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Peter Singer, ovvero l'altruismo efficace

Pubblicato da: Categoria: LA MIA TAZZA VEGANA

23
GIU
2016
Il vip vegan di giugno è uno dei pensatori contemporanei più discussi nel campo dell’etica, meglio conosciuto come scrittore dell’opera “Liberazione Animale”, testo di riferimento per il movimento animalista, che abbraccia problematiche che passano al setaccio il rispetto dell’ambiente, distribuzione della ricchezza, sfruttamento delle altre specie.
 
Peter Singer, nato a Melbourne nel 1946 da genitori ebrei viennesi, conclude gli studi in legge, storia e filosofia e comincia la sua carriera accademica presso Princeton e la Melbourne University.  Il suo pensiero filosofico si concentra intorno a dei concetti chiave:
-      Gli esseri umani non sono i soli a provare dolore e sofferenza, essendo tale condizione appartenente anche alle altre specie animali; una sofferenza che va anche al di là di quella fisica (basti considerare l’idea di una mucca-mamma che cerca per giorni e giorni i propri cuccioli strappati da lei alla nascita, senza mai ritrovarli);
-      Il dolore, dunque, è sofferenza fisica e psicologica, negativa in quanto tale a prescindere dal soggetto che lo provi;
-      Ognuno di noi si assuma le proprie responsabilità di quanto facciamo e di quanto NON facciamo;
-      Nessuno può decidere di strappare la vita ad altro considerando la razza, la specie e il sesso.
“Vogliamo prevenire dolori e infelicità, riteniamo sbagliato infliggere sofferenze non necessarie a un altro essere, anche se non appartiene alla nostra specie. Riteniamo che gli animali siano sfruttati spietatamente e crudelmente dagli uomini, e vogliamo che tutto ciò cambi”, afferma in Liberazione Animale. Il filosofo australiano in quest'opera concentra la sua analisi su un concetto che riportiamo: “L’esclusione degli animali dalla sfera morale non è giustificabile razionalmente, è frutto di puro e semplice pregiudizio specista”. Quando ci si chiede, in buona sostanza, se l’animale soffre e ama, non possiamo negargli tali emozioni. Sì, ama. Sì, soffre. E la negazione di queste emozioni è solo frutto di un antropocentrico pregiudizio umano, che crede sé stesso sopra ogni cosa, e come tale unico di provare amore e dolore.
Presente in Italia il 21 e il 22 giugno scorso per ritirare il premio internazionale Empty Cages, istituito dalle Edizioni Sonda, egli promuove il suo ultimo libro “La cosa migliore che tu puoi fare”, riflettendo sul concetto di “Altruismo Efficace”, basato sull’idea semplice che vivere in modo etico significa vivere nel miglior modo possibile, adottando un punto di vista razionale dei comportamenti generosi e sulla beneficienza, col fine ultimo di una società meno egoista, un mondo compassionevole, un mondo migliore in cui sentirsi persone migliori.
 
TORTINO ALLE PESCHE
INGREDIENTI
-    1 tazza di farina di farro
-    1/2 tazza di zucchero di canna integrale
-    1/2 bicchiere di olio di semi di girasole
-    1 bustina di lievito vanigliato
-    1 limone bio ( solo buccia grattugiata)
-    2 pesche frullate e 1 a fettine per la decorazione
-    4 cucchiai di farina di mandorle
-    latte vegetale  (soia, riso, ecc) q.b.
PROCEDIMENTO
In una ciotola capiente ( o direttamente in un robot da cucina) versate la farina, lo zucchero, il lievito e la farina di mandorle; mescolate velocemente e aggiungere l’olio, la buccia del limone, la purea di pesche e il latte vegetale a filo fino ad ottenere un impasto liscio e morbido.
Preparare gli stampini per tortini, o uno stampo da plumcake e versarvi all’interno l’impasto. Decorare con fettine di pesche.
In forno - ventilato e pre riscaldato - a 180° per 25 minuti (prova stecchino).
 
 
 


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