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AD ITRIA SCACCHI: LA DOLCE SINFONIA DEL NOBIL GIOCO

Pubblicato da: Categoria: SCACCHI

5
APR
2017

Scacchi e Musica sono stati un binomio fondamentale nella vita di artisti come Philidor e Horowitz, nel passato, ed Ennio Morricone, nel presente. Può davvero questa disciplina permeare e incastonarsi anche in questa forma di espressione artistica?  

“Se non fossi un musicista vorrei essere uno scacchista. Ma un grande scacchista di quelli che la storia non dimentica. Come Fischer, Karpov, Kasparov e tanti grandi maestri del passato. Ma è solo un sogno che arriva puntuale quando perdo una partita.”
Sono parole di Ennio Morricone, celeberrimo compositore, musicista e direttore d'orchestra, autore di musiche per oltre 500 film e serie TV, nonché appassionato scacchista, ospite d'onore nella finale CIA del 2012 e compositore dell'Inno delle Olimpiadi degli Scacchi di Torino 2006. Esattamente un anno fa ha ricevuto il prestigioso Premio Oscar per le musiche del film "The Hateful Eight" di Quentin Tarantino.
Esiste davvero un filo invisibile che collega gli Scacchi con la Musica, intesa come forma di espressione artistica? Alcuni grandi compositori, per citarne solo alcuni Phlidor, Horowitz e lo stesso Morricone, sono giocatori di scacchi più o meno forti o semplicemente estimatori di entrambe queste forme di espressione culturale. Siegbert Tarrasch, ad esempio, sosteneva che: “Gli scacchi, come l’amore e la musica, hanno il potere di rendere gli uomini felici.” Tutto ciò testimonia che, perlomeno, la vicinanza tra scacchi e musica è davvero notevole.
Il punto di contatto tra queste due discipline è senz’altro da ricercare nel loro valore estetico. Il bambino che inizia ad avvicinarsi agli scacchi è attratto senz’altro dalla forma dei pezzi, dal loro colore o dal materiale con cui sono lavorati. Questa curiosità estetica permette il primo approccio con gli Scacchi, che sarà seguito poi dalla volontà di imparare le regole per giocare. Analogamente il bimbo vede inizialmente lo strumento musicale come un oggetto, è attratto dal suo lato estetico, poi vorrà imparare a suonare. Si potrebbe negare la bellezza di un violino, di un’arpa o del pianoforte stesso?
Da ciò ricaviamo che gli Scacchi e la Musica siano inscindibilmente uniti da un iniziale approccio visivo e poi da una meravigliosa fusione di logica ed estro creativo, come un’alchimia. Le regole, in entrambi i casi, sono rigide, la tecnica è fondamentale e solo conoscendo appieno questi due aspetti si potrà creare l’opera d’arte. Non sempre, però, c’è un pedissequo e rigoroso rispetto delle regole; a volte quegli stessi dogmi vengono infranti, come per esempio nell’approccio moderno agli Scacchi e con i musicisti futuristi.
Ma tutto questo è teoria, ma come facciamo a vedere materialmente questo legame tra scacchi e musica? Si potrebbe, ad esempio, assistere al musical “Chess”, un capolavoro di Tim Rice, autore dei testi, che ha scritto anche Jesus Christ Superstar ed Evita, mentre le musiche sono degli ABBA. L’opera è ambientata al periodo della guerra fredda tra USA e URSS, protagonista è lo scontro tra il campione americano Frederick Trumper, nel quale riconosciamo la figura di Fischer, e quello russo Anatoly Sergievski, in parte ispirato a Spasskij e in parte a Korchnoj. Le vicende scacchistiche e politiche si intrecciano con la storia d’amore tra la compagna del giocatore e il campione russo, mentre una scacchiera fa da sfondo ad ogni scena. È sostanzialmente un messaggio di pace quello del musical di Rice e degli ABBA, quindi non poteva mancare l’espressione di un sentimento così bello e grande come l’Amore, quello con la “A” maiuscola, che tutto permea ed ispira, quello per cui si vive, si trova la forza di alzarsi al mattino e di combattere, anche solo da un capo della scacchiera! I giocatori, alla fine, si renderanno conto di essere unicamente delle pedine del potere.
Ancora una volta gli scacchi entrano nell’arte, nella storia e nella vita di tutti i giorni dimostrando, se ce ne fosse ancora bisogno, come rappresentino uno dei fili conduttori della cultura dell’umanità e come “il sentimento” per eccellenza, quale l’Amore, possa rappresentarli.
 



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