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Michele Muschio Schiavone/ Lavoro, occupazione, nuovo slancio per l'economia

Pubblicato da: Categoria: SCACCHI

29
MAG
2015
Per il candidato alle prossime regionali del 31 maggio nella lista "Popolari - con Emiliano presidente", costituiscono obiettivi da perseguire con forza nella prossima assise regionale ma rappresentano traguardi raggiungibili solo a patto che si attui una vera e propria svolta in altri due comparti cardine come l'ambiente e la sanità
 
"Come ha già evidenziato Emiliano, per quanto riguarda il comparto della sanità, siamo penultimi in Italia nei servizi, nella velocità e nell’eccellenza. E' quindi chiaro ed evidente che occorre attuare una radicale inversione di tendenza rispetto al passato. 
Proprio per questo motivo - continua Muschio Schiavone - Emiliano ha già dichiarato che terrà per sè la delega alla sanità "perché – sono le sue parole - il modello deve cambiare ed il presidente della Regione sulla sanità deve metterci la faccia ed essere interlocutore di quel consiglio superiore della sanità pugliese che andremo a costituire". 
I cittadini pugliesi sono stanchi dei tanti, troppi, insostenibili disagi che caratterizzano, in negativo, l'andamento della sanità in Puglia.
Un comparto che oggi pesa per oltre l'80% sul bilancio regionale anche perché chi aveva in questi anni il compito di garantire l’equilibrio finanziario della sanità in Puglia, invece di operare in maniera oculata e razionale provando a cancellare gli enormi sprechi che in questi ultimi anni hanno determinato il gravissimo deficit del settore, ha voluto proseguire nella politica dei tagli, gravando sui servizi, sulla qualità dell’offerta ospedaliera e sulla gestione del personale.
Oggi il diritto alla salute è violato a causa di molti disservizi. Le liste di attesa, sempre più insostenibili, sono una delle principali cause del malfunzionamento del sistema sanitario e della conseguenziale migrazione verso le Asl di altre regioni, dannosa e costosissima per le casse della sanità regionale.
La scelta, forzata, di ricorrere alle visite private a pagamento, non fa che aggravare le discriminazioni e le disuguaglianze tra cittadini abbienti e quelli meno abbienti a discapito ovviamente di quest’ultimi, non in possesso di risorse finanziarie tali da permettere loro di curarsi dignitosamente.
Inoltre – prosegue Muschio Schiavone - a peggiorare un quadro già di per sè assolutamente desolante, secondo la classifica dei Lea (livelli essenziali di assistenza) stilata presso il ministero della Salute, la Puglia è relegata al penultimo posto nella graduatoria nazionale. E tra le prestazioni prese in esame ne figurano alcune di assoluta importanza, quali l'assistenza agli anziani; screening per i tumori al seno; risonanza magnetica; ricoveri ospedalieri e attività di prevenzione.
Se guardiamo poi agli anziani, ci troviamo di fronte ad un quadro socio-economico, quello pugliese, davvero preoccupante. Come hanno evidenziato i sindacati in una recente analisi, in Puglia ci sono circa 900 mila pensionati, le cui pensioni medie mensili sono di 665,00 euro. Oltre 200 mila pensionati autonomi (coltivatori diretti, artigiani) che percepiscono pensioni mensili che vanno, in media, tra i 460,00 e i 517,00 euro. 
E' del tutto evidente, quindi – a parere di Michele Muschio Schiavone - che i nostri anziani vivono in una situazione che nella gran parte dei casi sfiora la soglia dello stato di povertà, così come è altrettanto evidente che sarebbe davvero inaccettabile privare i cittadini della terza età dei moderni ed adeguati servizi socio-sanitari, di un efficace prevenzione e cura per prolungare la durata della vita sana ed in salute.
 
Occorre dunque ripensare il modello sanitario in Puglia, eliminando in maniera razionale gli sprechi, puntando sulla qualità e sulle nostre professionalità, abbattendo quelle criticità che oggi non ci consentono di avere politiche della salute rispondenti alle reali esigenze e ai bisogni degli utenti.
Rilancio delle politiche sanitarie che deve andare di pari passo con la riqualificazione ambientale: 
"Non si può - evidenzia Muschio Schiavone - continuare a vedere Taranto relegata agli ultimissimi posti delle classifiche sulla qualità della vita stilate annualmente da "Il Sole 24 Ore". Una tendenza che va assolutamente invertita favorendo politiche di riqualificazione ambientale che non possono prescindere, ovviamente, da quella che costituisce una priorità assoluta, ovvero la riambientalizzazione dell'Ilva. Occorre necessariamente accelerare le procedure di accesso ai fondi promessi per avviare il processo di riqualificazione ambientale, e parliamo di circa un miliardo e 600 milioni di euro, se si sommano i 400mila euro già garantiti dalla Cassa Depositi e Prestiti e da due istituti bancari ai circa 1 miliardo e 200 milioni che dovrebbero arrivare dall'utilizzo dei fondi Riva. 
Bisogna cancellare i ritardi - è il monito lanciato da Michele Muschio Schiavone - e mettere subito a disposizione quei fondi per rendere concreto il piano di risanamento. L’Ilva non deve chiudere, perché produce economia e occupazione ma, allo stesso tempo, deve portare avanti la sua attività industriale nel pieno rispetto dei parametri di tutela ambientale. Solo così, infatti, si potranno garantire due diritti fondamentali, quello alla salute e quello al lavoro. Emiliano, nei giorni scorsi, con la sua provocazione sull'Ilva, ha voluto riproporre all’attenzione dei media proprio la necessità che si diano risposte chiare e concrete riguardo al processo di riambientalizzazione."
 


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