottenere un liquido omogeneo senza grumi; versiamolo in una ciotola capiente a cui uniremo anche la farina, la farina di mandorle, lo zucchero di canna, e gli altri ingredienti liquidi. Solo alla fine uniamo la buccia grattugiata di arance e limone.
2. Cominciamo a mescolare con un cucchiaio, poi impastiamo con le mani, almeno 10 minuti, fino ad ottenere una palla liscia e compatta. 
3. Coprire e lasciare riposare e lievitare per almeno 3 ore.
4. Trascorso il tempo necessario, dividiamo l’impasto in tante palline, più meno grandi quanto un pugno e riponiamole in un contenitore di carta per colombe (si acquistano in qualsiasi supermercato e negozi specializzati in questo periodo) in precedenza unte con dell’olio di semi.
5. Lasciare riposare e lievitare per altre 3 ore
6. A questo punto possiamo infornare le nostre mini colombe vegane a 200° per 40/ 45 minuti in forno ventilato.
 


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