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IL BIANCO E IL NERO/ L´IMPORTANZA DELLA DISCIPLINA

Pubblicato da: Categoria: SCACCHI

7
DIC
2017

“L’educazione è il grande motore dello sviluppo personale. È grazie all’educazione che la figlia di un contadino può diventare medico, il figlio di un minatore il capo miniera o un bambino nato in una famiglia povera il presidente di una grande nazione. Non ciò che ci viene dato, ma la capacità di valorizzare al meglio ciò che abbiamo è ciò che distingue una persona dall’altra.” (Nelson Mandela)

Ho sempre pensato che la seguente affermazione di Malcom X: “L’educazione è il nostro passaporto per il futuro, poiché il domani appartiene a coloro che oggi si prepararno ad affrontarlo” sia sacrosanta e valida in ogni epoca.
Ai miei tempi i genitori erano sicuramente molto più severi di quelli di oggi, nonostante già fossero molto meno rigidi dei nostri nonni.
Gli insegnanti avevano sempre ragione, anche nell’eventualità in cui, come tutti gli esseri umani, avessero commesso degli errori. Nessuno osava contestare l’operato dell’adulto, che fosse insegnante o genitore o istruttore sportivo.
Oggi, invece, la situazione è completamente ribaltata: molti ragazzi rispondono con arroganza e presunzione agli adulti, quando ritengono di aver ragione, e contestano l’autorità di chi ne sa sicuramente più di loro, mettendosi letteralmente a tu per tu.
Tale fenomeno dilagante si può osservare in tutte le sedi e in tutti i contesti, generando sgomento in chi, in passato, è stato ragazzo e nemmeno per idea poteva permettersi certe licenze.
Nell’ambito scacchistico, a volte, si verificano episodi di questo genere, sebbene l’ambiente sia selezionato. Episodi di scarsa importanza, sintomo comunque di una società allo sbaraglio e priva di riferimenti autorevoli che incutano rispetto.
Il Nobil Gioco, per sua natura, condiziona al rispetto delle regole e all’osservazione di principi e schemi comportamentali che, in teoria, dovrebbero abituare il giovane a sapersi comportare bene nella società.
Per questo motivo, all’AD Itria Scacchi, il parametro condotta è influente e condiziona i risultati delle attività. Deborah Colucci, Istruttrice Federale, materna ma severa al contempo, educa ed alleva scacchisticamente i fanciulli, formandoli anche sotto l’aspetto comportamentale.
Siamo molto attenti che ognuno rispetti l’avversario, porgendo la mano prima e dopo ogni competizione, e stando attenti a non esternare in modo errato il rammarico per la sconfitta. Insomma, come scriveva Pasolini, si insegna loro il “saper perdere” e, soprattutto, che la sconfitta non lede la dignità di alcuno, anzi deve aiutare a comprendere gli errori e migliorare. Siamo esseri umani, pertanto fallaci.
Tutti gli istruttori dell’AD Itria Scacchi lavorano con l’obiettivo di aiutare ogni piccolo socio ad entrare sempre più in contatto con la propria umanità, con i propri limiti, che devono ovviamente essere individuati e superati con l’impegno e l’abnegazione.
I risultati nella vita non piovono dal cielo facilmente, non si ottengono sgomitando o passando sul cadavere altrui, ma solo con il duro lavoro.
Bisogna cercare di sostituire in futuro i personaggi opportunisti e falsi che oggi, spesso, occupano posti di potere o ambiscono ad essi, diventando “nevrotici del successo, dell’apparire, del diventare” come scrive Pasolini, con una generazione di persone corrette, leali e di successo. Questo obiettivo, però, si deve raggiungere con una mentalità positiva, onesta e, soprattutto, chi occupa posizioni di potere deve impiegare le risorse in possesso per aiutare il prossimo, in particolar modo chi dovesse avere più bisogno.  
Sembra strano che un gioco possa insegnare a diventare veri uomini! In realtà ciò che insegna, come affermavo poc’anzi, è il rispetto delle regole, dell’umanità dell’avversario, nonostante si disputi una incruenta battaglia. In realtà si tratta di una lotta tra cervelli eletta a “Nobil Gioco”, come tale evoca un comportamento che appartiene a coloro che possiedono una disposizione alla delicatezza d’animo, alla generosità, alla squisitezza e all’abnegazione.
Il compito è difficile ed arduo e bisognerebbe compierlo ovunque per ottenere dei risultati apprezzabili. Ovviamente qualcuno dovrà pur cominciare e l’AD Itria Scacchi, assieme ad altre associazioni, si adopera in tal senso.
“Educare è come seminare: il frutto non è garantito e non è immediato, ma se non si semina è certo che non ci sarà raccolto” (Carlo Maria Martini).

Marika Chirulli Presidente
A.D. Itria Scacchi
Sede: Via Pergolesi n° 48
Presso Associazione Arma Aeronautica
Telefono: 339-1606512
e-mail: itriascacchi@libero.it
 Sito: www.facebook.com/itriascacchisegreteria
Pagina Facebook: AD Itria Scacchi


 



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