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Non solo Ilva: Taranto è soprattutto mare

Pubblicato da: Categoria: LA MIA TAZZA VEGANA

24
MAG
2018

Una settimana dedicata al mare con numerose le iniziative culturali a favore di una visione nuova della città, come quella chiamata “Porte Aperte” che ha permesso ai cittadini di visitare il porto mercantile, l’arsenale e i Giardini dell’ospedale militare

Si è conclusa la Settimana Europea del mare. L’evento che si celebra ogni anno in tutta l’Unione il 20 maggio è stato realizzato a Taranto grazie alla Fondazione Marittima Ammiraglio Michelagnoli ONLUS.
Istituita il 20 maggio del 2008 dai Presidenti della Commissione Europea, dal Parlamento Europeo e dal Consiglio dell’Unione Europea, la settimana europea del mare ha lo scopo ancora oggi di aumentare la conoscenza dell’Europa marittima.
Per Taranto, l’obiettivo dell’evento è stato quello di concepire la città con occhi nuovi, allontanandone l’etichetta di città industriale inquinata e inquinante dovuta alla presenza dell’Ilva. Numerose le iniziative culturali a favore di una visione nuova di Taranto come città di mare, come quella chiamata “Porte Aperte” che ha permesso ai cittadini di visitare il porto mercantile, l’arsenale e i Giardini dell’ospedale militare per poi concludere le giornate il 20 maggio nel Castello Aragonese con la rassegna espositiva “Expo-Mare”. Il Mar Piccolo di Taranto è stato al centro dell’attenzione con la Mostra fotografica “l’antico affaccio sul Mar Piccolo” a cura di Pisani e Girardi e con la videoproiezione intitolata “Emozioni del Mar Piccolo”.
Non possiamo, comunque, fare a meno di pensare a Taranto come città dilaniata dall’inquinamento. Spesso i mari non nascondo solo pesci, alghe, molluschi, coralli, ma anche bottiglie di plastica e rifiuti scaricati nelle acque. Taranto non fa eccezione. L’allarme è stato lanciato da Legambiente Taranto la quale ha denunciato la presenza di oltre 761 rifiuti in soli cento metri di spiaggia, del Mar Piccolo, affermando che “ la regina incontrastata di questo mare di rifiuti è la plastica, materiale non biodegradabile, che da sola costituisce il 99,8% dei rifiuti trovati”.
La distesa di rifiuti di plastica arriva nel mare stesso, inquinandolo e inquinando i suoi abitanti: i pesci. Essere animali, in merito all’inquinamento del mare, ha voluto divulgare un’indagine con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica. E’ stato riscontrato che nei pesci ci sia la presenza di mercurio e plastica oltre i limiti. In particolare, fino a 11.000 particelle di materiale plastico all’anno. Una previsione futura dello stato di inquinamento ci allarma: nel 2050 nell’oceano ci sarà più plastica che pesce. Non deve lasciarci indifferente il dato appena indicato; infatti, la presenza di mercurio oltre i limiti consentiti determinerebbe problemi allo sviluppo fetale. Il bello e il brutto del mare è esattamente questo: la sua bellezza è mozzafiato, poeti ed artisti sono da sempre ispirati da esso. Ma non è eterno, non è immune dal male che gli arrechiamo. La settimana europea del mare ha rappresentato un momento di riflessione su tematiche importanti legate al rispetto ambientale. Per i giorni che seguiranno, teniamo a mente come promemoria che il mare non è una discarica a cielo aperto.

 



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