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PHIONA MUTESI: LA REGINA NERA

Pubblicato da: Categoria: SCACCHI

17
NOV
2016
Nelle baracche ugandesi di Kampala è sbocciato un fiore: Phiona Mutesi. Una grande scacchista, dal cuore d’oro, attraverso la sua passione per il Nobil Gioco mantiene se stessa e la sua famiglia, pagando l’affitto in una umile dimora.
Esempio di rigore morale per la nostra società, ormai corrotta a tutti i livelli, nella quale gli unici valori sono i soldi e il potere! 
 
 
(Continua dal numero 38 di ExtraMagazine del 14 Ottobre)
Phiona Mutesi, regina degli scacchi a meno di vent’anni e proveniente da Kampala in Uganda, è diventata un personaggio globale, sempre di più e inaspettatamente. Si spera che non diventi mai “vittima” del merchandising occidentale, di sponsor vari e tutto ciò che sporca la purezza di una sana competizione e di un sano agonismo. 
Cresciuta a Katwe, una baraccopoli nei dintorni della capitale, nel gioco degli scacchi è così brava e geniale che ha partecipato ai giochi olimpici dopo essere diventata la più brava del suo paese. Phiona, poco più che una bambina, infatti, arriva imbattuta al torneo di fine anno a Kampala, battendo la maggior parte dei suoi compagni di delegazione alle olimpiadi e meritando il primo premio di 130 sterline.
L’accostamento tra una bambina ugandese e gli scacchi può in effetti apparire curioso, se vogliamo anomalo. Un gioco che non si addice alle baraccopoli, basti pensare che con la scacchiera passavano i pomeriggi le dame medievali e che gli scacchi sono il passatempo dei rampolli di buona famiglia, perfino in Uganda. Ma come arriva, Phiona, ad appassionarsi di re e regine, alfieri e cavalli, torri e pedoni? Grazie al corso di scacchi organizzato da un’associazione cristiana di beneficenza. Poiché chi partecipava aveva il pasto gratis, lei ci va con il suo fratellino e da quel momento il gioco la prende talmente da riuscire a cambiare la sua vita e ad influenzare, almeno in parte, quella di tantissimi ragazzi.
Phiona è diventata subito un modello nel suo paese. Commenta Godfrey Gali, segretario della Federazione Scacchi Ugandese: “La notizia ha fatto il giro del mondo e ha provocato un salutare terremoto nel nostro sport. Prima, gli scacchi venivano considerati uno sport elitario. Oggi centinaia di giovani si avvicinano alla scacchiera perché sognano il successo ottenuto da Phiona”. 
Il suo talento innato la porterà fino in Siberia per partecipare alle Olimpiadi degli scacchi. Lì avrà la possibilità di stringere la mano al campione Garry Kasparov e la sua vita è trasformata. 
La sua storia, che ricalca quella delle favole, viene raccontata nel libro del giornalista Tim Crothers (in uscita in Italia per la casa editrice Piemme) dal titolo: “La regina di Katwe”. Un’ascesa che diviene ancora più fiabesca quando Phiona riceve l’invito a una partita a scacchi dal fondatore della Microsoft Bill Gates. E non sarà l’unica soddisfazione per la giovane campionessa africana. 
La Disney, quest’anno, ha realizzato un film, con lo stesso titolo del libro di Crothers, raccontando una delle più avvincenti e affascinanti favole che la storia contemporanea ci offra.
Il mondo degli scacchi è fiero di essere protagonista, assieme a questa piccola grande donna, di un processo di rinascita e affermazione di una popolazione che vive ai limiti di una povertà che, addirittura, fa perdere la nozione del tempo e fa smarrire la propria identità. Nel precedente articolo, difatti, ho riferito che l’età di Phiona è stata “stimata”, perché nemmeno lei la conosce non esattezza.
Il Nobil Gioco rappresenta, senz’altro, un modello di pensiero da seguire, giacché educa al rigore morale e intellettuale. Se ne fa uso, difatti, anche come arma per combattere il bullismo, che è una forma di degenerazione dei comportamenti giovanili che perseguono la prevaricazione. “Homo hominis lupus” dicevano i latini.
Ebbene, a Kampala, gli scacchi sono riusciti a riscattare dalla povertà più spinta una giovane donna, rendendola esempio per tanti giovani che, piuttosto che seguire la via facile della malavita per sottrarsi alla fame, preferiscono l’impegno, l’abnegazione e l’uso della mente e delle proprie capacità per superare le difficoltà oggettive che la miseria comporta.
Phiona sia un esempio per tutte le generazioni di giovani e adulti che, affascinati dalla vita semplice, spesso disdegnano ciò che li può elevare al rango di “veri uomini”, giacché lo studio ed i titoli non sono sufficienti a compensare lacune che, mediante l’ausilio ed una pratica consapevole del Nobil Gioco, si possono colmare.
 
 


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