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Celiachia & co./VIVERE GLUTEN FREE

Pubblicato da: Categoria: Curiosità

26
GIU
2015

Mal di testa, stanchezza, dolori muscolari, nausea e altri problemi apparentemente inspiegabili. Maggiore informazione e sensibilità nel mese delle intolleranze

 

 

Giugno è il mese delle intolleranze al glutine ed è bene saperne di più riguardo a questa sostanza che in alcuni soggetti può provocare dei problemi di salute da non sottovalutare. Diversi sono gli alimenti che possono contenerne e sebbene vengano anche realizzati prodotti in versioni “Glutenfree” con l’utilizzo di farine prive di glutine, possono esserne contaminati durante il processo di lavorazione. Diversi possono essere i disturbi connessi al glutine: dalla sensibilità al glutine alla celiachia e all’allergia al frumento. Ma come si può scoprire di avere dei problemi con il glutine? Esserne sensibili causa mal di testa, stanchezza, dolori muscolari, nausea e altri problemi apparentemente inspiegabili. Spesso dunque non si dà molto peso ai vari sintomi perché difficilmente ci si rende conto delle cause dei problemi e troppo spesso non si riesce a diagnosticare la sensibilità al glutine anche a causa del fatto che oggi non è ancora possibile effettuare degli affidabili test diagnostici. L’unica “tecnica” è quella di andare per esclusioni. Vale a dire che il paziente viene prima sottoposto a un esame del sangue, se l’esito è positivo si procede a una biopsia dell’intestino tenue. Se l’esito è anch’esso positivo, lo specialista diagnostica la celiachia. Nel caso in cui l’esito è in entrambi i casi negativo, si sottopone il paziente a un test allergologico al frumento. Se l’esito è negativo anche questa volta, il paziente viene sottoposto a una dieta priva di glutine. Se il paziente reagisce bene (con l’attenuazione dei disturbi) viene dunque diagnosticata la sensibilità al glutine. Seguendo in tutti i casi un’alimentazione priva di glutine (a vita nel caso dei celiaci) dà spesso dei notevoli e rapidi miglioramenti senza l’assunzione di farmaci. Prodotti di ottima qualità, privi di glutine e anche molto gustosi si possono trovare nei negozi di prodotti dietetici, nei supermercati e nelle farmacie (leggendo bene le etichette!).

Quando ci si trova fuori casa nasce qualche problema perché in Italia non sono molti i ristoranti che propongono un menu “Glutenfree” ma il numero sta gradualmente aumentando. Chi è interessato può consultare questo sito che riporta i ristoranti che propongono un menu senza glutine: www.glutenfreeroads.com. Dunque attenzione e informazione sono gli elementi essenziali per vivere meglio.

COSA E’ IL GLUTINE

Il glutine è una sostanza risultante dall’unione della gliadina e della glutenina che sono due proteine presenti soprattutto nell’endosperma della cariosside di cereali (frumento, segale, orzo e farro).

COSA E’ LA CELIACHIA

E’ riconosciuta come malattia sociale, nel 2013 in Italia risultano 164.492 celiaci, 15.830 in più rispetto al 2012. E’ una intolleranza permanente al glutine del sistema immunitario, causata da fattori ereditari e ambientali, che interessa l’intestino tenue nei soggetti geneticamente predisposti. Questo provoca l’infiammazione cronica dell’intestino che a sua volta provoca la scomparsa dei villi intestinali e di conseguenza il danneggiamento della mucosa intestinale riducendo o impedendo l’assorbimento delle sostanze nutritive degli alimenti che si ingeriscono (carenza alimentare). Si può manifestare a qualunque età, anche dall’infanzia, dopo lo svezzamento, con il passaggio del latte materno all’alimentazione con glutine. Se non diagnosticata in tempo può provocare disturbi della crescita e dello sviluppo.

COSA DICE LA LEGGE

Con la L. 4 luglio 2005 n. 123 lo Stato obbliga le grandi aziende produttrici a contrassegnare con la dicitura “gruten free” oppure “senza glutine” oppure con un simbolo raffigurante una spiga di grano verde barrata o quei prodotti e alimenti privi di glutine o contenenti al massimo 20 milligrammi per chilogrammo.

Il Ministero della Salute ha stabilito tra l’altro che il foglietto illustrativo dei prodotti farmaceutici debba indicare con chiarezza se il prodotto può essere assunto senza rischio dai soggetti affetti da celiachia. Annualmente riferisce in Parlamento con apposita relazione (www.salute.gov.it) sull’andamento delle conoscenze e delle nuove acquisizioni scientifiche con numeri e con l’indicazione, tra l’altro, dei presidi accreditati in tutta Italia per la cura e la consulenza.

 


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