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DONNA O REGINA?

Pubblicato da: Categoria: SCACCHI

8
MAR
2017

Le regole del gioco degli sacchi precorrono i tempi riguardo il ruolo della donna nella società moderna e ci impartiscono una importante lezione di vita.  

In questa domanda si cela l’essenza della figura femminile, non solo nel “Nobil giuoco”, ma nella vita in tutte le sue sfaccettature.  
Negli Scacchi la “Donna” è la figura più alta, snella e la corona le attribuisce il titolo di “Regina”. Sul campo di battaglia affianca il Re, suo sposo, ma contrariamente a quanto ci si aspetterebbe non riveste un ruolo passivo. Per secoli, l’immagine femminile è stata relegata al solo compito di moglie e madre, per cui stupisce che, in un gioco che rievoca l’ambiente medioevale, esplichi molteplici funzioni.
Pur chiudendo gli occhi, è difficile immaginare una sovrana combattere in abiti regali a fianco al suo Re, in un esercito di soldati, i Pedoni, di fanti a Cavallo e di Alfieri, circondata dalle Torri che proteggono il regno. Sembrerebbe la solita favola, dunque, se non celasse la “filosofia del vivere femminile”.
Sulla scacchiera la Regina, dotata di enorme mobilità, è capace di attaccare più nemici contemporaneamente, di dare “scacco matto” al Re avversario, ma soprattutto di difendere il suo sposo. E’ il pezzo che possiede il maggior valore in assoluto e, generalmente, si scambia solo con la Regina dell’avversario. Si può “sacrificare” per un pezzo di valore inferiore solo qualora si fosse certi di essere ad un passo dalla vittoria.
Ebbene il “Nobil giuoco” ha precorso i tempi, esprimendo una visione avanguardistica della Donna. Lei è poliedrica esattamente come la descrivono le regole del gioco degli scacchi, sa essere contemporaneamente una brava moglie, un’eccellente madre e molto valida in ambito lavorativo. Sempre in prima linea nella difesa dei suoi amati figli, del suo nucleo familiare, attiva su più fronti e, soprattutto, pronta a sacrificarsi per il bene di coloro che le stanno maggiormente a cuore se fosse necessario. La Donna si dona senza riserve come la Regina degli Scacchi.
Pochi giorni fa, l’8 Marzo, come ogni anno, si è celebrata la sua festa, ma la realtà stride con tutte le frasi di circostanza appartenenti al gergo comune, che sono riportate nelle pubblicità in tale occasione.
L’emancipazione femminile troppo spesso infastidisce certi “cosiddetti uomini”, difatti ogni giorno basta sintonizzarsi su un telegiornale per apprendere della violenza subita dalle Donne o, peggio, della loro morte.
Coloro che si sono scelti come compagni di vita e, a volte, anche colleghi di lavoro o semplici conoscenti, piuttosto che ascoltare, rispettare e, perché no, imparare, preferiscono reagire con violenza psicologica, verbale o fisica. Tutto ciò nel tentativo di schiacciare o mettere a tacere il presunto “sesso debole”.
Auspico che le future generazioni maschili, attraverso l’apprendimento delle regole del gioco e del valore della Regina della scacchiera, abbiano l’intelligenza di comprendere ed apprezzare maggiormente il ruolo e la preziosità della Donna ed imparino per questo a rispettarla di più. Non dimentichino mai che “dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna!”

 



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